In due lettere inviate al governo del Belgio e alla Commissione europea – datate rispettivamente 21 e 13 maggio ma rivelate nei giorni scorsi dal giornale tedesco Welt am Sonntag e dall’agenzia Reuters -, il Qatar ha minacciato di tagliare le forniture di gas liquefatto all’Unione europea se non verranno apportate delle modifiche alla direttiva sulla dovuta diligenza per la sostenibilità aziendale.
COS’È LA DIRETTIVA EUROPEA SULLA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE
La Corporate Sustainability Due Diligence Directive, spesso abbreviata in Csddd, introduce una serie di obblighi per la verifica della sostenibilità ambientale e sociale lungo le filiere delle grandi imprese, pena l’imposizione di una multa pari al 5 per cento del fatturato complessivo.
La direttiva non si applica soltanto alle società europee, ma anche a quelle aziende straniere il cui fatturato netto nell’Unione è superiore a 450 milioni di euro.
QUANTO PESA IL QATAR NEL MERCATO DEL GNL
Il Qatar è uno dei massimi esportatori di gas liquefatto al mondo. Superato solo dagli Stati Uniti e dall’Australia, il paese possiede una capacità di liquefazione di 77 milioni di tonnellate all’anno, che intende portare a 126 milioni attraverso l’espansione del mega-progetto North Field East, le cui attività inizieranno nella metà del 2026.
Nel 2024 il Qatar è valso il 4,3 per cento degli approvvigionamenti europei di gas, con quasi 12 miliardi di metri cubi. Dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina nel febbraio del 2022, un fatto che ha spinto l’Unione europea a ridurre drasticamente la sua dipendenza dal combustibile russo, quello qatariota ha rappresentato il 12-14 per cento delle forniture comunitarie di gas liquefatto.
COSA HA SCRITTO IL QATAR NELLA LETTERA
“In parole povere, se non verranno apportate ulteriori modifiche alla Csddd, lo stato del Qatar e QatarEnergy non avranno altra scelta che prendere seriamente in considerazione mercati alternativi al di fuori dell’Unione europea, che offrano un contesto commerciale più stabile e accogliente, per il nostro gas liquefatto e per altri prodotti”, si legge nella lettera. A firmarla è stato Saad al-Kaabi, ministro dell’Energia qatariota nonché amministratore delegato della compagnia statale QatarEnergy.
Un avvertimento simile, comunque, era già stato mandato da Kaabi lo scorso dicembre.
Nelle lettere il ministro ha criticato, in particolare, quella sezione della direttiva contenente l’obbligo per le aziende di definire un piano di riduzione delle emissioni che sia allineato all’accordo di Parigi sul clima (ovvero alla limitazione del riscaldamento globale entro gli 1,5 gradi Celsius). “Né lo stato del Qatar né QatarEnergy hanno in programma di raggiungere l’obiettivo delle zero emissioni nette nel prossimo futuro”, ha scritto Kaabi: gli idrocarburi, in effetti, sono fondamentali sia per il business di QatarEnergy che per la tenuta del bilancio pubblico qatariota.
I PASSI INDIETRO DELLA COMMISSIONE NON SONO ABBASTANZA
La direttiva per la sostenibilità aziendale è uno degli assi portanti del Green Deal, il piano per l’azzeramento dell’impatto climatico dell’Unione europea; la seconda Commissione di Ursula von der Leyen, però, desiderosa di mostrare più attenzione alla competitività industriale, ha adottato alcune semplificazioni all’apparato regolatorio introdotto negli anni precedenti. Nel pacchetto Omnibus adottato a febbraio, per esempio, ci sono delle misure per rendere più flessibile l’applicazione della Csddd, senza tuttavia smantellarne l’impianto di fondo: l’entrata in vigore è anche stata posticipata di un anno, alla metà del 2028.
Secondo il Qatar, queste modifiche non sono sufficienti.
A maggio la Germania e la Francia – ovvero i due paesi più influenti nei processi decisionali dell’Unione – hanno chiesto l’abolizione totale della direttiva in modo da liberare le imprese di un onere ulteriore; la Danimarca, che il 1 luglio ha assunto la presidenza del Consiglio dell’Unione europea, è però contraria.
I CONTRATTI PER IL GNL TRA IL QATAR E L’UNIONE EUROPEA
Il Qatar ha stipulato accordi di fornitura di gas liquefatto con la Francia, la Germania, i Paesi Bassi e l’Italia. Ad esempio nel 2023 Eni – partner del progetto North Field East – ha firmato con QatarEnergy un contratto da 1,5 miliardi di metri cubi di gas liquefatto all’anno per ventisette anni, a partire dal 2026.