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Libia

Eni, Total, Shell, Bp, Exxon e Chevron. Come vanno le big oil?

Numeri, confronti e scenari su petrolio e non solo

 

Le compagnie petrolifere e del gas si stanno adeguando a un prezzo del barile e del gas al ribasso in quella che ormai è un’economia in rallentamento, condita anche dalla ormai prolungata guerra commerciale tra Usa e Cina.

CONTI DELLE BIG OIL IN CHIAROSCURO

Nell’analisi di Axios si evidenzia che i profitti del secondo trimestre delle Big Oil diffusi la scorsa settimana sono molto contrastati: le major europee come Total, Eni (qui l’approfondimento di Start) e Shell hanno registrato cali degli utili mentre Bp ha registrato un’inversione di tendenza. Differente il discorso dall’altro lato dell’Atlantico: ExxonMobil ha ottenuto “un calo del 21% degli utili trimestrali, a causa di un calo dei prezzi del gas, minori profitti nel settore raffinazione e perdite nel settore chimico statunitense”, ha evidenziato Reuters. Chevron, invece, “ha registrato un aumento del 26,3% degli utili trimestrali, poiché una maggiore produzione ha più che compensato i prezzi più bassi e un aumento delle spese”, ha spiegato ancora Reuters, anche se i ricavi sono stati inferiori alle previsioni, osserva Investing.com.

IL DURO COLPO DEL TAGLIO DEI TASSI DELLA FED

Inoltre un dollaro forte in genere indebolisce i prezzi del petrolio. Nel frattempo, la mancanza di infrastrutture come i gasdotti sta colpendo i prezzi del gas naturale, ha osservato Kevin Book, amministratore delegato di ClearView Energy Partners, parlando con Axios.

PREOCCUPA L’ECCESSO DI OFFERTA

“La crescita dell’offerta di petrolio dovrebbe accelerare l’anno prossimo con l’aumentare della produzione globale, mantenendo il greggio impantanato all’interno di un mercato ribassista”, ha riferito il Wall Street Journal. “Allo stesso tempo, l’ansia per le tensioni commerciali che ostacolano la crescita globale e l’indebolimento della domanda ha rafforzato la preoccupazione per un eccesso di offerta negli ultimi mesi, dicono gli investitori”.

CONSUMATORI AMERICANI E TRUMP SODDISFATTI

In ogni caso i prezzi del petrolio persistentemente bassi sono una buona notizia per i consumatori americani. Ciò probabilmente renderà il Presidente Trump soddisfatto in questo settore e terrà a bada i tweet sui prezzi del petrolio, “probabilmente un bene per tutti”, chiosa Axios.

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