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Terna

Come e dove Terna punta con gli investimenti

Numeri, progetti e investimenti di Terna nel primo trimestre 2019. Tutti i dettagli

Terna cresce. La società che gestisce la rete elettrica nazionale ha chiuso il primo trimestre 2019 con ricavi in crescita del 2,7%, a 537 milioni di euro. Crescono anche gli investimenti, pari a 164,4 milioni di euro, rispetto ai 141,6 milioni di euro dello stesso periodo dell’esercizio precedente (+16,1%).

TUTTI I NUMERI DI TERNA

Nel primo trimestre 2019, come accennato, i ricavi sono cresciuti del 2,7% a 537 milioni di euro dai 523,1 milioni nello stesso periodo del 2018, grazie, secondo quanto dichiarato dalle società, all’incremento delle attività regolate che riflette l’adeguamento del tasso di remunerazione del capitale investito (Wacc).

L’ebitda è aumentato a 420,2 milioni (+2,7%), oltre le attese del consenso a 417 milioni, mentre l’utile netto registrato è stato pari a 186 milioni (+1,8%), contro le attese di 183 milioni.

L’ebit, a valle di ammortamenti e svalutazioni per 140,4 milioni, si è attestato a 279,8 milioni rispetto ai 276,8 milioni dei primi tre mesi del 2018 (+1,1%). Il tax rate è stato pari al 29,5%, sostanzialmente in linea con il tax rate dell’esercizio 2018 (29,4%).

Il patrimonio netto, al 31 marzo, è di 4,162 miliardi a fronte dei 4,019 miliardi al 31 dicembre 2018.

L’indebitamento finanziario netto è salito a 7,918 miliardi (7,899 miliardi al 31 dicembre 2018), al di sotto delle attese (7,94 miliardi).

GLI INVESTIMENTI

In casa Terna crescono anche gli investimenti, aumentati del 16,1% a 164,4 milioni rispetto ai 141,6 milioni di euro dello stesso periodo dell’esercizio precedente.

I PROGETTI DI TERNA

Tra i principali progetti a cui Terna a lavorato nei primi tre mesi del 2019 si segnalano gli avanzamenti dei cantieri per le interconnessioni elettriche Italia-Francia e Italia-Montenegro e i lavori per la razionalizzazione della rete elettrica della città di Roma.

L’INTERCONNESSIONE ITALIA-FRANCIA

Il collegamento ad altissima tensione in corrente continua (HVDC) Piossasco ( in provincia di Torino) – Grande Ile, presso  Sainte Hélène du Lac in Savoia, tra Italia e Francia è un progetto strategico per l’Europa intera, in quanto contribuisce alla realizzazione dei corridoi infrastrutturali per la trasmissione di energia elettrica sull’asse Nord-Sud di interesse Comunitario.

A trarre i principali vantaggi, comunque, sono proprio i due Paesi interessati. Gli ulteriori 1200 MW tra l’Italia e la Francia che vanno ad incrementare di circa il 15% la capacità di trasmissione sulla frontiera nord italiana, consentiranno di ridurre le congestioni di rete, contribuendo a una maggiore importazione ed esportazione di energia elettrica, con una migliore integrazione delle fonti rinnovabili, spiega Terna sul sito aziendale. La realizzazione del progetto consentirà al BelPaese di avvicinarsi al target del 10% entro il 2020 di capacità di interconnessione complessiva in rapporto alla capacità di generazione installata.

I lavori di connessione sono stati avviati nel mese di marzo 2016 e l’entrata in esercizio del collegamento è atteso entro il 31 dicembre 2019.

L’INTERCONNESIONE ITALIA-MONTENEGRO

Terna è a lavoro anche per la realizzazione di circa 1200 MW di nuova capacità di interconnessione tra Italia e Montenegro. Il progetto Montenegro – Italia prevede la realizzazione di due cavi in corrente continua HVDC (High Voltage Direct Current) a ± 500 kV con potenza nominale di 1.000 MW, sovraccaricabili continuamente fino a 1.200 MW e di due stazioni di conversione (HVDC – LCC ± 500 kV a corrente impressa) che saranno realizzate nelle vicinanze delle due stazioni elettriche di connessione di Villanova nel comune di Cepagatti (PE) e Lastva (municipalità di Kotor) in Montenegro.

L’opera renderà possibile l’utilizzo di energia da fonti da energia rinnovabile proveniente dall’area balcanica e garantirà una maggiore efficienza e maggiore sicurezza degli approvvigionamenti energetici grazie ai flussi di potenza meglio ripartiti tra le diverse aree geografiche di confine, secondo l’azienda.

LA RAZIONALIZZAZIONE DELLA RETE ELETTRICA DI ROMA

Nell’ambito del “Protocollo di intesa siglato tra Comune di Roma, Acea Distribuzione S.p.A. e Terna per il riassetto della rete elettrica di trasmissione nazionale e di distribuzione AAT e AT nel Comune di Roma”, Terna prevede interventi di potenziamento e la razionalizzazione della rete elettrica di Roma mediante la realizzazione di nuovi elettrodotti e la dismissione e demolizione di tracciati legati ad interventi di razionalizzazione.

“Nell’area metropolitana di Roma la carenza delle infrastrutture e la limitata portata delle linee esistenti si ripercuotono sulla qualità del servizio, condizionata dall’esercizio di tipo radiale della rete di distribuzione, con conseguente riduzione della sicurezza di alimentazione dei carichi. Attualmente l’area risulta alimentata da quattro Stazioni Elettriche (SE) a 380 kV, due direttrici a 380 kV ed una a 220 kV”, si legge nei documenti del ministero dell’Ambiente.

TERNA AL CENTRO DEL PROCESSO DI TRANSIZIONE ENERGETICA

“Sono molto soddisfatto dei positivi risultati del primo trimestre dell’anno che confermano il virtuoso percorso di crescita già delineato nel piano strategico 2019-2023”, ha commentato l’amministratore delegato di Terna, Luigi Ferraris. “La forte accelerazione impressa agli investimenti pone ancora una volta Terna  al centro del processo di transizione energetica verso la completa decarbonizzazione e la piena integrazione in rete dell’energia prodotta da fonti rinnovabili”, ha aggiunto.

IL GIUDIZIO DI MEDIOBANCA

“I risultati non sono particolarmente emozionanti, qualcosa che dovremmo aspettarci da una società completamente regolamentata. Terna  tratta a premio del 30% sulla Rab, un premio simile a quello di Snam. Confermiamo, quindi, il rating neutral e il target price a 5,20 euro sul titolo”, hanno commentato gli analisti di Mediobanca Securities.

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