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Montenegro Terna Elettrodotto

Prysmian, Toshiba e non solo hanno costruito l’elettrodotto Italia-Montenegro di Terna

Per la costruzione dell'infrastruttura sono state coinvolte 124 aziende, di cui 80 in Italia (e buona parte abruzzesi). I dettagli 

 

445 chilometri. È questa la lunghezza del ponte elettrico che collega l’Italia al Montenegro. Il nuovo elettrodotto, inaugurato il 15 novembre da Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella e del presidente del Montenegro, Milo Dukanović, non solo rappresenta un ponte energetico per la penisola, ma anche una boccata d’aria per l’economia nostrana. Andiamo per gradi.

IL CAVO

Partiamo dall’infrastruttura. L’elettrodotto Terna collega la stazione elettrica di Cepagatti, in provincia di Pescara, a quella di Lastva, nel comune di Kotor. L’infrastruttura, che dovrà essere operativa entro fine anno, consentirà ai due Paesi di scambiare elettricità in maniera bidirezionale.L’opera rappresenta il più lungo collegamento sottomarino in alta tensione mai realizzato da Terna: 423 km di cavo sono posati sotto le acque dell’Adriatico, a una profondità massima di 1.215 metri, a cui si aggiungono 22 km di cavo interrato, 16 in Italia (dall’approdo costiero fino alla stazione di Cepagatti) e 6 in Montenegro (da Budva alla stazione di Kotor).

La potenza iniziale sarà di 600 megawatt, per arrivare a 1.200 megawatt con la realizzazione del secondo cavo (in programma nei prossimi anni).

terna80 IMPRESE ITALIANE

L’occasione, per l’Italia, non è solo energetica. La realizzazione dell’infrastruttura, i cui cantieri sono stati avviati nel 2012, infatti, come ha spiegato la stessa Terna, proprietaria dell’opera, ha coinvolto complessivamente 124 imprese: 80 in Italia, il 62% Pmi abruzzesi, e 44 in Montenegro.

IL RUOLO DI PRYSMIAN

Tra i protagonisti della realizzazione dell’elettrodotto c’è l’italiana Prysmian, che nel centro di Pozzuoli ha realizzato i cavi sottomarini, che sono collocati sul fondale adriatico attraverso tre distinte campagne di posa, avvenute tra il 2015 e il 2017.

COINVOLTI ANCHE TOSHIBA E NEXANS

Nel progetto è stata coinvolta anche la divisione italiana di Toshiba Corporation, che si è aggiudicata il contratto di ingegneristica e costruzione di una parte dell’elettrodotto sottomarino. Toshiba ha fornito, in particolare, un sistema di conversione di corrente diretta e ad alto voltaggio a Terna per una parte dei 445 chilometri di cavi.

Tra gli attori coinvolti anche Nexans, che si è aggiudicata un contratto, dal valore di 300 milioni di euro, per la fornitura e l’installazione di parte del cavo di alimentazione per il collegamento in corrente continua ad alta tensione (HVDC).

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