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Metalli

L’intelligenza artificiale guiderà l’estrazione di metalli rari

Il mondo ha un disperato bisogno di nuove forniture di litio, cobalto e altri metalli per accelerare il passaggio ai veicoli elettrici e alle energie rinnovabili e l'Ai può aiutare a restringere il campo di ricerca. L'analisi di Axios

Usare l’intelligenza artificiale per trovare nuovi fonti di metalli per alimentare veicoli elettricie tecnologie rinnovabili? È quanto sta facendo una startup americana la KoBold Metals con sede nella Silicon Valley.

CHI SONO QUELLI DI KOBOLD METALS

KoBold Metals è sostenuta tra gli altri da Bill Gates e Jeff Bezos, ha annunciato una partnership con la più grande società mineraria del mondo, BHP Group, per utilizzare la sua tecnologia per individuare il metallo nei depositi, secondo quanto si legge sul MarketWatch.

La partnership si concentrerà su un’area di oltre 193.000 miglia quadrate dell’Australia occidentale, una regione che, secondo Kurt House, CEO di KoBold, è “più grande della California”. La ricerca si concentrerà sui depositi di rame e nichel che si ritiene siano sepolti da 650 piedi a 5.000 piedi sotto la superficie.

PERCHÉ QUESTA NUOVA INIZIATIVA

Il perché si sia dato il via a questa nuova iniziativa che coinvolge anche l’Intelligenza artificiale è presto detto: il mondo ha un disperato bisogno di nuove forniture di litio, cobalto e altri metalli per accelerare il passaggio ai veicoli elettrici e alle energie rinnovabili e l’Ai può aiutare a restringere il campo di ricerca.

COME FUNZIONA L’ESPLORAZIONE

“Abbiamo bisogno di circa 10 trilioni di dollari di nuove scoperte di minerali di litio, nichel, cobalto, rame e terre rare solo per essere in grado di elettrificare completamente la flotta di veicoli passeggeri del mondo – ha afferma House secondo quanto si legge su Axios -. Ma i tassi di successo dell’esplorazione sono diminuiti negli ultimi anni perché sono stati trovati facili depositi superficiali e perché non ci sono stati molti investimenti nella tecnologia di esplorazione”.

L’esplorazione mineraria convenzionale comporta la raccolta di depositi fisici dai siti sul campo e l’analisi, ma ciò richiede tempo, con molte false partenze. Secondo una valutazione riferita da Tecnology Review, solo 1 sito su 100 avrà un deposito che può essere estratto con profitto e tale percentuale è diminuita negli ultimi anni.

KoBold sostiene che può aumentare di 20 volte i tassi di scoperta sfruttando 160 anni di dati geologici sparsi, nonché nuovi dati presi da letture di superficie e utilizzando approcci di apprendimento automatico per analizzarli e indicare dove è probabile che si trovino depositi minerari.

“Si tratta fondamentalmente di un problema di informazioni con un problema di ricerca da impostare in modo corretto per il tipo di elaborazione scientifica avanzata che fino ad ora ha avuto solo investimenti minimi”, ha spiegato House.

INTELLIGENZA ARTIFICIALE IN RAMPA DI LANCIO

La partnership di BHP con KoBold fa parte dello sforzo del gigante minerario di costruire un portafoglio di quelle che chiama le “commodities rivolte al futuro” che gestiranno l’economia delle energie rinnovabili.

La società mineraria anglo-australiana Rio Tinto sfrutta da tempo l’intelligenza artificiale come parte del processo di esplorazione e questo gli ha permesso un importante ritrovamento di rame nell’Australia occidentale.

L’AIE PREVEDE IMPENNATA DI DOMANDA PER I MINERALI

Ma ora questi sforzi devono accelerare. Un rapporto di maggio scorso dell’Agenzia internazionale per l’energia ha rilevato che l’implementazione di tecnologie pulite sufficienti per prevenire il riscaldamento di 2°C aumenterebbe la domanda di minerali per lo stoccaggio dell’energia di oltre 30 volte entro il 2040.
Ma c’è un problema: l’estrazione mineraria con l’intelligenza artificiale è ancora una estrazione ‘mineraria’, con tutti i rischi politici, le questioni relative ai diritti umani e la distruzione ambientale che possono comportare l’estrazione di metalli dal terreno.

IL PROBLEMA DELLE ESTRAZIONI

I gruppi aborigeni hanno recentemente respinto un disegno di legge inteso a proteggere il patrimonio culturale nelle aree minerarie dell’Australia occidentale, sostenendo che dovrebbero avere l’ultima parola sulla protezione dei loro siti sacri, si legge su Reuters.

Da parte sua, KoBold – che conduce esplorazioni essa stessa, piuttosto che vendere semplicemente il suo software al miglior offerente – ha detto che la ricerca tramite AI funzionerà solo nelle aree in cui può ottenere il consenso della comunità.

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