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Cina

Arabia Saudita e Siria fanno lievitare i prezzi di petrolio e Gnl

Che cosa succede nei mercati del petrolio e del Gnl. Numeri, analisi e scenari nell’articolo di Giusy Caretto Crescono i prezzi di petrolio e Gnl, spinti dalle tensioni geopolitiche che colpiscono il Medio Oriente e la Siria. L’attacco lanciato dagli Stati Uniti in Siria alle prime ore dell’alba di sabato 14 aprile (venerdì negli Usa),…

Crescono i prezzi di petrolio e Gnl, spinti dalle tensioni geopolitiche che colpiscono il Medio Oriente e la Siria. L’attacco lanciato dagli Stati Uniti in Siria alle prime ore dell’alba di sabato 14 aprile (venerdì negli Usa), i toni duri dell’amministrazione Trump nei confronti della Russia e le tensioni tra Arabia Saudita e Iran in Yemen, stanno contribuendo a esercitare una forte pressione al rialzo sui prezzi delle fonti fossili.

Una buona notizia, questa, per Mosca e Riad, che da tempo sono costrette a diminuire la produzione per poter spingere l’aumento del prezzo del barile. Obiettivo, riportare il petrolio a 90-100 dollari al barile, obiettivo per ora abbastanza lontano.

CRESCE IL PREZZO DEL PETROLIO

Il prezzo del petrolio continua a salire, mentre nella giornata di ieri i future sul Light crude Wti avanzano di 59 cent a 67,11 dollari, quelli sul Brent crescevano di 58 cent a 72,16 dollari. Prezzi che rendono felici i Paesi Opec e non, come la Russia, che sperano in un significativo rialzo dei prezzi per la loro economia.

CONTINUERANNO A SALIRE?

E c’è chi, almeno secondo le previsioni, sostiene che Mosca e Riad gongoleranno ancora a lungo. Gli analisti di Morgan Stanley prevedono che il prezzo del petrolio continuerà a mantenersi su prezzi alti, facendo da volano per i titoli del settore dell’energia. Martijn Rats, a capo del team di ricerca europea su petrolio e gas, sostiene infatti che l’aumento della produzione di shale Usa influenzerà poco il prezzo del barile, dal momento che il petrolio prodotto è super leggero (con il fracking, le molecole più grandi si perdono) mentre non c’è stato aumento di produzione per il greggio tradizionale. Il problema vero sta nel trattamento: le raffinerie, pensate, progettate e costruite per trattare greggio normale, avranno difficoltà nel trattamento di rand quantità di petrolio leggero.

L’IMPEGNO DELL’ARABIA SAUDITA

A fare poi da contraltare alle intenzioni americane c’è Riad, amica di Mosca sul fronte del petrolio e dell’energia. L’Arabia Saudita, con i Paesi dell’Opec e con Russia e altri, che non fanno parte del cartello, si sono impegnate negli ultimi mesi a ridurre la produzione per riportare il petrolio a prezzi che potessero risollevare le economie che di questa fonte vivono e si nutrono. In queste settimane il prezzo al barile è tornato ad oscillare sopra i 70 dollari, il prezzo più alto dal 2014.

L’obiettivo, però, è salire ancora. Ad 80 dollari al barile, magari a 100 dollari. Saudi Aramco, la principale compagnia petrolifera di Riad, lavora alla quotazione in Borsa, un rialzo dei prezzi le farebbe certamente comodo. “L’Arabia Saudita vuole che i prezzi del petrolio crescano, probabilmente per l’IPO, ma non solo questo”, ha detto una fonte dell’OPEC a Reuters. “Si guardi alle riforme economiche e ai progetti che vogliono fare e la guerra nello Yemen. Come Riad dovrà pagare tutto questo? Hanno bisogno di prezzi più alti”.

L’AUMENTO DEI PREZZI DEL GNL

Non solo Oil. Le tensioni geopolitiche spingono anche prezzi del Gnl asiatico, che sono aumentati di 25 centesimi rispetto alla scorsa settimana schizzando a 7,25 dollari per MBtu, nonostante il calo della domanda causato dalle temperature più alte in Europa. Con l’arrivo della bella stagione nell’emisfero Nord, solitamente i prezzi scendono nei mesi più caldi a causa della diminuzione della domanda, ma la pressione geopolitica sui prezzi del petrolio ha un impatto anche sui prezzi del Gnl.
Il mercato della zona Asia-Pacifico rappresenta circa tre quarti degli scambi mondiali di Gnl e un terzo di quelli di gas naturale. Poiché attualmente non esiste un mercato del gas naturale integrato a livello mondiale, i meccanismi di determinazione dei prezzi variano da un mercato regionale all’altro. Anche il gas naturale oggetto di scambi internazionali è stato ampiamente indicizzato ai prezzi del petrolio per via della liquidità e della trasparenza dei prezzi del greggio e della sostituibilità del gas naturale e dei prodotti petroliferi in alcuni mercati.

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