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Africa Petrolio

Petrolio, come sarà il mercato nel 2021

Rystad Energy prevede un mercato del Petrolio ampiamente bilanciato a gennaio, con domanda e offerta oscillanti tra 77,7 e 77,8 milioni di barili al giorno.   La domanda di petrolio e condensati nel 2020 ha risentito pesantemente degli effetti della pandemia di Covid 19 producendo, tra l’altro, enormi eccedenze di offerta e scorte. Ciò ha…

 

La domanda di petrolio e condensati nel 2020 ha risentito pesantemente degli effetti della pandemia di Covid 19 producendo, tra l’altro, enormi eccedenze di offerta e scorte. Ciò ha indotto i produttori a tagliare la produzione petrolifera per cercare di mantenere alti i prezzi. Tuttavia, secondo quanto emerge dall’ultima analisi di Rystad Energy, il 2021 potrebbe offrire ai produttori una finestra di opportunità. Sebbene, infatti, l’offerta di petrolio e condensati supererà ancora la domanda nel primo trimestre del 2021, Rystad Energy prevede che la campagna di vaccinazione contribuirà a promuovere una rapida ripresa economica. E così il deficit di offerta mensile dovrebbe cominciare a regredire man mano, raggiungendo un picco di circa 3,4 milioni di barili al giorno in agosto.

MERCATO BILANCIATO NELLA PRIMA PARTE DEL 2021

Entrando nei dettagli dell’analisi, Rystad Energy prevede un mercato petrolifero ampiamente bilanciato a gennaio, con domanda e offerta oscillanti tra 77,7 e 77,8 milioni di barili al giorno. L’effetto dei lockdown globali si farà sentire ancora di più a febbraio e marzo poiché la domanda non seguirà la crescente offerta e rimarrà limitata a 77,9 milioni di b/g e 77,4 milioni di b/g rispettivamente, creando un surplus di 0,5 milioni di b/g a febbraio e di 1,4 milioni di b/g a marzo. Ad aprile si registrerà anche un avanzo minore, ma il mercato si riprenderà poco dopo, ammette Rystad Energy. Che basa la sua analisi su uno scenario che vede i termini dell’ultimo accordo OPEC+ rimanere invariati anche dopo gennaio.

MOLTO DIPENDE DA OPEC+

“Presumiamo anche una conformità all’interno dell’OPEC + in futuro, nonché un limitato rialzo dell’offerta statunitense e dei barili iraniani che torneranno solo nel 2022. Tuttavia, con i saldi che entrano in un periodo di deficit acuto già nel secondo trimestre del 2021, una revisione al rialzo per l’offerta potrebbe essere dietro l’angolo”, ha ammesso Rystad Energy.

LE ATTIVITA’ SONO RIPARTITE IN USA. TONHAUGEN: SHALE È UN MOSTRO CHE PUOI RALLENTARE, MA NON UCCIDERE

“I monitoraggi negli Stati Uniti stanno iniziando a indicare un’attività più forte. Come abbiamo già avvertito i nostri clienti, lo shale è un mostro che puoi rallentare, ma non puoi uccidere. Inoltre, ci sono venti di cambiamento previsti nella geopolitico il prossimo anno”, ha affermato Bjornar Tonhaugen, responsabile dei mercati petroliferi di Rystad Energy.

IL CAMBIO ALLA CASA BIANCA E IL NODO IRAN

Un’altra novità che potrebbe modificare le previsioni è data dal cambio di amministrazione negli Stati Uniti: il neo presidente Joe Biden potrebbe infatti cambiare politica nei confronti dell’Iran o rimuovendo le sanzioni o con un aumento delle importazioni dal paese da parte di Cina e India, nell’ottica di un disgelo delle relazioni, ha sottolineato Rystad Energy.

“C’è sempre spazio per deviare dalle proiezioni, soprattutto in un ambiente così volatile in quanto le politiche possono cambiare. I prossimi deficit creeranno ulteriore spazio per l’OPEC+ per aumentare la produzione dal 21 maggio rispetto al nostro caso base, il che a sua volta può influenzare i saldi mensili. La produzione OPEC +, come al solito, dovrà lottare per la quota di mercato con lo shale statunitense, che attualmente sta girando pagina grazie a una maggiore attività”, ha concluso Rystad Energy.

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