L’India ha intenzione di creare un consorzio di società statali per favorire le importazioni di carbone metallurgico (o carbone da coke) e ridurre il rischio di carenze di materia prima per l’industria siderurgica nazionale. Pare che Nuova Delhi voglia aumentare gli acquisti dalla Russia, già diventata un’importante fornitrice di petrolio greggio.
LE ACCIAIERIE INDIANE HANNO UN PROBLEMA CON IL CARBONE DA COKE
La decisione – anticipata dal quotidiano The Economic Times grazie alle informazioni ricevute da due fonti governative indiane – nasce dalle pressioni dei produttori di acciaio, in difficoltà per via dei prezzi alti e delle forniture limitate di carbone da coke. Le aziende siderurgiche indiane consumano all’incirca 70 milioni di tonnellate di coke ogni anno, con le importazioni che soddisfano intorno all’85 per cento del fabbisogno totale.
L’India è il secondo maggiore paese produttore di acciaio al mondo, ma i suoi stabilimenti hanno dei problemi con le “forniture volatili” – così le definisce l’Economic Times – di carbone metallurgico dall’Australia, che solitamente vale oltre la metà delle importazioni annuali indiane. Nuova Delhi importa carbone da coke anche dagli Stati Uniti, dall’Indonesia, dalla Russia e dal Canada.
COSA FARÀ IL CONSORZIO DI AZIENDE STATALI
Il consorzio delle società siderurgiche statali dovrebbe facilitare, in virtù del suo grande peso economico, le importazioni di carbone da coke, permettendo di negoziare con i fornitori prezzi e condizioni di vendita più favorevoli; una volta importato, il carbone metallurgico potrà venire rivenduto dal consorzio alle acciaierie locali. Le fonti dell’Economic Times non hanno fornito maggiori dettagli né i nomi delle aziende coinvolte nel piano.
L’INDIA TRA AUSTRALIA, RUSSIA E MONGOLIA
Uno degli obiettivi del consorzio sarà la diversificazione delle importazioni di carbone metallurgico, in modo da ridurre la dipendenza dell’India dall’Australia. In particolare, Nuova Delhi cercherà di aumentare gli acquisti dalla Russia, che offre peraltro prezzi più bassi di quelli australiani (ma Canberra offre varietà diverse).
Prima di dare vita al consorzio, tuttavia, il governo indiano riattiverà le trattative con la Mongolia sul commercio di carbone da coke. Anche se, stando alle fonti dell’Economic Times, la Mongolia – un paese ricco di risorse naturali ma senza sbocco sul mare – non ha ancora trovato un percorso fattibile per il trasporto del materiale fino in India.
Quanto all’Australia, a novembre Reuters aveva rivelato che il governo di Nuova Delhi aveva chiesto a quello di Canberra di garantire continuità alle forniture di carbone metallurgico. La continuità nelle spedizioni – scriveva l’agenzia – è stata disturbata dalle condizioni meteorologiche avverse, dai rallentamenti alla rete ferroviaria e dalle chiusure per mantenimento di alcuni impianti. Lo scorso ottobre il prezzo di importazione del carbone metallurgico australiano era arrivato a 350 dollari alla tonnellata.