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Algeria Cina

Algeria, che cosa farà Sonatrach con ExxonMobil, Chevron, Eni e Lukoil

Tutte le novità dall'Algeria in materia di gas e non solo

 

Algeria sempre più sull’orlo della crisi economica a causa del coronavirus.

La pandemia che ha colpito l’intero globo sta intaccando pesantemente, infatti, la principale fonte di reddito delle finanze algerine, vale a dire le esportazioni di gas che secondo le previsioni dovrebbero passare da 45 miliardi di metri cubi nel 2020 a 26 miliardi nel 2025.

La cifra è stata svelata dal ministro dell’Energia Abdelmadjid Attar, che ha parlato con i media locali, secondo quanto riferito dal North Africa Post. Secondo Attar il calo è dovuto alla stagnazione della produzione e all’aumento del consumo interno, oltre che ai bassi investimenti.

LA SPERANZA ATTAR

Il 74enne Attar, ex CEO di Sonatrach dal 1997 al 1999, è stato chiamato dalle autorità algerine per cercare di rivitalizzare il settore idrocarburi del paese, con l’auspicio che riesca a sfruttare la sua esperienza tecnocratica e la sua reputazione per salvare il comparto e riportarlo alla crescita.

Secondo S&P Global Platts, Attar non ha molto tempo davanti per cercare di fare qualcosa: una legge sugli idrocarburi, rimandata da tempo, volta ad attrarre capitali stranieri di cui c’è bisogno, deve ancora essere implementata e la compagnia petrolifera statale Sonatrach soffre ancora di una corruzione profondamente radicata, retaggio di una dilagante interferenza politica.

“È chiaro che l’espansione delle riserve di petrolio e gas del Paese è una priorità fondamentale – ha detto Attar in un’intervista -. Sono un geologo e ho trascorso molti anni in esplorazione. Credo che il potenziale di idrocarburi dell’Algeria sia enorme, sia a terra che in mare aperto”.

LA SITUAZIONE FINANZIARIA ALGERINA E NEL SETTORE UPSTREAM

L’Algeria, che ottiene il 95% dei suoi ricavi esteri dalle vendite di petrolio e gas, ha esportato 64 miliardi di metri cubi nel 2005.

Tuttavia, la capacità di produzione di petrolio e gas dell’Algeria è diminuita ogni anno. Il governo ha cercato di guadagnare tempo cercando nuove riserve di petrolio e gas nel 2016. L’azienda energetica statale Sonatrach ha dichiarato di aver scoperto 32 nuove potenziali zone di esplorazione, la maggior parte delle quali sono nuovi giacimenti di gas di scisto il cui sfruttamento è insostenibile a causa della mancanza di risorse idriche necessarie per intraprendere il processo di frammentazione idraulica.

RISCHIO CRISI CONCRETO

I think tank internazionali si sono preoccupati negli ultimi anni per il calo della produzione di gas in Algeria e per l’aumento del consumo interno.

Dal 2007, il consumo di petrolio e di gas naturale in Algeria è aumentato di oltre il 50 per cento, mentre la produzione di petrolio è diminuita del 25 per cento. Con meno petrolio disponibile per l’esportazione, le entrate del governo sono state colpite duramente, ha detto la società di consulenza Stratfor in un rapporto sulle prospettive economiche dell’Algeria.

ENTRO 20 ANNI ALGERIA IMPORTATORE DI GNL

Secondo le stime, il paese nordafricano sarà un importatore netto di gas naturale liquefatto entro due decenni, ha avvertito l’ex ministro algerino dell’Energia Nourdine Ait-Laoussine.

Nel maggio 2017, l’Oxford Institute for Energy Studies aveva pubblicato un rapporto intitolato Algerian Gas: Troubling Trends, Troubled Policies. Il documento sottolineava l’esaurimento del gas algerino e la diminuzione della capacità di esportazione. “L’Algeria rimarrebbe con soli 15 miliardi di metri cubi all’anno da esportare entro il 2030. In uno scenario di produzione inferiore o di domanda elevata, cesserà di esportare tutto insieme, quindi di importare gas al di là di tale punto”, si leggeva nel rapporto.

CORTEGGIARE GLI INVESTITORI

Nelle ultime settimane, Sonatrach ha firmato una raffica di memorandum d’intesa con ExxonMobil, Chevron, Eni, Lukoil e molti altri pesi massimi internazionali per esplorare le partnership upstream.

Trasformare questi memorandum in investimenti effettivi richiederà un’attuazione tempestiva della legge sugli idrocarburi, e anche così potrebbe essere una sfida, poiché molte compagnie petrolifere stanno facendo dei passi indietro a causa del crollo del mercato. Secondo S&P Global Platts Attar ha ordinato al suo staff di finalizzare i testi normativi della legge che, tra le altre cose, stabiliscono i termini di prequalifica.

“Ho fissato una scadenza molto ravvicinata per questo compito”, ha detto. “Un ampio scambio di opinioni con le società operative contribuirà a garantire che i testi normativi offrano l’ambiente più favorevole”.

Alice Gower, direttore della geopolitica e della sicurezza con la società di consulenza Azure Strategy, ha affermato che sebbene la legge sia un buon inizio, le compagnie petrolifere potrebbero ancora essere frustrati dal requisito richiesto dal governo che vuole che Sonatrach mantenga una quota di maggioranza in tutti i progetti upstream.

L’ALGERIA VUOLE “RIVALUTARE” L’ACCORDO COMMERCIALE CON L’UE

Nel frattempo, il presidente dell’Algeria Abdelmadjid Tebboune ha chiesto al ministro del Commercio del Paese Kamel Rezig di riesaminare un accordo con l’Ue, in vista di un accordo di libero scambio che entrerà in vigore il 1 settembre, ha ricordato Euractive. L’Algeria e l’Ue hanno creato una zona di libero scambio il 1 settembre 2005, nell’ambito di un accordo di associazione che stabilisce la cooperazione economica, sociale, culturale e giudiziaria. L’accordo prevedeva un periodo transitorio di 12 anni per eliminare gradualmente i dazi anche sui prodotti industriali. Il periodo è stato prorogato fino al 2020 per alcuni prodotti come acciaio, tessuti, elettronica e veicoli.

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