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Perché la Germania è il principale hub di gas in Europa

Fatti, numeri e scenari su gas e non solo dal report Cer curato da Demostenes Floros

“Tra i diversi combustibili fossili, il gas naturale avrà il ruolo principale nell’accompagnare le fonti rinnovabili nella transizione energetica”. Se raffrontato con le altre fonti fossili, “il gas naturale emette meno CO2; inoltre, a parità di potere calorifico, costa meno del petrolio, ed è relativamente facile da trasportare”. È quanto emerge dall’ultimo numero di novembre di Geopolitica dell’Energia del Centro Europa Ricerche (Cer) che evidenzia virtù e debolezze del settore.

CRESCONO LE RISERVE DI GAS MONDIALI

“Le riserve di gas naturale presenti in natura sono cresciute da 132,8 Tm3 nel 1999 a 198,8 Tm3 nel 2019, garantendo l’attuale livello di consumo globale per i prossimi 50 anni circa nell’ipotesi, alquanto improbabile, in cui non ci siano nuove scoperte”. Più precisamente, tra i combustibili fossili (petrolio, carbone, gas naturale e uranio), il cosiddetto “oro blu” “fungerà da ponte verso un mondo caratterizzato soprattutto, dall’uso delle fonti rinnovabili (sole, in primis), ma non solo”, sottolinea il report.

IL GAS RAPPRESENTA Il 24% DEL PANIERE ENERGETICO MONDIALE

“Attualmente, l’84% del paniere energetico mondiale è costituito da fonti fossili (gas naturale, 24%), mentre le rinnovabili coprono solamente il 5% circa dei consumi di energia primaria totale”, si legge. “Nel decennio 2009-19, i consumi globali di gas naturale sono aumentati da 2.941,1 Gm3 a 3.929,2 Gm3 (+33,6%), mentre quelli delle rinnovabili sono cresciuti da 196,8 Mtep (Milioni di tonnellate equivalenti di petrolio) a 692 Mtep (+251,7%)”.

LA SITUAZIONE UE

Se si guarda all’Ue il petrolio rappresenta 645 Mtep (38%), il gas Naturale 401 Mtep (25%), il carbone 234 Mtep (11%), il nucleare 188 Mtep (11%), le rinnovabili 152 Mtep (11%) e l’idroelettrico 68 Mtep (4%).
“Nel 2019, l’Unione europea ha prodotto 101 Gm3 di gas naturale a fronte di consumi pari a circa 470 Gm3, i quali hanno raggiunto i 518 Gm3, sommando Turchia, Serbia e Svizzera (paesi sostanzialmente privi di riserve di gas) – si legge sul report -. Il principale fornitore di gas dell’Unione europea è stata la Federazione Russa che ha coperto all’incirca il 33% dei consumi dell’Ue (37% con Turchia, Serbia e Svizzera). La quota dei consumi di energia primaria dell’Unione coperta dalle rinnovabili (11%, 192 Mtep) è notevolmente superiore rispetto a quella del Mondo (5%, 692 Mtep)”.

APPROVVIGIONAMENTO TRAMITE GASDOTTI DA PARTE DELL’UE

“La maggior parte dei paesi europei si approvvigiona di gas russo grazie ad una serie di gasdotti”, ammette il report aggiungendo che “nei mesi a venire, a quest’ultimi si aggiungeranno quasi certamente le pipeline Nord Stream II – nei fatti, il raddoppio del Nord Stream2 che collega la Federazione Russa alla Germania attraverso il Mar Baltico da dicembre 2011 – e il Turkish Stream che congiungerà la Russia alla Turchia attraverso il Mar Nero”.

IL RAPPORTO TRA MANUFATTURIERO E GAS

Secondo il report c’è una stretta correlazione tra l’aspetto manufatturiero e l’apporto di gas: “L’odierna visione internazionale della manifattura e del lavoro indica chiaramente nella Cina, nonché nell’Asia nel suo complesso, il centro dell’attività economica del pianeta”: la Germania è quarta a livello mondiale con il 5,3% tra i paesi più industrializzati (dopo Cina, Usa e Giappone).

L’UE HA FAVORITO LA GERMANIA COME HUB GASIERO DAL PUNTO DI VISTA INFRASTRUTTURALE

“Da un punto di vista infrastrutturale, l’Unione Energetica Europea, più che difenderci dal presunto utilizzo geopolitico del gas naturale da parte della Russia (ricatto), ha in realtà favorito la creazione di un contesto infrastrutturale che ha reso la Germania il principale hub gasiero europeo a scapito soprattutto, dell’Italia, dato l’ostracismo mostrato nei confronti del progetto South Stream, ma non nei riguardi delle pipeline del Nord Europa”, ha evidenziato il report.

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