Plenitude, la controllata di Eni dedicata alla vendita di gas ed elettricità, ha presentato mercoledì un’offerta vincolante per l’acquisto dell’intero capitale sociale di Acea Energia, detenuto interamente dal gruppo multiservizi romano Acea. Acea Energia opera nello stesso settore di Plenitude.
COSA SAPPIAMO DELL’OFFERTA DI PLENITUDE PER ACEA ENERGIA
Il valore stimato dell’operazione è di circa 600 milioni di euro. Acea ha fatto sapere che “avvierà quanto prima il relativo processo di valutazione, affinché i competenti organi possano assumere le determinazioni e decisioni del caso”: è probabile che il consiglio di amministrazione si riunisca già la settimana prossima e che il processo si concluda nel 2026.
I NUMERI DI ACEA ENERGIA E PLENITUDE
Acea Energia ha circa 1,4 milioni di clienti, Plenitude circa 8 milioni (circa 10 milioni considerando l’intera Europa, con l’obiettivo di arrivare a 11,5 milioni entro il 2027).
GLI AZIONISTI
Acea Energia, come detto, è posseduta al 100 per cento da Acea.
Plenitude è controllata da Eni, con il fondo svizzero Energy Infrastructure Partners (Eip) che possiede una quota del 10 per cento; nelle scorse settimane Eni ha avviato dei negoziati con il fondo statunitense Ares Alternative Credit Management per la cessione di una quota del 20 per cento.
L’OBIETTIVO DI ACEA
Per Acea, la vendita di Acea Energia è coerente con l’indirizzo esplicitato nel piano industriale 2024-2028, che punta alla “focalizzazione” e al “consolidamento” della “posizione di leadership infrastrutturali” nei settori regolati dell’acqua, delle reti elettriche e dell’economia circolare.
“Il business plan“, si legge nel piano, “prevede investimenti, nel periodo 2024-2028, pari a 7,6 miliardi di euro. Il 91% dei capex sarà destinato ad attività regolate”. Stando alle previsioni, il margine operativo lordo di Acea raggiungerà gli 1,8 miliardi di euro – “di cui il 90% da attività regolate”, viene sottolineato – entro la fine del 2028, rispetto agli 1,3 miliardi del 2023. I fondi raccolti con la vendita di Acea Energia, dunque, potrebbero venire utilizzati per degli investimenti nelle infrastrutture idriche, elettriche e ambientali.
Nel settore idrico, in particolare, Acea è il primo operatore in Italia e il secondo in Europa. Nel piano 2024-2028 la società spiega di voler “consolidare e rafforzare la posizione di leadership in un comparto fondamentale
per lo sviluppo industriale del Paese […], con l’opportunità di realizzare grandi opere strategiche a livello nazionale come il raddoppio dell’Acquedotto del Peschiera”. A questo settore verranno dedicati investimenti per circa 4,7 miliardi.
L’OBIETTIVO DI PLENITUDE
Per Eni, invece, l’acquisizione di Acea Energia rappresenta sia un passo avanti nella transizione da compagnia petrolifera “tradizionale” a società integrata dell’energia, sia un mezzo per raggiungere subito (e superare) l’obiettivo sui clienti al 2027.
Per quella data, inoltre, Plenitude conta di disporre di 8 gigawatt di capacità rinnovabile a livello globale e di registrare un Ebitda pro-forma di 2 miliardi di euro (più del doppio rispetto al valore del 2023).