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Eni for Human Rights, cosa è scritto nel rapporto

Eni pubblica "Eni for Human Rights", il nuovo rapporto dell'azienda che fornisce informazioni sull'impegno nei diritti umani

 

Il rispetto dei diritti umani tra le priorità di Eni, società che lavora in 66 Paesi diversi del mondo. A testimoniarlo è il rapporto appena pubblicato “Eni for Human Rights”, in cui il Cane a sei zampe racconta il suo impegno su questo fronte.

GLI ULTIMI 6 ANNI DI ENI PER I DIRITTI UMANI

In particolare, il rapporto racconta l’impegno degli ultimi 6 anni. Nel settembre 2019, l’azienda ha lanciato una nuova missione aziendale, che si ispira agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite e dimostra l’impegno della società per una transizione giusta verso un futuro a basse emissioni di carbonio che sia socialmente equo, mirando a minimizzare i divari esistenti tra i Paesi, si legge in una nota del gruppo capeggiato dall’ad, Claudio Descalzi.

Nel dicembre 2018, l’azienda ha adottato la Dichiarazione di Eni sul rispetto dei diritti umani, che riflette le tematiche più rilevanti in materia di diritti umani, in linea con i Principi Guida dell’ONU su imprese e diritti umani (UNGPs).

IMPEGNO RAFFORZATO

Negli ultimi mesi il Cane a sei zampe – si legge in una nota del gruppo – ha rafforzato le proprie procedure interne per dar forma a un processo strutturato di due diligence, ha adottato il nuovo Codice Etico e il Codice di Condotta dei fornitori, che delinea i requisiti a cui tutti i fornitori sono tenuti a conformarsi.

FORMAZIONE PER I DIPENDENTI

Non solo. La società ha anche avviato, nel 2019, una formazione ad hoc per oltre 19.000 dipendenti (per un totale di 25.845 ore di lezione).

VOLUNTARY PRINCIPLES INITIATIVE

Nel maggio 2020 Eni è stata inclusa come “Engaged Corporate Participant” della Voluntary Principles Initiative, l’iniziativa composta da governi, organizzazioni internazionali e aziende, che promuove l’implementazione dei Voluntary Principles on Security and Human Rights, una serie di principi volti a sostenere e guidare le aziende nella gestione dei rischi legati ai diritti umani nelle attività di security.

LE PAROLE DI DESCALZI

“Questo impegno assume una rilevanza crescente in un mondo che sta affrontando le conseguenze della pandemia di Covid-19, in termini di salute e di preoccupazioni economiche per i lavoratori e le comunità, che amplificano le disuguaglianze già esistenti e i persistenti sentimenti razzisti. Ora più che mai, rafforzare il nostro impegno per il rispetto dei diritti umani è fondamentale per affrontare le sfide attuali. Per noi, rispettare i diritti umani significa innanzitutto riconoscere il valore di ogni persona, garantire la sua dignità, la sicurezza e la salute, la parità delle condizioni di lavoro e, soprattutto, promuovere la diversità. Questi valori sono profondamente radicati nell’identità e nella cultura aziendale di Eni e guidano le nostre azioni e le nostre attività nei 66 Paesi in cui operiamo”, ha dichiarato Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni.

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