Snam, l’azienda che gestisce la rete italiana dei gasdotti, e Cdp Reti, la controllata di Cassa depositi e prestiti che amministra le partecipazioni nelle società italiane di infrastrutture energetiche, hanno sottoscritto ieri un accordo relativo alle quote in Italgas, la maggiore società di distribuzione del gas nel nostro paese.
GLI AZIONISTI DI ITALGAS
I principali azionisti di Italgas sono per l’appunto Cdp Reti, con il 26 per cento, e Snam, con il 13,5 per cento. Il terzo maggiore azionista è la banca d’affari Lazard, con sede nelle Bermuda ma di origine statunitense: possiede il 10,4 per cento.
LA MODIFICA DEL PATTO DI SINDACATO
L’accordo tra Snam e Cdp Reti riguarda la modifica del patto di sindacato sul 39,5 per cento di Italgas per il trasferimento della quota di Snam.
IL PENSIERO DI SNAM
Nel nuovo piano industriale della società, infatti, la partecipazione in Italgas viene inserita tra quelle non strategiche e utilizzabili come strumento di finanziamento.
Come ricorda l’agenzia Radiocor, l’amministratore delegato di Snam, Stefano Venier, aveva dichiarato recentemente di non avere intenzione di vendere la quota in Italgas. L’accordo con Cdp Reti sembra dimostrare il contrario.
LE PAROLE DI VENIER
Su Italgas, “abbiamo un patto parasociale con Cdp e siamo estremamente soddisfatti del ritorno dell’investimento, e quindi non pianifichiamo di vendere la quota”, ha detto giorni fa Venier che ha usato parole simili per De Nora. “Siamo estremamente soddisfatti della società, il prezzo ora riflette più adeguatamente il valore della società, che potrebbe essere anche maggiore considerando le performance che sta raggiungendo”.
Durante la presentazione della nuova strategia, a gennaio, Snam aveva detto che potrebbe valutare una strategia di rotazione del capitale per gli asset considerati “non strategici” da utilizzare per possibili opportunità di crescita non organica.
LE OPZIONI DI CESSIONE
Per cedere la quota di Italgas, Snam ha due opzioni.
La prima è la sua cessione diretta, che però può avvenire nel rispetto di tre condizioni: che la partecipazione venga ceduta integralmente; che CDP Reti abbia diritto di prelazione sull’acquisto (nel caso in cui non dovesse esercitarlo, il trasferimento all’acquirente terzo sarà comunque sottoposto al suo “non mero gradimento”); che il nuovo acquirente subentri nel patto di sindacato alle stesse condizioni di Snam.
La seconda opzione è quella dell’obbligazione (o bond) convertibile, soggetta a meno vincoli. Snam potrà infatti trasferire a soggetti terzi fino al 6,75 per cento della sua quota in Italgas (ovvero la metà) attraverso uno o più “trasferimenti parziali”; la cessione, però, dovrà avvenire in sede di rimborso di obbligazioni exchangeable che abbiano come sottostante le azioni di Italgas. CDP Reti non potrà esercitare diritto di prelazione, non sarà necessario il suo consenso e chi rileverà la partecipazione non dovrà aderire al patto di sindacato.
COME VANNO I CONTI DI ITALGAS
Nel 2022 Italgas ha riportato un aumento del 7,3 per cento dei suoi profitti, a 1,08 miliardi di euro, e un margine operativo lordo (EBITDA) di 1 miliardo circa. I ricavi adjusted sono cresciuti del 12 per cento su base annua a 1,5 miliardi, in linea con le previsioni del gruppo.
Il volume di gas distribuito in Italia è invece calato del 10 per cento per effetto non soltanto dell’inverno mite ma anche delle nuove abitudini di risparmio della popolazione, visti gli alti prezzi dell’energia.
Le spese in conto capitale sono ammontate a 814 milioni, e riguardano anche l’aggiornamento della rete per consentire il trasporto di gas rinnovabili. L’indebitamento finanziario netto a fine 2022 risultava di 6 miliardi, superiore ai quasi 5 miliardi del 2021.