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Populismo

Ilva, ecco che cosa cambia con il sì dell’Avvocatura di Stato

Le “Mille Battute” di Giuseppe Sabella, direttore di Think-in, esperto di Industria 4.0 e blogger di Start Magazine, sulle ultime novità che riguardano il dossier Ilva

L’Avvocatura generale dello Stato si è pronunciata sul caso Ilva circa i dubbi sollevati dal ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio. Come anticipato oggi da Il Messaggero, nella relazione dell’Avvocatura si dice – come avevamo più volte previsto su queste pagine – che “la gara non è annullabile, anche se ci sono effettivamente dei vizi”.

In linea con quanto già disposto da Anac, l’Avvocatura generale dello Stato ha restituito così la palla al Mise. Perché le “possibili anomalie nel bando per l’assegnazione dell’Ilva – sulle quali Luigi Di Maio ha chiesto un chiarimento – ci sono ma non si sostanziano in un interesse pubblico violato tale da procedere con l’annullamento di tutto l’iter”.

In sintesi: se Di Maio vorrà annullare la gara, dovrà essere lui a deciderlo e sopratutto dovrà farlo presto perché il 15 di settembre prossimo la gestione dell’azienda dovrà passare dai commissari al management di Arcelor Mittal.

Come nell’ultimo aggiornamento che abbiamo dato sulla vicenda, a questo punto manca soltanto l’intesa sui livelli occupazionali. Restano tre settimane di tempo, probabilmente assisteremo a qualche altra sceneggiata ma l’accordo ci sarà perché lo vogliono tutte le parti. Lo vuole fortemente l’azienda – e questa certezza ha dato a Di Maio possibilità di agire off limits –, lo vogliono i sindacati e lo vuole lo stesso Di Maio.

Le parti si ritroveranno il 24 o il 27 agosto. Naturalmente, potremmo apprendere di soluzioni ancora migliori rispetto a quelle che abbiamo anticipato; è tuttavia chiaro che Mittal può cedere sul numero crescente di assunzioni in cambio di un contenimento dei livelli retributivi.

Twitter: @sabella_thinkin

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