General Electric cede le sue attività nel settore petrolio e dà vita, insieme a Baker Hughes, ad un colosso dell’oil&gas da 32 miliardi di dollari. Numeri e conseguenze
Nozze tra General Electric, multinazionale statunitense attiva, tra le altre cose, in campo energetico, e Baker Hughes, società attiva nell’oil&gas. La fusione darà vita ad un colosso energetico da 32 miliardi di dollari. Ma partiamo dell’inizio.
General electric: non solo petrolio. Tutte le attività della multinazionale
Nata nel 1892, dalla fusione tra Edison electric Light Company e la Thomson-Houston Company, General Electric Company è una compagnia attiva nel campo della tecnologia e dei servizi. Già ad inizio novecento la General Electric vantava una produzione che spaziava da ventilatori, a locomotive elettriche, da tostapane, a gigantesche turbine a vapore, da refrigeratori a fornelli elettrici.
Negli anni quaranta, sulla spinta bellica, la multinazionale americana a produrre i primi motori aeronautici. Dalle turbine a gas aeronautiche sono derivati modelli per la produzione industriale di energia elettrica, nonché modelli per la propulsione navale.
Oggi è una delle realtà industriali più importanti, attiva anche nel settore Oil & Gas. Dal 2005 si è lanciata anche nel mondo delle energie rinnovabili.
Baker Hughes: colosso del settore petrolio
Baker Hughes è una società di servizi industriale americana, leader nei servizi oli & gas. La nascita risale ai primi anni per 900 e nel corso della sua storia, la compagnia ha acquisito e assimilato numerosi pionieri del settore petrolifero, tra cui Brown oil Tools, CTC, Edeco, e Elder oil Tools. Ad oggi il colosso vanta 22 miliardi di dollari di fatturato attivo nei servizi petroliferi.
I numeri della fusione
General Electric porterà in dote, alla nuova società, le sue attività nel settore e pacherà agli azionisti Baker 7,4 miliardi di dollari, con uno speciale dividendo in contanti una tantum di $17,50 per ogni azione.
Sarà GE a prendere il controllo della nuova società, con il 62,5% del capitale. L’ad e presidente di Ge, Jeffrey Immelt, diventerà chairman del nuovo gruppo mentre il top executive di Baker Hughes, Martin Craighead, ne sarà vice presidente. Lorenzo Simonelli, già attuale Ceo delle attività Ge Oil & Gas, sarà il Ceo di “Baker Hughes, società GE” (questo il nome della nuova società).
Quali conseguenze nel settore petrolio
Le nozze si inquadrano in un momento di calo dei prezzi del petrolio. Grazie alla fusione, le due società sperano di ridurre i costi di estrazione con nuove e sviluppate tecnologie e offrire più servizi ai clienti.
In attesa dell’approvazione
Le nozze sono state approvate dai consigli di amministrazione di entrambi i gruppi, ma si dovrà attendere il via libera da parte degli azionisti di Baker Hughes, e l’approvazione delle autorità di regolamentazione, tra cui quelli della concorrenza.
E non certo scontato che le autorizzazioni arrivano. Proprio Baker Hughes ha dovuto rinunciare, la scorsa primavera, al suo progetto di fusione con Halliburton, annunciato alla fine del 2014.
La mancata fusione con Halliburton ha dato a GE l’opportunità di farsi avanti con Baker. “I clienti sono alla ricerca di produttività e dopo il fallimento della fusione Halliburton-Baker Hughes, ho colto l’occasione per entrare in contatto con Martin Craighead per iniziare a studiare il modo in cui poter collaborare per fornire ai clienti quello che chiedono, ovvero produttività e un minor costo al barile del petrolio”, ha detto Lorenzo Simonelli.