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Enel

Perché Enel ha mollato Open Fiber

Open Fiber, 5G, fibra: cosa dice e cosa pensa Enel

 

Enel dichiara conclusa la sua incursione nel business del 5G. Dopo la vendita del 50% di Open Fiber, la società guidata da Francesco Starace non ha in programma di investire su questo fronte a livello nazionale. Questo, almeno, è quanto emerge – secondo Radiocor – dalle risposte alle domande degli azionisti, pubblicate dal gruppo energetico prima dell’assemblea degli azionisti fissata per il 20 maggio 2021. Tutti i dettagli.

LA VENDITA DI OPEN FIBER

Partiamo da quanto accaduto nei mesi scorsi. Lo scorso aprile, Enel ha ceduto il 10% di Open Fiber a Cassa Depositi e Prestiti Equity, dopo aver approvato, in precedenza, la vendita del 40% a Macquarie Infrastructure & Real Assets, completando il trasferimento della partecipazione detenuta in questo progetto infrastrutturale.

La cessione “non è stata ‘obbligata’, bensì rappresenta la conclusione di una strategia volta a dotare il Paese di un’infrastruttura chiave e a creare valore per il Gruppo attraverso la sua cessione a soggetti che la gestiranno”, ha precisato Enel, rispondendo agli azionisti.

VERSO NUOVI INVESTIMENTI?

Nuovi investimenti nel settore arriveranno in futuro? Non in quello prossimo, se guardiamo al mercato interno. “Al momento Enel non ha in programma di investire in una nuova rete 5G nazionale”.

IL RUOLO DELLA FIBRA

La stessa Enel, rispondendo agli azionisti, ricorda che “da un punto di vista tecnologico, i siti 5G dovranno essere necessariamente rilegati in fibra per garantire la connettività idonea a soddisfare le performance di rete e la crescente domanda di traffico dati. Open Fiber potrà dunque sfruttare la sua capillarità territoriale e la qualità tecnologica della rete di accesso per indirizzare un’ampia fetta del mercato futuro di connettività. Una rete in fibra ottica può funzionare senza 5G, una rete 5G non può esistere senza fibra ottica”.

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