Shopping in casa Eni. La società Eni Gas e Luce del gruppo capeggiato dall’ad, Claudio Descalzi, ha acquisito il 20% di Tate srl, start-up innovativa attiva dal 2019 nella vendita di energia elettrica e gas esclusivamente online, di cui amministratore unico è Matteo Riffeser Monti (della omonima famiglia perno del gruppo editoriale Monrif).
Tutti i dettagli.
L’ACQUISTO
La strada della digitalizzazione di Eni Gas e Luce passa anche attraverso la start up Tate: la società del gruppo Eni ha acquisito il 20% dell’azienda tech. “ Questa operazione permette a Eni Gas e Luce di investire in una tech company completamente digitale già attiva nel mercato dell’energia e pronta a svilupparsi e a crescere nei servizi digitali”, annuncia il Cane a Sei zampe in una nota.
CHI E’ TATE
Tate, società a responsabilità limitata, è una start-up innovativa costituita nel 2017 e attiva in qualità di reseller di energia elettrica e gas su piattaforma esclusivamente digitale, tramite una app proprietaria.
Tate, tramite una piattaforma multiservizi, offre ai propri clienti, oltre ad energia elettrica e gas, anche altri servizi digitali.
I SOCI
L’azienda fino all’ingresso del gruppo Eni era controllata dai co-fondatori (Matteo Riffesser Monti, socio di maggioranza, Alexander Frizzi, Mattia Lobertini e Micael Saillen) e da Nana Bianca srl (secondo socio dopo Riffeser Monti).
MATTEO RIFFESSER MONTI
Matteo Rifesser Monti, che possiede 139.759,00 euro del capitale sociale (261.445,94 euro totale), è anche presidente di Monrif srl e consigliere di Monrif Spa, Poligrafici Editoriale Spa e Poligrafici Real Estate Srl.
I NUMERI DI TATE
Nel 2019 Tate ha fatturato 801.084 euro, quadruplicando i ricavi del 2018 (attestatisi a 191.103). I costi sono stati pari, però, a 1.040.166 euro, registrando un utile in perdita a 173.164.
ENI PUNTA AI MILLENIAL
Grazie a Tate e all’app di Matteo Riffesser Monti, Eni spera di conquistare il “segmento dei Millennials, che conta oggi circa 13 milioni di persone in Italia ed è destinato a ricoprire un ruolo crescente nel mondo del lavoro e nella società, senza dimenticare che i Millennials utilizzano strumenti e servizi digitali come supporto quotidiano alle scelte di acquisto di beni e servizi”.