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Perché ExxonMobil venderà Esso ai canadesi

La compagnia petrolifera statunitense ExxonMobil cederà la sussidiaria francese Esso al gruppo canadese North Atlantic. La Big Oil americana sta riducendo la sua presenza in Europa, dove il settore della raffinazione è in crisi.

La compagnia petrolifera statunitense ExxonMobil ha avviato delle trattative esclusive con il gruppo energetico canadese North Atlantic per la cessione della sussidiaria francese Esso. La vendita dovrebbe avvenire nell’ultimo trimestre del 2025 a un prezzo di 149,19 euro per azione: 400 milioni di euro in tutto.

A seguito della pubblicazione della notizia il titolo di Esso ha perso oltre il 9 per cento, riportando la performance peggiore dallo scorso luglio.

I PIANI DI NORTH ATLANTIC CON ESSO

ExxonMobil è attualmente l’azionista di maggioranza di Esso, con una quota dell’82,89 per cento. Dopo aver acquisito questa partecipazione, North Atlantic presenterà – nel primo trimestre del 2026 – un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria per le azioni rimanenti.

North Atlantic punta a evolvere in un grande soggetto energetico transatlantico: ha specificato che manterrà i livelli occupazionali e che porterà avanti la riconversione del sito di Port-Jérôme-Gravenchon, nella Francia settentrionale, in un polo dell’energia verde.

Per garantire la continuità delle operazioni, ExxonMobil ha invece specificato che fornirà sia il petrolio greggio che le tecnologie di raffinazione all’impianto in questione.

LA CRISI DELLA RAFFINAZIONE IN EUROPA

Quella di Port-Jérôme-Gravenchon è la seconda (su sei) raffineria di petrolio più grande della Francia e uno dei più vasti poli integrati della chimica in tutta l’Europa occidentale. Ciononostante, Esso ha problemi di redditività legati anche alla contrazione dei margini di raffinazione.

Non solo in Francia, ma a livello europeo, le condizioni del mercato della raffinazione sono difficili: a raggiungere il break even – cioè la condizione di pareggio tra le entrate e le uscite – sono solo gli impianti più efficienti, che riescono a tenere bassi i costi operativi tra l’aumento dei prezzi dell’energia e delle quote di CO2.

EXXONMOBIL ABBANDONERÀ LA FRANCIA?

Con la cessione di Esso, ExxonMobil ridurrà drasticamente la sua presenza in Francia: già l’anno scorso aveva annunciato la chiusura di una parte delle sue attività petrolchimiche nel paese, e ha venduto la raffineria di Fos-sur-Mer a un consorzio partecipato dal gruppo Trafigura. Inoltre, sta cercando un acquirente per il complesso petrolifero di Miro, il più grande della Germania.

Dopo la vendita di Port-Jérôme-Gravenchon, a ExxonMobil resteranno le raffinerie di Anversa in Belgio, di Rotterdam (il centro del commercio petrolifero nel Vecchio continente) nei Paesi Bassi e di Fawley nel Regno Unito (la più importante del paese).

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