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Rinnovabili Germania

La burocrazia sta rallentando le rinnovabili in Germania

In Germania le procedure autorizzative per gli impianti rinnovabili sono complesse e a rischio di continui ricorsi. L'articolo di Pierluigi Mennitti da Berlino.

 

Probabilmente la Germania non è l’unico paese dove le procedure di autorizzazione per impianti e infrastrutture energetiche sono estremamente complesse e a rischio di continui ricorsi, ma per un governo che punta molto sulla transizione alle rinnovabili queste lamentele non sono un buon risultato. Secondo i requisiti legali, una turbina deve essere collegata alla rete due anni dopo l’autorizzazione ufficiale. In realtà, però, il termine è sospeso in caso di cause legali. E ci sono molti motivi per fare causa: se le turbine eoliche interferiscono con gli assi visivi, si può persino sostenere la necessità di proteggere i monumenti storici, osserva il presidente di Juwi.

Per raggiungere gli obiettivi di espansione del governo federale, sia l’energia eolica che la produzione fotovoltaica dovrebbero crescere in media del 15-20% all’anno entro il 2030. “Ciò significa che dovremmo espanderci a una velocità doppia rispetto a quella attuale”, conclude Bovenschen che evidentemente non crede neppure lui all’efficacia delle nuove normative varate sull’onda dell’emergenza energetica. Tipo quelle contenute nel piano “Wind an Land” che dovrebbe risolvere uno dei principali ostacoli all’espansione dell’eolico onshore: la mancanza di terreni disponibili. Il governo ha forzato la mano ai Länder, destinando d’ufficio il 2 per cento del territorio alle turbine eoliche.

Attualmente, solo lo 0,8% circa del territorio federale è destinato all’energia eolica onshore e in realtà ne viene utilizzato lo 0,5%. La nuova legge ha ampliato le aree ammissibili per le turbine eoliche, prevede di allentare le regole che gestiscono la tutela dei volatili e minaccia di abrogare le regole regionali qualora gli obiettivi fissati dal governo centrale non vengano raggiunti. Una sorta di commissariamento degli orgogliosissimi Länder in materia di eolico. La legge è stata approvata prima della pausa estiva. Sono già passati alcuni mesi, ma dal fronte del vento non pare per il momento che qualcosa si stia muovendo.

Eppure questa è una scommessa decisiva anche e soprattutto per l’industria della prima economia europea. Secondo l’Agenzia per l’ambiente, l’utilizzo di energia elettrica da fonti rinnovabili in Germania dovrebbe raggiungere il record del 46% quest’anno, rispetto al 41% del 2021. Questo quadro è tuttavia distorto dai livelli di utilizzo insolitamente bassi del principale motore dell’economia tedesca, le industrie manifatturiere.

Osserva l’agenzia Reuters in una sua analisi: la combinazione di bollette elettriche astronomicamente elevate e la minaccia di potenziali interruzioni della fornitura di energia elettrica hanno spinto molte linee di produzione a ridurre quest’anno i ritmi di lavoro, mentre le autorità hanno anche dato istruzioni a diversi settori di ridurre i ritmi operativi per conservare le forniture di energia. Questa riduzione della domanda complessiva di energia da parte dell’industria ha comportato una sostanziale diminuzione dell’uso di energia di base alimentata da combustibili fossili e, a sua volta, ha reso più facile l’espansione dell’offerta di energia verde per spostare il quadrante dei parametri di utilizzo delle energie rinnovabili.

Tuttavia, conclude Gavin Maguire, esperto di energia per Reuters, “se si vuole riportare la base produttiva della Germania ai livelli di produzione precedenti – cosa fondamentale per le prospettive economiche a lungo termine del paese – è necessario un aumento sostanziale dell’energia di base insieme a una fornitura di energie rinnovabili più intermittenti”.

(seconda parte, la prima parte dell’approfondimento si può leggere qui)

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