L’Handelsblatt, il principale quotidiano economico tedesco, non è tenero con il fondo speciale del governo federale per il clima, il KTF. “L’attrattiva? Le sue spese non sono rilevanti per il rispetto del freno all’indebitamento. E così il KTF è diventato una gradita via d’uscita per la coalizione di maggioranza, che da mesi discute sul freno al debito per le molte spese previste”. Spese al di fuori del tetto, non una novità nei bilanci tedeschi.
Intanto però il governo l’accordo lo ha trovato e il fondo, con tutti i suoi 212 miliardi di euro dal prossimo anno al 2027 è nero su bianco e pronto per affrontare il dibattito in parlamento a settembre, alla ripresa dei lavori.
COSA PREVEDE IL FONDO PER IL CLIMA E LA TRASFORMAZIONE
Il Fondo per il clima e la trasformazione (KTF) metterà a disposizione dal 2024 al 2027 un totale di 211,8 miliardi di euro per i programmi di sostegno del governo. Nel 2024, le spese del fondo ammonteranno a 58 miliardi di euro. Si tratta di quasi 22 miliardi di euro in più rispetto al 2023.
Uno dei punti focali è la promozione della ristrutturazione degli edifici ad alta efficienza energetica. Per il 2024 sono stati stanziati 18,9 miliardi di euro per il finanziamento federale degli edifici ad alta efficienza energetica (BEG). Si tratta di un aumento significativo rispetto a quest’anno.
Per il 2023 sono stati stanziati 13 miliardi di euro per le ristrutturazioni e 1,1 miliardi di euro per le nuove costruzioni nell’ambito dei finanziamenti BEG, anche se il governo federale ha gradualmente aumentato i finanziamenti per i nuovi edifici a 2 miliardi di euro a causa dell’elevata domanda. Per il 2024, inizialmente sono previsti solo 1,1 miliardi di euro per le nuove costruzioni.
LA LEGGE SUGLI EDIFICI E LE NUOVE SOVVENZIONI
Il governo di coalizione vuole inoltre approvare la controversa legge sull’energia degli edifici nel Bundestag all’inizio di settembre, dopo lo stop imposto dalla Corte costituzionale lo scorso luglio. A quel punto dovrebbe entrare in vigore il nuovo programma di sovvenzioni, che finora è stato solo abbozzato. I proprietari che occupano direttamente le loro proprietà riceveranno fino al 70% di sussidi per l’installazione di un riscaldamento rispettoso del clima a partire dal 2024.
I sussidi previsti per l’espansione del teleriscaldamento appaiono invece più modesti: 500 milioni di euro potranno essere spesi dal Ministero dell’Edilizia, mentre 750 milioni di euro proverranno dal Ministero dell’Economia.
Capitolo mobilità: 4,7 miliardi di euro sono stati destinati alla promozione della mobilità elettrica. Poi 3,8 miliardi di euro allo sviluppo dell’industria dell’idrogeno, mentre l’industria dei semiconduttori riceverà nel prossimo anno 4 miliardi di euro. Questo importo è destinato ad aumentare negli anni successivi. Il principale beneficiario è Intel, la cui fabbrica di chip a Magdeburgo sarà sovvenzionata dal governo federale per 10 miliardi di euro. Il produttore di chip taiwanese TSMC riceverà 5 miliardi di euro per uno stabilimento a Dresda, annunciato ieri in una conferenza stampa.
Per la compensazione del prezzo dell’elettricità per le aziende ad alta intensità energetica, sono previsti 2,6 miliardi di euro per il 2024. Tuttavia, questo contributo non va confuso con l’estensione della compensazione di picco o con il prezzo industriale dell’elettricità, che non è stato ancora approvato dal governo (i liberali sono contrari) ma nel quale sperano le grandi industrie.
I TRASPORTI
Naturalmente c’è spazio anche per i trasporti. La Deutsche Bahn potrà contare su un’iniezione di liquidità. Nel 2024 riceverà 4 miliardi di euro dal KTF e un totale di 12,5 miliardi di euro entro il 2027. Il denaro sarà destinato principalmente alla modernizzazione della rete ferroviaria, considerata la causa principale dei numerosi ritardi nel traffico ferroviario. Il fabbisogno finanziario aggiuntivo per le ferrovie è stato recentemente stimato in 45 miliardi di euro.
Gli investimenti necessari dovranno essere finanziati principalmente dall’aumento e dall’estensione del pedaggio per i camion. Entro il 2027 sono previsti 30 miliardi di euro di entrate aggiuntive.
L’INTERVENTO DEL GOVERNO SCHOLZ
Tale fondo, che solo in tempi recenti è stato denominato Fondo per il clima e la trasformazione (KTF), esiste dal 2010. Ma è stato il governo di Olaf Scholz a renderlo quello che è oggi, con un trasferimento nel dicembre 2021 di 60 miliardi di euro avanzati dal fondo per la pandemia. Per i partiti della coalizione, il fondo è il più importante asset speciale, il più importante bilancio sussidiario per il finanziamento di spese straordinarie legate alla protezione e alla trasformazione del clima e alla transizione energetica. Un finanziamento che appunto va oltre il normale bilancio federale, che lascia solo uno spazio limitato per gli investimenti a causa delle rigide regole del freno all’indebitamento. Un escamotage, sostengono i critici, per spendere su un terreno elettoralmente conveniente soprattutto ai Verdi, pur restando formalmente entro il tetto all’indebitamento caro ai liberali.
A titolo di confronto, se il fondo per il clima potrà contare su 212 miliardi, un totale di 100 miliardi di euro è stato destinato al fondo speciale della Bundeswehr fino al 2027. Il fondo è dunque di enorme importanza, soprattutto per il Ministero dell’Economia guidato dai Verdi. Il dicastero di Robert Habeck dispone di oltre l’80% dei fondi. Nel prossimo anno, quasi 19 miliardi di euro saranno destinati alla ristrutturazione di edifici ad alta efficienza energetica.
UNA BASE LEGALE TRABALLANTE
Tutto legale? La tv pubblica Ard sottolinea che, oltre al passaggio parlamentare, il ministro Fdp delle Finanze Christian Lindner deve tenere a mente qualcos’altro. E ricorda che il gruppo parlamentare di opposizione Cdu/Csu aveva presentato un ricorso alla Corte costituzionale federale di Karlsruhe proprio contro la riassegnazione dei finanziamenti contro la pandemia al fondo per la protezione del clima, ritenendo la procedura contraria alla Legge fondamentale. Anche la Corte dei conti tedesca aveva all’epoca criticato la procedura: il freno all’indebitamento era stato sospeso a causa della straordinaria situazione di emergenza della pandemia, non per il cambiamento climatico.
Il Fondo per il clima poggia quindi già oggi in parte su una base legale traballante a causa del trasferimento di 60 miliardi di euro effettuato nel dicembre 2021. Se Karlsruhe dovesse annullare l’azione di allora, sarebbe un duro colpo per il finanziamento dei piani climatici del governo.