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Borse Coronavirus

Non solo Eni ed Enel, ecco l’effetto pandemia per le società energetiche quotate. Report

Che cosa emerge dalla sesta edizione del “Rapporto sui bilanci delle Società dell’energia 2014-2020” realizzato dal centro studi CoMar, nel confronto tra fine 2020 e 2019.

 

Un fatturato in diminuzione di 71 miliardi di euro, circa un quarto dell’anno precedente (-24,6%); perdite per oltre 2,5 miliardi di euro; debiti cresciuti del 4% e che toccano i 168 miliardi; unico parametro positivo rappresentato dal mantenimento dei livelli occupazionali (+0,2%).

E’ quanto emerge dalla sesta edizione del “Rapporto sui bilanci delle Società dell’energia 2014-2020” realizzato dal centro studi CoMar, nel confronto tra fine 2020 e 2019.

“Il settore è stato indubbiamente fra i più colpiti dalla pandemia, considerando il blocco o la riduzione delle attività produttive, dei trasporti, dei consumi privati; aggravando andamenti già poco brillanti negli ultimi anni, per aziende chiamate ad una transizione che richiede elevati investimenti, riorganizzazione del personale, spinta tecnologica, nuovi modelli di business in linea con diverse sensibilità e domande della clientela, con le incertezze del quadro normativo e dei mercati internazionali delle materie prime”, sottolinea nelle conclusioni il centro studi.

Il Rapporto ha considerato le imprese, di diritto Italiano, che producono, distribuiscono e vendono sia elettricità e gas, che petroli e carburanti, confrontando l’andamento sia anno su anno che nei sette del periodo tra il 2014 ed il 2020. L’analisi evidenzia, in particolare, il fatturato complessivo, nel 2020, è stato di 218,8 miliardi di euro, perdendo ben 71,4 miliardi (-24,6%) rispetto ai 290,2 del 2019; e in diminuzione del 28,7% sul record dei 306,9 miliardi raggiunti nel 2014.

LE SOCIETA’ QUOTATE

Le società dell’energia quotate, al 31 dicembre 2020, sono 18: A2a, Acea, Alerion Clean Power, Ascopiave, Ecosuntek, Edison, Elettra Investimenti (revocata il 4 giugno 2021), Enel, Eni, Erg, Falck Renewables, Gas Plus, Hera, Iren, Italgas, Saras, Snam, Terna.

LA CAPITALIZZAZIONE

A fine 2020, la loro capitalizzazione su Borsa Italiana era di 170 miliardi di euro, il 28,3% della capitalizzazione totale (606,5 miliardi); con il titolo Enel quale maggiore in assoluto, per una capitalizzazione più che doppia del secondo (Intesa SanPaolo).

IL CONTO ECONOMICO

“Segmentando tutte le società dell’energia, si constata come, per il Conto economico 2020, i risultati peggiori si siano registrati per quelle impegnate prevalentemente su estrazione, lavorazione, distribuzione di petroli e carburanti; a fronte dei migliori, conseguiti, in primo luogo, dagli operatori di rete e, poi, da quei produttori e venditori più orientati sulle rinnovabili o sulla digitalizzazione delle relazioni con la clientela”, si legge nel report del centro studi.

LE CONCLUSIONI DEL REPORT

Conclusione: “Se il 2020, per il settore, è stato l’anno della pandemia, di cui permane sempre incognito il futuro andamento, il 2021 si prefigura come l’anno della ripresa. Questo, sarà, soprattutto, premessa per quella inevitabile transizione energetica ed ambientale agevolata dal Pnrr-Next Generation Eu e dal Piano nazionale per gli investimenti complementari, da una rinnovata progettualità, dalla volontà di superare persistenti e ingiustificati ostacoli normativi e amministrativi, da una maggiore attenzione dell’opinione pubblica su questi temi; accanto, in negativo, a tensioni sui prezzi negli approvvigionamenti e alle conseguenze sulle bollette, soprattutto per famiglie, pmi ed energivori. Anni, comunque, di sentieri stretti”.

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