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Rinnovabili Germania

Eolico? È la nostra associazione a rappresentare il settore. Parla Togni (Anev)

Dallo stallo sul Decreto Fer 1 che blocca il comparto alle indagini giudiziarie ad alcune inchieste giudiziarie che interessano gli investimenti nell’eolico. Ecco il pensiero di Simone Togni, presidente di Anev

“Il ritardo nell’emanazione del Decreto Fer 1 è estremamente grave perché sta impedendo all’Italia di cogliere la grande opportunità di rilancio del settore industriale legato allo sviluppo delle fonti rinnovabili”. A dirlo è stato il presidente di Anev, Simone Togni, intervistato da Quotidiano Energia.

ITALIA INDIETRO SULL’EOLICO RISPETTO AGLI ALTRI PAESI UE

A dispetto degli altri Paesi europei, l’Italia è ancora indietro sull’eolico, come testimoniano i dati sull’installato 2018. Inoltre lo stallo sul decreto Fer 1 rischia di far arrivare il nostro Paese in ritardo rispetto all’obiettivo di decarbonizzazione al 2030 e al 2050.

“Le ripercussioni negative occupazionali, oltre che ambientali e industriali, dovute a questo ritardo devono indurre l’esecutivo a recuperare il tempo perduto quanto più possibile mettendo in campo una serie di provvedimenti concreti e operativi necessari a far ripartire questo comparto”, ha evidenziato Togni.

L’IMPORTANZA DEL DECRETO FER 1 PER RECUPERARE IL TEMPO PERSO

“Il DM Fer 1 è un decreto attuativo atteso addirittura dal 2016 ed è inaccettabile che il ritardo accumulato stia mettendo in ginocchio un intero settore”, ha sottolineato il presidente dell’associazione nazionale Energia del Vento, nata nel luglio 2002, che vede riuniti circa 70 aziende che operano nel settore eolico e oltre 5.000 soggetti.

LA POSIZIONE DI ANEV SULLE INDAGINI CHE INTERESSANO INVESTIMENTI NELL’EOLICO

Nelle ultime settimane il settore dell’eolico è stato interessato indirettamente da un’indagine giudiziaria che è balzata anche alle cronache politiche e rubricata come “caso Siri”. “L’Anev da sempre condanna qualsiasi comportamento che non abbia al centro della propria azione la trasparenza e la legalità e per questo abbiamo adottato un codice etico estremamente stringente e un Protocollo di Legalità rigidissimo cui sono tenuti gli aderenti all’associazione, ha puntualizzato Togni. “Per questo motivo spiace molto vedere generalizzato un fatto relativo ad eventi estranei all’associazione e al settore eolico tutto che semmai di questa situazione è parte lesa”.

IL RUOLO NEVRALGICO DELLE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA

Secondo il presidente di Anev “proprio il fatto che, se verranno confermate le indiscrezioni di stampa, si sia cercato di favorire un’azienda e non un settore è la dimostrazione che solo tramite le proposte ufficiali che un’associazione di categoria seria può presentare alle istituzioni attraverso i canali ufficiali, si ha la garanzia di non fare azioni in favore di un singolo imprenditore ma di supportare un comparto strategico per la crescita del Paese”.

Pertanto, proprio da questo ultimo episodio balzato sulle cronache politiche si evince la necessitò che sia l’associazione di categoria a rappresentare il settore, secondo i vertici di Anev. “I corpi intermedi devono essere interlocutori privilegiati per lo sviluppo ordinato di settori industriali poiché solo le associazioni di categoria serie e rappresentative possono garantire di fornire soluzioni e proposte che siano la mediazione degli interessi di parte e quindi individuare e difendere interessi generali di un settore”, ha concluso Togni.

 

Estratto di un articolo pubblicato su Policymakermag.it, qui per la versione integrale

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