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Proxigas

La transizione ecologica ha bisogno della sicurezza del gas. L’assemblea di Proxigas

Chi c'era e cosa si è detto all'assemblea pubblica di Proxigas, l’associazione italiana del settore del gas.

 

Si è svolta il 20 novembre l’assemblea pubblica di Proxigas, l’associazione di riferimento del settore gas, che riunisce sia le imprese operanti nelle attività di importazione e di vendita sui mercati che quelle attive nella gestione delle infrastrutture di trasporto, stoccaggio, rigassificazione e distribuzione. Le grandi trasformazioni in atto, anche indotte dalle crisi degli ultimi anni, rendono necessario individuare nuovi equilibri tra la necessità di realizzare gli obiettivi ambientali e quella di garantire la sostenibilità economica e la sicurezza degli approvvigionamenti per accompagnare i consumatori, non solo europei, verso modelli più sostenibili.

L’ASSEMBLEA PUBBLICA DI PROXIGAS

La centralità del gas nel sistema energetico, le sfide che lo attendono per continuare ad accompagnare lo sviluppo del Paese, i riflessi delle tensioni geopolitiche e delle altre incertezze in atto sono stati gli argomenti sui quali si sono confrontati i principali attori del settore in Italia. Una tavola rotonda alla quale hanno partecipato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il presidente di Arera, Stefano Besseghini, il direttore generale Natural Resources di Eni, Guido Brusco, l’amministratore delegato Italgas, Paolo Gallo, il presidente di Federacciai, Antonio Gozzi, il direttore di Enel Italia, Nicola Lanzetta, l’amministratore delegato di Edison, Nicola Monti, l’amministratore delegato di Snam, Stefano Venier, e il presidente di Assocarta, Lorenzo Poli.

SIGNORETTO (PROXIGAS): INVESTIRE NELLA DECARBONIZZAZIONE

“Le istituzioni e gli operatori del sistema gas nell’ultimo anno hanno saputo gestire una situazione certamente complessa, e l’Italia è oggi ben preparata per affrontare il prossimo inverno”, ha dichiarato il presidente di Proxigas, Cristian Signoretto. “Tuttavia – ha aggiunto – sussistono elementi di incertezza, le tensioni geopolitiche, l’effettiva disponibilità delle infrastrutture di approvvigionamento e la variabilità dei consumi per effetto della climatica invernale, che potrebbero determinare comunque delle situazioni di volatilità, anche considerando che importiamo la quasi totalità del gas che consumiamo. È necessario mettere ulteriormente in sicurezza il sistema e investire per la sua decarbonizzazione. Per farlo, bisogna aumentare l’offerta di gas nel mercato; rafforzare le infrastrutture per rendere più flessibile e diversificato il nostro sistema di approvvigionamento, anche per accogliere i green gases, e rafforzare il ruolo dello stoccaggio. Solo così potremmo raggiungere una stabilizzazione dei prezzi a livelli sostenibili per il sistema produttivo e le famiglie e, nel contempo, abilitare lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabile e il phase out del carbone riducendo le emissioni del comparto energetico”.

“Nei primi nove mesi del 2023 in Italia il gas russo via tubo è valso solo il 5 per cento della domanda, a fronte di una crescita del GNL. Oggi il GNL vale il 25 per cento delle importazioni italiane; in Europa il 39 per cento. Il ruolo crescente del gas naturale liquefatto consente una maggiore diversificazione degli approvvigionamenti, ma allo stesso tempo espone l’Italia e l’Europa a una maggiore volatilità dei prezzi perché il GNL risente della competizione globale, in particolare con l’Asia”. Così il presidente di Proxigas, Cristian Signoretto, all’assemblea pubblica dell’associazione. “Oggi in Italia il prezzo del gas è intorno a 50 euro al megawattora. La volatilità dei prezzi è destinata a rimanere per i prossimi 2-3 anni”, ha aggiunto Signoretto.

BUCCI (PROXIGAS): NEL 2022 ITALIA QUINTO PAESE IMPORTATORE DI GAS AL MONDO

“Abbiamo voluto sfruttare la nostra assemblea annuale per richiamare l’attenzione sulla necessità di fare di più, come Europa e come Italia, per costruire un’offerta globale di energia sostenibile capace di soddisfare una domanda globale in crescita, per effetto dell’incremento demografico e dello sviluppo economico”, ha spiegato Marta Bucci, direttore generale di Proxigas, che ha aggiunto: “va ridotto con urgenza l’utilizzo dei combustibili più inquinanti – carbone e petrolio -, che oggi sono ancora le fonti energetiche più utilizzate a livello globale. Purtroppo le previsioni sulla crescita delle emissioni, anche quelle recenti del report IPCC, non sono confortanti: l’Europa non può solo sostenere la propria transizione energetica ma, anche per non vanificare gli sforzi economici e sociali in atto, deve adottare una governance che indirizzi una crescita sostenibile a livello globale. Per il gas dobbiamo promuovere lo sviluppo delle riserve per evitare che situazioni di disequilibrio tra domanda e offerta sul mercato globale vadano a determinare un maggior utilizzo del carbone e quindi un ulteriore incremento delle emissioni, come purtroppo abbiamo osservato nel corso del 2022”.

