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Germania

Vi racconto le ansie della Germania su gas e non solo

Germania: caso Uniper, sovratassa gas e consigli degli economisti per un nuovo pacchetto di aiuti ai cittadini. Il punto di Pierluigi Mennitti da Berlino

 

Gli economisti tedeschi suggeriscono al governo di lanciare con urgenza un pacchetto di aiuti, soprattutto per le persone con redditi medio-bassi. Alla luce del forte aumento dei prezzi dell’energia, il presidente dell’Istituto tedesco per la ricerca economica (Diw), Marcel Fratzscher, ha detto che “lo strumento migliore è il pagamento di trasferimenti diretti, come un assegno energetico di 100 euro a persona e al mese per i prossimi 18 mesi”.

Sebastian Dullien, direttore scientifico dell’Istituto di ricerca macroeconomica e sul ciclo economico della Fondazione Hans Böckler, vicina ai sindacati, ha affermato che sarebbe concepibile e sensata una nuova versione dell’indennità energetica, che viene corrisposta a tutti i dipendenti a settembre. Questa dovrebbe tenere conto anche delle famiglie che finora sono rimaste in gran parte a mani vuote, come quelle di pensionati con redditi bassi ma senza sussidi per l’alloggio.

A partire da ottobre si applicherà una sovratassa statale sul gas di 2,419 centesimi per kilowattora, che comporterà un significativo aumento dei prezzi. L’imposta è destinata a favorire i fornitori che devono acquistare gas a prezzi elevati per sostituire quello più economico dalla Russia. Inoltre, i maggiori costi di approvvigionamento saranno comunque gradualmente trasferiti ai clienti.

“Una misura necessaria e la più equa tra quelle possibili”, l’ha giustificata il ministro dell’Economia Robert Habeck (Verdi), annunciandola a inizio settimana. Una prima risposta è arrivata dai conti di Uniper, il maggiore importatore di gas della Germania. Ieri l’azienda ha annunciato una perdita di oltre 12 miliardi di euro nel primo semestre dell’anno. Come spiegato dai dirigenti a Düsseldorf, 6,5 miliardi di euro sono legati alla prevista interruzione delle forniture di gas dalla Russia.

Inoltre, la somma comprendeva già 2,7 miliardi di euro di svalutazioni, tra l’altro per il gasdotto Nord Stream 2.

Il meccanismo che ha portato a tali numeri in rosso, per nulla inattesi, è il seguente: a causa della riduzione delle forniture e della forte dipendenza dal gas proveniente dalla Russia, l’azienda è costretta ad acquistare gas più costoso sul mercato per rispettare i contratti. Questo ha portato a problemi di liquidità perché Uniper non è stata finora in grado di trasferire gli aumenti di prezzo.

Per tamponare la situazione, lo Stato ha prima messo a punto un pacchetto di aiuti da 15 miliardi di euro e sta assumendo una partecipazione del 30% nell’azienda. Ma siccome tale impegno da solo non può coprire le perdite giornaliere nel lungo periodo, è stata decisa l’introduzione della sovratassa: a partire dall’autunno, i clienti finali dovranno pagare un prelievo supplementare di 2,419 centesimi per kilowattora.

Il progetto prevedeva l’esenzione dell’imposta sul gas dall’IVA. Tuttavia, l’Unione Europea ha respinto una richiesta in tal senso avanzata dal ministro delle Finanze liberale Christian Lindner. Dopo la bocciatura, il governo sta valutando l’ipotesi di ridurre la sovratassa. “Si dovrebbe utilizzare la misura minima del 5%”, ha sostenuto Dieter Janecek, esperto economico del partito dei Verdi in un’intervista all’Handelsblatt.

Posizioni analoghe sono state espresse da esponenti dall’Spd, il partito del cancelliere. “Ora la tassa deve scendere almeno al 5%. Dobbiamo fare di tutto per mantenere il prelievo il più basso possibile”, ha dichiarato l’esperto economico dei socialdemocratici Falko Mohrs. Nel frattempo, dall’opposizione, il vicepresidente del gruppo parlamentare Cdu/Csu Jens Spahn è intervenuto sempre su Handelsblatt: “La direttiva UE sulla tassazione dell’energia prevede esplicitamente esenzioni che consentirebbero l’abbassamento della sovratassa energetica sul gas”.

Dal canto suo, nella conferenza stampa dello scorso 11 agosto che ha segnato la ripresa dell’attività politica e parlamentare in Germania dopo la pausa estiva, il cancelliere Olaf Scholz ha assicurato ai tedeschi che “nessuno sarà lasciato solo” di fronte a una crisi energetica che dai prossimi mesi si rifletterà sui portafogli dei cittadini. Scholz ha annunciato una riforma che prevede un forte ampliamento dell’indennità di alloggio a partire dall’inizio del prossimo anno. Il cancelliere ha poi assicurato che il governo troverà risorse anche per coloro che, pur avendo un reddito da lavoro, non dispongono di risparmi e dunque non possono facilmente far fronte all’aumento dei costi energetici. “Questo vale per molti cittadini”, ha detto testualmente rispondendo a una domanda dei giornalisti, “mi preoccupo di coloro che guadagnano 2800, 3200 o 4000 euro lordi al mese, per i quali queste sono tutte sfide importanti”. Si tratta di un pacchetto complessivo che punta a stendere una rete non solo attorno ai percettori di bassi redditi, ma anche a quelli medi.

Secondo Fratzscher (il direttore del Diw) il segmento di popolazione considerato dal cancelliere comprende più di una persona su cinque in Germania: “Si tratta soprattutto di persone che lavorano nel settore a basso salario, che è insolitamente grande in Germania, e anche di molti pensionati”. Questo gruppo non ha quasi nessun risparmio per coprire i costi aggiuntivi e non riceve quasi nessun sostegno diretto dallo Stato. E dunque non sarebbe in grado di far fronte con le proprie risorse ai costi dell’aumento dell’inflazione e avrebbe urgentemente bisogno del sostegno dello Stato. È il segmento più debole del ceto medio. “Abbiamo già un forte squilibrio sociale anche all’interno di questa fascia sociale”, ha concluso l’economista, “e questo si può notare, ad esempio, nell’aumento del numero di persone sovraindebitate”.

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