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Terna

Ecco conti (e progetti digitali) di Terna

Tutti i dettagli del piano strategico 2019-2013 di Terna presentato oggi a Milano

 

Si focalizza sullo sviluppo della Rete di Trasmissione Nazionale, sulle interconnessioni con l’estero e sul rinnovo degli asset il Piano strategico 2019 – 2023 di Terna, presentato oggi a Milano. E lo fa mettendo in campo 6,2 miliardi di euro di investimenti interamente destinati alla rete elettrica italiana.

I NUMERI DEL PIANO STRATEGICO DI TERNA

Secondo il gruppo, i ricavi sono previsti in crescita a circa 2,7 miliardi di euro e l’EBITDA a circa 2 miliardi di euro nel 2023, con una crescita media annua di oltre il 4% per entrambi gli indicatori a partire dal 2018. Gli investimenti nel periodo, al lordo delle quote finanziate, ammontano a 6,8 miliardi di euro.

Si prevede anche un miglioramento per l’utile netto che porterà ad un utile per azione (EPS) di circa 42 centesimi di euro nel 2023, pari a una crescita media annua nell’arco di piano superiore al 3%. Anche per effetto dell’ottimizzazione dell’efficienza finanziaria, nel Piano Strategico 2019-2023 il costo del debito netto è atteso mediamente all’1,6%.

Con questi risultati verrà garantito un Cash Flow Operativo che contribuirà alla flessibilità necessaria per realizzare gli investimenti previsti, sostenendo al contempo un’attrattiva politica dei dividendi.

Terna stima inoltre che la propria struttura finanziaria resterà solida e il rapporto Debito Netto/RAB rimarrà al di sotto del 60% nel quinquennio.

GLI INVESTIMENTI IN ITALIA, NEL DETTAGLIO

Ma torniamo agli investimenti annunciati. Dei 6,2 miliardi, oltre 3 riguarderanno gli investimenti di sviluppo della rete elettrica nazionale con interventi per rafforzare le connessioni tra le zone di mercato, razionalizzare le reti nelle principali aree metropolitane del Paese, incrementare le interconnessioni.

Nello specifico, tra i principali progetti per accrescere la capacità di scambio fra le diverse zone del mercato elettrico italiano si segnalano gli elettrodotti Colunga-Calenzano (tra Toscana ed Emilia-Romagna) e Gissi-Foggia (tra Abruzzo e Puglia); la razionalizzazione delle reti elettriche riguarda le principali aree metropolitane come Milano, Roma e Napoli con la sostituzione di vecchie infrastrutture con nuovi cavi tecnologici e sostenibili; tra le interconnessioni figura l’avvio dei lavori del nuovo progetto SA.CO.I.3 (il rafforzamento del collegamento tra Sardegna, Corsica e Penisola Italiana).

Oltre 2 miliardi di euro sono dedicati ad attività di rinnovo ed efficienza, principalmente per il miglioramento della qualità del servizio e per la digitalizzazione della rete elettrica.
Circa 1 miliardo di euro per il Piano di Difesa per la realizzazione e l’installazione di dispositivi per accrescere la sicurezza e la stabilità della rete, quali ad esempio i compensatori sincroni nei punti più critici per la gestione dei flussi di energia.

DIGITALIZZAZIONE E FIBRA OTTICA

Inoltre, nell’arco di Piano si prevede l’entrata in esercizio delle due interconnessioni elettriche Italia-Montenegro e Italia-Francia.
Terna dedicherà circa 700 milioni di euro per digitalizzazione e innovazione, con lo sviluppo di soluzioni e progetti ad elevate prestazioni tecnologiche per far fronte alla crescente complessità del sistema. In particolare, il gruppo prevede l’ulteriore sviluppo della propria rete in fibra ottica con un piano mirato di nuova posa, nuovi sistemi digitali per il controllo e la diagnostica delle infrastrutture di rete e dell’ambiente circostante, nonché soluzioni innovative per il monitoraggio di elettrodotti e stazioni elettriche anche da remoto.

“OCCORRE CAMBIARE LA NOSTRA MENTALITA'”

Un importante discorso “green” è stato pronunciato da Catia Bastioli, presidente di Terna: “Il Club di Roma ci avvertì delle criticità di uno sviluppo senza confini: aveva ragione. Nel 2050 saremo 9 miliardi, le concentrazioni del gas serra stanno aumentando così come i volumi produttivi. Pensiamo alla plastica: nel 2050 si produrrà un miliardo di tonnellate di plastica l’anno. Eravamo un pianeta vuoto, lo stiamo riempiendo”. “Occorre – ha scandito la numero 1 di Terna – cambiare la nostra mentalità. Terna vuole svolgere un ruolo centrale in questa rivoluzione culturale”.

