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Terna

Tutti gli investimenti di Terna tra rinnovabili, rete e digitalizzazione

Terna ha previsto 12 miliardi di euro di investimenti per la rete: più rinnovabili e digitalizzazione. Articolo di Giusy Caretto  Rinnovabili, reti elettriche sicure ed efficienti, meno carbone e fossili, digitalizzazione. Il futuro di Terna è tracciato. L’amministratore delegato, Luigi Ferraris, in una intervista al Corriere della Sera, ha raccontato i piani di uno dei principali…

Rinnovabili, reti elettriche sicure ed efficienti, meno carbone e fossili, digitalizzazione. Il futuro di Terna è tracciato. L’amministratore delegato, Luigi Ferraris, in una intervista al Corriere della Sera, ha raccontato i piani di uno dei principali operatori europei di reti per l’energia elettrica: 12 miliardi di investimenti nei prossimi 10 anni e piani di sviluppo per una maggiore integrazione europea.

TRANSIZIONE ENERGETICA IN CORSO

“La transizione energetica spinta dallo sviluppo delle rinnovabili è già in corso. E le reti elettriche giocano un ruolo centrale. Ad ogni euro investito nello sviluppo delle rinnovabili dovrà corrispondere un euro investito per rendere le reti elettriche più sicure ed efficienti. Il calcolo lo ha fatto l’Agenzia internazionale dell’energia”, ha affermato il Ceo di Terna, erraris. “L’Agenzia prevede oltre 6 mila miliardi di dollari di investimenti globali per il settore energetico tra il 2017 e il 2025 legati prevalentemente alla generazione da fonte rinnovabile e alle infrastrutture di rete”.

GLI INVESTIMENTI DI TERNA

Ed anche Terna, ovviamente, è chiamata a fare la sua (importante) parte. Gli investimenti previsti sono sull’ordine di “12 miliardi di euro nei prossimi 10 anni”, ha spiegato Ferraris.

RINNOVABILI E MAGGIORE INTEGRAZIONE EUROPEA

Le rinnovabili avranno un ruolo da protagonista nella strategia dell’azienda energetica italiana, ma diversi saranno gli sforzi anche rivolti ad una maggiore interconnessione con l’estero. “Il nostro obiettivo è focalizzarci su interventi di sviluppo volti a massimizzare l’integrazione delle rinnovabili, tramite il potenziamento della rete nazionale e delle interconnessioni con l’estero, elementi indispensabili per ridurre le congestioni, massimizzare lo sfruttamento delle fonti naturali, assicurare elevati standard di qualità del servizio e la maggiore condivisione possibile a livello europeo a beneficio di tutti i cittadini”, ha spiegato Ferraris. “In ottica continentale, tutti gli investimenti pianificati sono fondamentali per il completamento del mercato elettrico europeo e per l’Italia, che potrà progressivamente acquisire il ruolo di hub naturale nell’area del Mediterraneo. Le interconnessioni saranno cruciali. Considerata anche la nostra posizione geografica avremo un ruolo di centralità energetica a livello europeo”.

LA SITUAZIONE ATTUALE

“Attualmente l’Italia ha raggiunto quasi il 9% di capacità di interconnessione (a fronte di un target europeo del 15% fissato dalla Ue per il 2030) e ha una delle frontiere elettriche più robuste del continente, con 25 linee che ci collegano ai Paesi vicini. Maggiore interconnessione tra i Paesi vuol dire una rete più resiliente e solida, in grado di rispondere meglio a tutte le forme di perturbazione e cambiamento, e che consente alla crescente quota di energia da fonti rinnovabili di essere progressivamente decongestionata e condivisa a distanza nella rete europea. Dunque più sicurezza in caso di emergenza ma anche più indipendenza energetica, a vantaggio dei cittadini e della competitività”, ha spiegato Ferraris, sottolineando che “la crescita delle rinnovabili sta portando a una differente distribuzione della capacità di generazione sul nostro territorio rispetto a qualche anno fa”

“Lo sviluppo al Sud è stato molto forte ma il collegamento con il Nord avviene attraverso dorsali deboli. La necessità di una rete più capillare è fra le priorità del nostro piano di investimenti, che deve recuperare i ritardi del passato e garantire la migliore qualità del servizio per cittadini e imprese. Oggi abbiamo 220 cantieri aperti, che impegnano più di 350 imprese in tutta Italia”, ha spiegato Ferraris.

LA DIGITALIZZAZIONE DELLA RETE

Tra i piani di Terna anche quello della digitalizzazione e l’innovazione della rete, dal momento che “sono due fattori abilitanti che consentiranno a Terna di accompagnare la crescita delle rinnovabili e sulle quali l’azienda ha programmato di investire 600 milioni nei prossimi 5 anni. Abbiamo anche lanciato un progetto pilota sulle Uvam (unità virtuali abilitate miste, cioè delle unità aggregate miste produzione-consumo-accumuli, ndr) che consentirà alle auto elettriche di partecipare al mercato dei servizi contribuendo alla sicurezza del servizio elettrico e generando valore per il sistema e per il cittadino”.

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