Eolico e solare battono il carbone, almeno in America. Nonostante le politiche di Donald Trump, pronto a sovvenzionare le fossili e facilitare la vita ai giganti dell’Oil&gas e del carbone, le energie rinnovabili sembrano spiccare il volo. I dati pubblicati dalla banca d’investimento Lazard dimostrano, infatti, che investire in eolico e fotovoltaico potrebbe essere di gran lunga più conveniente che farlo nell’industria mineraria.
LA CONVENIENZA DELLE RINNOVABILI
I numeri parlano chiaro: il costo della nuova produzione di energia eolica e solare è sceso al di sotto del costo di gestione delle centrali a carbone esistenti in molte industrie degli Stati Uniti.
Il costo totale allocato di elettricità prodotta da un nuovo parco eolico, negli Stati Uniti, oscilla tra i 29 e i 56 dollari per megawattora, secondo la banca di investimento Lazard, al netto di eventuali sussidi. Il costo marginale della gestione di una centrale a carbone, invece, è di 27 -45 dollari per MWh. Questo dimostra che ci sono spesso tempi e luoghi in cui la costruzione del parco eolico sarebbe più conveniente del carbone. I sussidi, poi, potrebbero far scendere il costo dell’energia eolica a soli 14 dollari per MWh, e la convenienza è di gran lunga maggiore.
ADDIO AI SOGNI DI DONALD TRUMP?
I calcoli, come scrive il Financial Times, suggeriscono che le chiusure delle centrali a carbone aumenteranno a dismisura. Trump potrebbe dire addio, dunque, al suo sogno di “rimettere i nostri minatori a lavorare”, anche perché il gas è sempre più a buon mercato e la domanda di elettricità, invece, sembra stabile.
La produzione di carbone statunitense è diminuito di oltre il 40% dal 2007. Numerose centrali a carbone chiuderanno quest’anno e aziende come FirstEnergy e American Electric Power hanno annunciato, negli ultimi mesi, ulteriori chiusure.
QUESTIONE DI TEMPO
Ben Fowke, amministratore delegato di Xcel, società di Oil&Gas, ha dichiarato a giugno 2018: “Vi dirò, non è una questione di quante probabilità ci sono che rinunceremo al carbone in questa nazione, è solo una questione di quando”.