Mercoledì 14 maggio Enel, Ansaldo Energia e Leonardo hanno formalizzato la costituzione di Nuclitalia, la società che si occuperà dello studio delle nuove tecnologie per l’energia nucleare e dell’analisi delle opportunità di mercato.
LA RIPARTIZIONE DELLE QUOTE TRA ENEL, ANSALDO ENERGIA E LEONARDO
Nuclitalia è una società a responsabilità limitata: Enel possiede la maggioranza – il 51 per cento – delle quote, seguita da Ansaldo Energia con il 39 per cento e da Leonardo per il 10 per cento.
Lo stato, attraverso il ministero dell’Economia, è il maggiore azionista sia di Enel (23,6 per cento) che di Leonardo (30,2 per cento) e di Ansaldo Energia (l’88 per cento è in mano a Cassa depositi e prestiti, controllata dal Tesoro).
CHI SONO I DIRIGENTI
L’amministratore delegato di Nuclitalia è Luca Mastrantonio, responsabile dell’unità Nuclear Innovation di Enel dal maggio 2022. È anche membro del board di Siet, azienda di Piacenza che si occupa di sviluppo e certificazione dei componenti destinati agli impianti nucleari. Ha una laurea in Ingegneria nucleare alla Sapienza di Roma e ha perfezionato gli studi all’Università di Tor Vergata, focalizzandosi sull’energia da fusione.
Il presidente del consiglio di amministrazione di Nuclitalia è Ferruccio Resta, ingegnere ed ex-rettore del Politecnico di Milano. Dal 28 aprile scorso è membro del consiglio di amministrazione della multiservizi romana Acea e fa parte, tra le altre cose, dell’advisory board del gruppo siderurgico Marcegaglia.
Il consiglio di amministrazione di Nuclitalia è composto anche da Nicola Rossi (head of Innovation di Enel), Valentina de Cesare (executive assistant to Ceo di Enel), Daniela Gentile (amministratrice delegata di Ansaldo Nucleare), Andrea Benveduti (vicepresidente senior Business Development di Ansaldo Energia) e Andrea Campora (managing director Cyber & Security Solutions di Leonardo).
Nelle prossime settimane verrà istituito un comitato tecnico con il compito di supportare le attività di analisi tecnologica di Nuclitalia.
COSA FARÀ NUCLITALIA, NEL CONCRETO
Nuclitalia – si legge nel comunicato – “avrà il compito di valutare i design più innovativi e maturi del nuovo nucleare sostenibile, con un focus iniziale sugli Small Modular Reactor (Smr) raffreddati ad acqua […]. La società esaminerà inoltre le opportunità di partnership industriali e di co-design con un approccio fondato su innovazione, sostenibilità ambientale ed economica e valorizzazione delle competenze della filiera italiana”.
Come da nome, gli small modular reactors hanno dimensioni ridotte e minore potenza – non superano i 300 megawatt, di solito – rispetto agli impianti nucleari tradizionali, oltre a una struttura modulare che ne permette la produzione in serie nelle fabbriche e ne semplifica l’assemblaggio. In sostanza, i piccoli reattori modulari promettono di essere più economici e più veloci da costruire e installare delle centrali “classiche”, ma sono una tecnologia ancora in fase di sviluppo. I reattori modulari possono essere sia di terza generazione (cioè quella attualmente disponibile in commercio), sia di quarta generazione.
TRA NEWCLEO, EDF E WESTINGHOUSE
Nuclitalia, quindi, non si occuperà di sviluppare in prima persona i reattori modulari e quelli avanzati, ma di studiare quali modelli stranieri siano più adatti alle esigenze del sistema energetico e industriale dell’Italia. Una delle principali aziende europee di reattori modulari avanzati, Newcleo, ha sede in Francia ma è stata fondata da un italiano – il fisico Stefano Buono – ed è attiva anche nel nostro paese. La startup investirà 3 miliardi di euro in Francia per costruire un reattore veloce raffreddato al piombo (entro il 2031); in Italia, invece, è impegnata nello sviluppo di un simulatore di reattore (entro il 2026) assieme all’Enea.
Newcleo ha già stretto un accordo con Enel sul nucleare di quarta generazione. Mentre Ansaldo Energia collabora con il gruppo francese Edf allo sviluppo di Nuward, un modello di reattore modulare.
Lo scorso ottobre il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, fece sapere che il governo stava conducendo delle trattative con diverse aziende – tra cui la statunitense Westinghouse – che potrebbero affiancare la futura società nucleare formata da Enel, Leonardo e Ansaldo Energia. “La portata degli investimenti nel nucleare richiede la cooperazione con diversi attori internazionali”, disse Pichetto. Anche il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, dichiarò che la società statale sarebbe stata italiana ma “con partnership tecnologica straniera”.
Ansaldo Energia già collabora da anni con Westinghouse allo sviluppo di reattori di quarta generazione al piombo e di tecnologie per la fusione nucleare.