Il 23 settembre la compagnia petrolifera statale azera Socar ha annunciato la firma di un accordo per l’acquisizione della quasi totalità (il 99,8 per cento) di Italiana Petroli, o Ip, gruppo italiano della raffinazione e della distribuzione di carburanti controllato dalla famiglia Brachetti Peretti.
TEMPI E VALORE ECONOMICO DELL’OPERAZIONE
Il valore economico dell’operazione non è stato ufficializzato, ma dovrebbe aggirarsi intorno ai 3 miliardi di dollari; quanto alle tempistiche, invece, la chiusura dovrebbe avvenire entro il primo trimestre del 2026.
COSA HA DETTO SOCAR
Nella nota diffusa, Socar dichiara di voler agire in continuità con la gestione precedente, garantendo anche gli attuali livelli occupazionali. Il presidente Rovshan Najaf ha detto che l’acquisizione di Ip “è un passo importante nella nostra strategia di diversificazione a livello internazionale”, che “contribuisce alla sicurezza energetica dell’Europa” e “rafforza ulteriormente la partnership tra Azerbaijan e Italia”.
GLI INTERESSI DELL’AZERBAIGIAN IN ITALIA
A proposito di partnership, l’Azerbaigian è uno dei principali fornitori di petrolio greggio e di gas naturale dell’Italia. Socar, peraltro, è già azionista del Tap, il gasdotto trans-adriatico che trasporta fino a Melendugno il gas estratto in territorio azero. E rimanendo in materia di energia, lo scorso luglio il fondo sovrano Sofaz ha acquisito il 49 per cento del portafoglio di impianti solari in Italia di Enfinity Global, azienda energetica statunitense specializzata nelle fonti rinnovabili.
Inoltre, l’azienda siderurgica azera Baku Steel, assieme alla compagnia di investimento statale Azerbaijan Investment Company, aveva presentato un’offerta per l’acquisizione di Acciaierie d’Italia, ritirandosi poi dal processo.
COSA FA IP
Ip possiede due raffinerie in Italia, per una capacità di dieci milioni di tonnellate all’anno, oltre che una rete di distribuzione di carburanti formata da oltre quattromila stazioni di servizio: è il primo operatore privato in questo settore.
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L’INTERVISTA DI UGO BRACHETTI PERETTI AL CORRIERE DELLA SERA
Intervistato dal Corriere della Sera, il presidente di Ip, Ugo Brachetti Peretti (nella foto), ha sottolineato che l’azienda è l’unica in Europa “che opera nell’intero processo di downstream, cioè raffinazione, distribuzione e commercializzazione di carburanti, ancora controllato al 100% da una famiglia privata”.
Brachetti Peretti ha raccontato che gli azeri “si sono fatti avanti nel luglio del 2024”, manifestando l’interesse all’acquisizione di Ip. “Oltre a Socar c’erano altri”, ha specificato, “ma loro si sono dimostrati i più interessati e, soprattutto, a parità di condizioni sono dei compratori che vengono da un paese affidabile, con prospettive di crescita e di garanzia verso l’azienda e le persone che ci lavorano”.
Nonostante venga presentato come affidabile, l’Azerbaigian non è però uno stato democratico – il presidente, Ilham Aliyev, è al potere dal 2003 – ed è in buoni rapporti politici ed economici con la Russia.
Brachetti Peretti non ha escluso la possibilità, in futuro, di rientrare in IPlanet, la joint venture sulla ricarica per i veicoli elettrici ripartita al 50 per cento tra Ip (questa quota andrà a Socar) e la banca d’investimento australiana Macquarie. “Se in futuro ci sarà la possibilità di poter investire, rilevando la quota di Macquarie potremmo valutare un investimento e decidere di rientrare”, ha dichiarato l’imprenditore al Corriere, “ma tengo a ribadire: ad oggi non c’è nessuna decisione presa”.
GOLDEN POWER IN VISTA?
Al di là dell’accordo tra le parti, per concludere l’acquisizione di Ip da parte di Socar “serviranno le autorizzazioni. E parlo soprattutto di quella golden power, dossier delicato per l’esecutivo: saranno sufficienti le sole condizioni per un deal con riflessi sulla sicurezza energetica?”, si è domandato su X l’avvocato Luca Picotti, esperto della materia.
Con golden power si fa riferimento a quei poteri speciali che il governo può utilizzare per tutelare gli asset di valore strategico per il paese. Gli impianti di raffinazione e distribuzione di Ip – come detto – sono notevoli, senza contare che l’Azerbaigian è già molto presente nel settore energetico italiano.