PROTAGONISTA DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA

Per quanto riguarda il tema sostenibilità, oltre il 60% delle nuove linee elettriche che entreranno in esercizio nell’arco di Piano sarà ‘invisibile’ perché realizzate in cavo terrestre o sottomarino, con ridotto impatto ambientale.

Il Piano Strategico di Terna per il periodo 2019-2023 prevede un importante contributo del Gruppo finalizzato all’ulteriore sviluppo e integrazione delle fonti di energia rinnovabile e all’efficienza energetica complessiva del sistema elettrico.

· Regolato Domestico: accelerazione degli investimenti e rafforzamento del core business in Italia attraverso il coinvolgimento diretto dei territori e il dialogo con tutti gli stakeholder e le comunità locali, per giocare un ruolo da leader nella transizione energetica

· Non Regolato Domestico: sviluppo di nuovi servizi ad alto valore aggiunto cogliendo opportunità coerenti con le attività core di Terna

· Internazionale: rafforzamento del ruolo di Terna a livello europeo e nuove opportunità di crescita all’estero da cogliere facendo leva sul distintivo know-how industriale acquisito.

I RISULTATI CONSOLIDATI DEL 2018

Nella medesima occasione, sono stati presentati e commentati i risultati consolidati del 2018 (vedi anche: Ecco tutti i conti di Terna). “Sono molto soddisfatto dei risultati conseguiti nel 2018: sono dati in crescita e sono stati raggiunti tutti gli obiettivi economico-finanziari prefissati”, ha dichiarato Luigi Ferraris, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna. “Questi risultati  – ha aggiunto – costituiscono la base del nostro Piano Strategico 2019-2023, che si presenta con una robusta generazione di cassa a sostegno di una forte accelerazione impressa agli investimenti per lo sviluppo infrastrutturale del Paese. Oltre 6 miliardi di euro per la rete elettrica italiana rappresentano l’impegno economico di Terna più alto di sempre, accompagnano il sistema elettrico verso la completa decarbonizzazione e favoriscono la piena integrazione in rete di energia da fonti rinnovabili. Sostenibilità e dialogo con il territorio, innovazione e digitalizzazione, persone e know-how industriale, rappresentano gli elementi chiave del nostro sviluppo”.

I NUMERI DEL 2018

I ricavi del 2018, pari a 2.197 milioni di euro, registrano un incremento di 34,2 milioni di euro (+1,6%) rispetto al dato dell’esercizio precedente. Tale risultato è dovuto principalmente all’incremento dei ricavi tariffari del Regolato Domestico, al contributo del Non Regolato Domestico, in particolare grazie alla crescita del fatturato del Gruppo Tamini, e ai risultati conseguiti dalla realizzazione dei progetti in Brasile.

L’EBITDA (Margine Operativo Lordo) del Gruppo si attesta a 1.650,6 milioni di euro, in crescita di 46,7 milioni di euro (+2,9%) rispetto ai 1.603,9 milioni di euro del 2017, principalmente per il miglior risultato del Regolato Domestico.

L’EBIT (Risultato Operativo), a valle di ammortamenti e svalutazioni pari a 554,1 milioni di euro, si attesta a 1.096,5 milioni di euro, rispetto a 1.077,4 milioni di euro del 2017 (+1,8%).

Gli oneri finanziari netti dell’esercizio, pari a 88,8 milioni di euro, risultano in linea con quelli dell’esercizio 2017.

Il risultato ante imposte si attesta a 1.007,7 milioni di euro, in aumento di 19,1 milioni di euro rispetto all’esercizio precedente (+1,9%).

Le imposte dell’esercizio sono pari a 296,1 milioni di euro e aumentano rispetto all’esercizio 2017 di 1,7 milioni di euro (+0,6%) essenzialmente per effetto del maggior risultato prima delle imposte. Il tax rate del 2018 si attesta al 29,4%, rispetto al 29,8% del 2017.

L’utile netto di Gruppo dell’esercizio si attesta a 706,6 milioni di euro, in crescita di 18,3 milioni di euro rispetto al 2017 (+2,7%).

La situazione patrimoniale consolidata al 31 dicembre 2018 mostra un patrimonio netto di Gruppo che raggiunge 4.019,2 milioni di euro a fronte dei 3.803,3 milioni di euro al 31 dicembre 2017.

L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2018 si attesta a 7.899,4 milioni di euro rispetto ai 7.796,4 milioni di euro al 31 dicembre 2017, in aumento per effetto delle attività di investimento del periodo.

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