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Dopo il fallimento di Northvolt, chi produrrà le batterie EV in Europa? Report Economist

La scomparsa di Northvolt allarga un buco già aperto nell'industria europea delle batterie, che potrebbe venire riempito dalle aziende cinesi e coreane. L'approfondimento dell'Economist.

Poche startup europee hanno attirato tanta attenzione – e tanti capitali – come Northvolt. Il 21 novembre il produttore svedese di batterie per veicoli elettrici (EV), aspirante campione europeo, è fallito dopo aver raccolto 15 miliardi di dollari da governi e investitori. Il suo capo, Peter Carlsson, si è dimesso poco dopo.

La scomparsa di Northvolt allarga un buco già aperto nell’industria europea delle batterie. La capacità produttiva dell’azienda, pari a 16 gigawattora (GWh), rappresentava meno di un decimo del totale del continente (e i problemi di produzione hanno fatto sì che ne utilizzasse solo una frazione). Ma entro la fine del decennio, secondo la società di ricerca Benchmark Minerals Intelligence, la capacità dell’azienda sarebbe dovuta aumentare di circa quattro volte, contribuendo all’espansione della capacità europea complessiva da 192 GWh a 1.142 GWh. Ora questa previsione appare ottimistica.

LE ALTERNATIVE A NORTHVOLT

Il crollo di un concorrente può sembrare una buona notizia per gli altri produttori europei di batterie EV, ma è improbabile che si rallegrino. Le circostanze del fallimento di Northvolt, compresa l’enorme sfida tecnica di scalare la produzione, non ispireranno gli investitori a sostenere iniziative simili. Le case automobilistiche europee che sostenevano i produttori di batterie per promuovere i propri piani EV hanno ridotto gli investimenti e le partnership in risposta al rallentamento della domanda di veicoli elettrici. PowerCo, di proprietà di Volkswagen, ha ritardato i piani di espansione lo scorso anno. Le vendite di veicoli elettrici in Europa sono calate del 5% nei primi dieci mesi di quest’anno, rispetto allo stesso periodo del 2023; in Germania sono diminuite del 27%. La quota dei veicoli elettrici sul totale delle vendite di auto in Europa è passata dal 14% al 13%.

IL RUOLO DI LG E CATL

Mentre le speranze di un campione nazionale si affievoliscono, l’Europa deve rivolgersi a produttori di batterie stranieri. LG Energy Solution (LGES), un produttore sudcoreano, gestisce il più grande impianto di batterie del continente in Polonia, che rappresenta la metà della capacità europea. Seguono SK Innovation, anch’essa sudcoreana, e la cinese CATL, il più grande produttore di batterie al mondo. Negli ultimi mesi, tuttavia, le due aziende sudcoreane hanno segnalato una pausa nei loro piani di espansione, riducendo gli obiettivi di vendita. In ottobre, LGES ha dichiarato di voler convertire le linee di batterie per veicoli elettrici in batterie per la rete.

Ciò lascia al continente due opzioni: CATL, che ha fatto dell’espansione globale una delle sue priorità, o le importazioni dalla Cina, che produce circa quattro quinti delle batterie agli ioni di litio del mondo. Nessuna delle due opzioni farà piacere ai politici europei.

(Estratto dalla rassegna stampa di eprcomunicazione)

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