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Fossili

Petrolio, che cosa sta succedendo nell’Opec. L’analisi di Tabarelli (Nomisma Energia)

L'articolo di Giusy Caretto

Niente tagli alla produzione di petrolio. Almeno per il momento. Qualcosa potrebbe cambiare oggi, quando Arabia Saudita & company si confronteranno con la Russia, ma sembra sempre più chiaro agli analisti che i tagli, qualora ci fossero, sarebbero più piccoli delle stime. Ma andiamo per gradi.

UNA RIUNIONE SENZA RISULTATI

La riunione di Vienna, come accennavamo, non ha portato alcun frutto e l’Organizzazione degli esportatori di greggio è stata costretta a rinviare la conferenza stampa che avrebbe dovuto rendere conto dei risultati del vertice (non accadeva da decenni).

Che tutto si sarebbe risolto in un nulla di fatto appariva già chiaro prima della conclusione dei lavori: il rappresentante della Libia, a cui era stato chiesto di rinunciare all’esenzione dai tagli produttivi, aveva lasciato l’edificio quasi due ore prima, mentre il ministro dell’Energia russo Alexandr Novak è tornato a Mosca per confrontarsi con Vladimir Putin.

TANTE INCERTEZZE

Un risultato come questo era comunque atteso, il settore vive un momento di grande incertezza, mentre il prezzo del petrolio continua a scendere.

“Questo è uno dei tipici momenti di incertezza per il settore energia: tanti gli eventi che hanno animato questi mesi, dall’omicidio Kashoggi alle elezioni americane Midterm del 5 novembre, da Trump che pressa per nuovi tagli alla Russia che vuole entrare in Medioriente e al Qatar che ha abbandonato il Cartello. Il periodo di grande crisi si è riflesso anche nella riunione Opec, che non ha portato ad alcun risultato”, dice a Start Magazine Davide Tabarelli, presidente e fondatore di NE-Nomisma Energia, società di ricerca sull’energia e l’ambiente.

IN ATTESA DELLA RUSSIA

Qualcosa potrebbe accadere nelle prossime ore, quando è fissato un nuovo incontro tra il Cartello e la Russia. L’Arabia Saudita si attende che anche Mosca supporti l’idea dei tagli: “Ce l’ha promesso”, ha affermato Al Falih, anche se non ci sono mai stati accenni “di quanto e quando”.

“Ero convinto che l’accordo sui tagli fosse stato già raggiunto al G20 di Buenos Aires, ma così non è stato. E durante la giornata di ieri, il ministro russo Alexandr Novak è volato in Russia per discutere con Putin sul da farsi. In pratica il mercato globale del petrolio è ora in mano alla volontà russa”, commenta Tabarelli.

COSA POTREBBE ACCADERE

“Tra gli scenari più probabili è che si arrivi nelle prossime ore ad un accordo che ripristini il tetto che era in vigore fino a giugno scorso, riprendendo gli accordi del 2006”, ipotizza il presidente di Nomisma Energia.

Gli analisti propendono (delusi) per un taglio inferiore alle attese: un milione di barili al giorno, come indicato dall’Arabia Saudita.

IL PETROLIO CONTINUA A SCENDERE

Intanto, il prezzo del greggio continua a scendere: ieri, il Brent ha perso oltre il 3% andando sotto i 60 dollari al barile ed è in ribasso di circa il 30% dai massimi di ottobre.

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