“La produzione di gas globale – ha proseguito il dg di Proxigas – è passata da circa 3.000 miliardi di metri cubi nel 2010 è passata ad oltre 4.000 miliardi di metri cubi nel 2022, mentre l’Unione europea ha ridotto la produzione di gas da 127 mld/mc a 41 mld/mc. L’Ue, però, dal 2015 al 2021 ha visto crescere i consumi di gas, registrando invece una riduzione del 12% nel 2022. Lo ha spiegato Marta Bucci, direttrice generale di Proxigas, all’assemblea pubblica dell’associazione. “Nel 2022 – ha aggiunto Bucci – il nostro Paese consumato 70 miliardi di metri cubi di gas, dipendendo dalle importazioni per il 96%, a fronte di una produzione interna di 3 miliardi. L’anno scorso il gas è valso il 38% del mix energetico, e l’Italia è stato il quinto Paese importatore di gas al mondo, con 69 miliardi di metri cubi”.

MINISTRO URSO: SOSTENERE INVESTIMENTI IN INFRASTRUTTURE TRASPORTO E IN DISTRIBUZIONE

“Il gas è una risorsa centrale per il sistema energetico nazionale ed europeo, anche in previsione della sostituzione dei consumi dei fossili nei processi industriali non elettrificabili. L’Italia ha uno dei sistemi di gas più interconnessi d’Europa, una posizione strategica che ci consente di accedere alle risorse del Nordafrica e dell’Azerbaigian, oltre ad avere rigassificatori ed uno dei sistemi di stoccaggio più flessibili del continente”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, all’assemblea di Proxigas.

“Per aumentare la nostra sicurezza energetica – ha aggiunto Urso – bisogna continuare a sostenere gli investimenti nelle infrastrutture di trasporto e nella distribuzione, oltre a supportare la produzione di gas green. Il governo è impegnato a sostenere il tessuto produttivo nel percorso di decarbonizzazione dei propri processi attraverso strumenti mirati a sostegno degli investimenti. La competitività del tessuto industriale del paese si giocherà sulla sostenibilità dei costi di materie prime ed energia e sulla capacità di innovare e investire in nuove tecnologie funzionali alla doppia transizione, green e digitale”, ha concluso il ministro.

BESSEGHINI (ARERA): DEFINIRE GLI STRUMENTI PER LA FINE DEL MERCATO TUTELATO

“Siamo una penisola proiettata nel Mediterraneo, ma non siamo gli unici soggetti con ambizioni di controllo delle traiettorie di flusso del gas e delle materie prime energetiche”. Lo ha detto Stefano Besseghini, presidente di Arera, all’assemblea di Proxigas. Besseghini ha fatto riferimento al piano del governo per la creazione di un hub del gas in Italia, e ha detto che “dobbiamo prendere coscienza” del fatto che ci sono altre medie potenze interessate a diventare un polo energetico regionale. “Oltre a dire che possiamo essere un hub del gas, ci servono gli strumenti per poterlo essere”. Il presidente di Arera ha aggiunto che “l’Italia può discutere con l’Unione europea di questa ambizione”.

A margine, Besseghini ha spiegato che “è importante definire abbastanza rapidamente gli strumenti per accompagnare i clienti vulnerabili alla fine del mercato tutelato, attraverso i vari passaggi che abbiamo previsto. Sull’attenzione ai consumatori facciamo molta attività, cerchiamo di dare informazioni nel modo più completo possibile, ma ovviamente sarà un percorso complesso”.

LE EMISSIONI DA COMBUSTIBILI FOSSILI

Dall’ultimo report dell’IPCC delle Nazioni Unite emerge come ad oggi la traiettoria di decarbonizzazione sia purtroppo ancora lontana dal target definito dagli accordi di Parigi. Oggi nel mondo, sono le fonti fossili a maggiori emissioni – carbone e petrolio – le risorse più utilizzate nel mix energetico e nella generazione elettrica. L’Europa e Italia sono più avanti nel percorso di transizione e presentano mix energetici più virtuosi: l’Europa contribuisce per l’8% alle emissioni climalteranti totali, il nostro Paese per meno dell’1%, anche grazie al maggiore utilizzo di gas, il combustibile fossile più sostenibile.

BRUSCO (ENI): SU MERCATO GAS AVREMO INCERTEZZA SINO A FINE DECENNIO

“L’incertezza – ha dichiarato il direttore generale Natural Resources di Eni, Guido Brusco – ci sarà fino alla fine del decennio, quando sul nostro mercato arriveranno maggiori quantità di GNL provenienti dagli USA e dal Qatar. L’aumento della domanda ci aveva mandato un segnale già prima della pandemia, e la situazione si è poi esacerbata con la guerra in Ucraina. In Europa ci siamo trovati in mancanza di produzione di energia domestica, siamo stati fortemente esposti e il gas era la risorsa a cui fare riferimento. Ci siamo dovuti attrezzare e come Eni abbiamo usato 2 leve: gas attraverso pipe con accordi in Algeria e nuovi contratti GNL in Congo e Mozambico. Bisognerà anche dotare l’Italia di infrastrutture. Il mix di stoccaggi, infrastrutture e disponibilità di gas è quello che ci permetterà di garantire la sicurezza, la sostenibilità dei prezzi e la transizione energetica”.

