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Investimenti Energetici

Quali saranno le conseguenze della crisi energetica per l’Europa?

Che cosa succederà all’Europa su energia e non solo. L’analisi di Niall Gallagher, Investment Director European Equities di GAM Investments

 

Attualmente ci troviamo in una fase di massimo ribasso per quanto riguarda i titoli azionari europei, con la crisi energetica in cima all’agenda globale. I prezzi del gas in Europa sono aumentati enormemente; sono scambiati a circa 15 volte la media quinquennale fino al 2021. Inoltre, sono completamente scollegati dai prezzi del gas altrove, in particolare negli Stati Uniti. Considerando una base di energia equivalente, i prezzi del gas sono scambiati a diverse centinaia di dollari per barile di petrolio equivalente e per l’elettricità il rapporto è ancora più alto.

Nel breve termine, l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha causato una carenza di gas in Europa, che negli ultimi 10 anni è diventata molto più gas-centrica a causa della progressiva eliminazione del nucleare e del carbone e dell’aggiunta di fonti rinnovabili intermittenti. Tuttavia, riteniamo che l’Europa avrebbe dovuto affrontare una crisi energetica durante il processo di transizione energetica anche se non si fosse verificato il conflitto tra Russia e Ucraina. L’Europa ha bisogno di ridurre drasticamente le emissioni di anidride carbonica nei prossimi 30 anni, ma resta da capire come i legislatori intendano procedere.

Ci sono diversi elementi che potrebbero aiutare l’Europa a raggiungere una base più solida per quanto riguarda la transizione energetica. Nel breve termine, una risoluzione con la Russia ci permetterebbe di importare nuovamente il gas russo. Questo, tuttavia, è altamente improbabile, poiché la solidarietà europea nei confronti dell’Ucraina non è destinata a venire meno. Inoltre, il parco nucleare francese è attualmente sottoutilizzato di circa il 50%, con un numero significativo di impianti chiusi per manutenzione; quelli che funzionano a piena capacità sarebbero d’aiuto. Anche un inverno mite con molto vento ridurrebbe la pressione. Ma anche se tutto ciò si verificasse, l’Europa avrebbe comunque bisogno di serie misure dal lato della domanda per ridurre il consumo di gas, in particolare in Germania.

A medio termine, l’Europa ha bisogno di una fornitura di gas molto più diversificata e di prendere molto più seriamente la sicurezza energetica. I governi nazionali potrebbero considerare le opportunità di fracking e dello sviluppo di riserve di gas. Allo stato attuale, è difficile che l’UE elimini gradualmente l’uso del gas nei prossimi 20 o 30 anni e quindi i contratti a lungo termine con i produttori degli Stati Uniti e del Qatar garantirebbero una fornitura a lungo termine.

È inoltre necessario aumentare gli investimenti nelle fonti rinnovabili, eliminando le strozzature come i problemi delle reti di trasmissione in Germania. Riteniamo inoltre improbabile che la transizione verso l’obiettivo Net Zero avvenga senza investimenti significativi nell’energia nucleare. In gran parte dell’Europa c’è un certo consenso sul fatto che il nucleare sia il futuro. Esistono anche soluzioni a più lungo termine, come i reattori nucleari modulari che possono essere adattati e industrializzati per la produzione di energia elettrica, e crediamo che vedremo investimenti in questo settore.

Applicando queste analisi alle azioni europee, riteniamo che sia necessaria una ripresa molto significativa degli investimenti. Ciò avverrà in concomitanza con la transizione verso il Net Zero, poiché ci sono molte aree in cui vediamo la possibilità di effettuare investimenti significativi e l’attuale crisi energetica, a nostro avviso, accelererà l’attenzione su di esse. È necessario investire maggiormente nelle reti energetiche per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti, a beneficio delle compagnie petrolifere e del gas, ma anche di alcune realtà industriali che riforniscono queste catene di valore. Una delle misure più importanti che possiamo adottare per ridurre la nostra domanda di energia è investire maggiormente negli edifici. Ad esempio, l’isolamento degli edifici farà un’enorme differenza nella riduzione del consumo energetico.

L’ultimo aspetto della crisi attuale è che le aziende del settore petrolifero e del gas stanno beneficiando di prezzi molto più elevati. I prezzi rimarranno elevati per qualche tempo e queste società genereranno flussi di cassa significativi. Ovviamente, per mantenere la loro licenza sociale ad ottenere questo tipo di profitti, dovranno investire pesantemente, in particolare nelle energie rinnovabili, e riteniamo che probabilmente lo faranno in termini di espansione verso più rinnovabili e tecnologie a basse emissioni di carbonio, che saranno parte della soluzione a lungo termine.

Nel complesso, l’Europa si trova in una situazione difficile dal punto di vista economico. Tuttavia, riteniamo che questo mercato sia ben compreso e scontato e che, se da un lato è probabile che alcune aree subiscano un forte calo degli utili a causa della necessità di ridurre l’attività o dall’impatto di prezzi molto più elevati, dall’altro vi sono aree che beneficerebbero di livelli molto più elevati di investimenti che saranno necessari per rendere plausibile la transizione energetica.

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