MONTI (EDISON): ANDIAMO VERSO VARIABILITÀ PER IL 30% DEI VOLUMI DI GAS

L’amministratore delegato di Edison, Nicola Monti, ha spiegato che “andiamo di fronte una variabilità che arriva al 30% dei volumi. Bisogna avere la capacità di attrarre del gas che può essere indirizzato verso mercati diversi da quello di origine. Avere gli stoccaggi e le infrastrutture non è sufficiente a garantire l’approvvigionamento, bisogna avere un aumento della disponibilità di gas e, per farlo, servono investimenti importanti”.

LANZETTA (ENEL): FONDAMENTALE UN QUARTO RIGASSIFICATORE

“Più si riesce a diversificare, meno si è dipendenti ai ricatti dei fornitori di gas”, ha affermato il direttore di Enel Italia, Nicola Lanzetta, che ha aggiunto: “oltre alle navi, è fondamentale il progetto del quarto rigassificatore, che è importante e definitivo per diversificare l’approvvigionamento. È un’infrastruttura strategica che può rappresentare una assicurazione, garantirebbe da 8 mld di metri cubi di gas. Il gas è lo strumento più sano, quindi i rigassificatori sono fondamentali”.

VENIER (SNAM): IL RIGASSIFICATORE DI RAVENNA SARÀ PRONTO NEL 2025

Secondo l’amministratore delegato di Snam, Stefano Venier, “quella del rigassificatore di Ravenna è una situazione più complessa rispetto a Piombino. Ad oggi siamo al 25% dell’avanzamento dei lavori sulla pipeline a terra e al 10% dei lavori a mare. Contiamo di terminarli entro la fine del 2024, in modo da rendere disponibile il rigassificatore a partire dal 2025. Questo impianto ci darà 14 miliardi di metri cubi di gas per un versante dell’Italia e altri 14 miliardi per l’altro versante, e ci garantirà un 40% di gas disponibile attraverso il GNL e un 60% via pipeline. In questo modo l’Italia avrà 5 pipeline in 5 aree produttive diverse, quindi avremo una diversificazione importante”.

GALLO (ITALGAS): LA RETE DEL GAS DEVE TRASFORMARSI

Per l’ad di Italgas, Paolo Gallo, “per raggiungere gli obiettivi della transizione ecologica sono fondamentali la neutralità tecnologica e la diversificazione del mix energetico. Il biometano, l’idrogeno e i gas sintetici possono essere il futuro della molecola verde, ma per farlo è centrale il ruolo della distribuzione del gas. La rete deve trasformarsi e diventare flessibile e digitale, e Italgas da anni ha intrapreso un cammino in questa direzione. Bisogna promuovere la produzione di biometano, e il recente accordo che abbiamo stretto con Coldiretti nasce proprio per raggiungere questo obiettivo”.

GOZZI (FEDERACCIAI): AL 2030 VOGLIAMO PRODURRE ACCIAIO COMPLETAMENTE GREEN

“L’Italia – ha detto il presidente di Federacciai, Antonio Gozzi – è l’unico Paese europeo in cui l’80% della produzione di gas è realizzato con i forni elettrici. Al 2030 vogliamo essere i primi ad arrivare a produrre acciaio completamente green. Per farlo bisogna puntare sull’energia nucleare nel lungo periodo, mentre nel breve-medio periodo il gas ha una funzione strategica, e in questo senso la CCS può aiutare”.

POLI (CARTA): IL SETTORE DELLA CARTA CONSUMA 2,5 MILIARDI DI METRI CUBI DI GAS ALL’ANNO

“Quello della carta è un settore hard to abate. È il settore che consuma più gas di tutti, 2,5 miliardi di metri cubi di gas all’anno, perché attraverso il gas creiamo il vapore necessario ad asciugare la carta”. Così il presidente di Assocarta, Lorenzo Poli. “In questi anni, grazie al gas abbiamo costruito una filiera della carta che è diventata la seconda in Europa per produzione. L’industria della carta – ha aggiunto Poli – va al 95% a gas e utilizza l’autoproduzione con una co-generazione spinta, anche grazie alle normative degli anni passati. In futuro valuteremo la CCS e l’utilizzo del biometano, perché probabilmente al 2050 il gas nel nostro settore sarà ancora fondamentale”.

MINISTRO PICHETTO FRATIN: PROSEGUIRE SUL PERCORSO DI DECARBONIZZAZIONE

A conclusione dell’assemblea pubblica di Proxigas è intervenuto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin: “dobbiamo andare verso la decarbonizzazione, ma non perché lo 0,8% mondiale di quota delle emissioni cambierà le sorti del mondo, ma anche per farne un motivo di crescita economica, di sviluppo produttivo e industriale. È per questo che dobbiamo andare avanti in questa direzione”.

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