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Egitto

Perché l’Egitto si elettrizza contro la Turchia

Al-Sisi vuole fare dell'Egitto una potenza sia militare che economica. Il punto di Giuseppe Gagliano.

 

Il 16 ottobre è stato firmato un memorandum d’intesa per porre in essere una infrastruttura elettrica tra il ministro dell’Energia cipriota e il suo omologo egiziano.

È evidente che un memorandum di questa natura non solo rende la sinergia tra i due paesi sempre più solida, ma soprattutto consente una autonomia in relazione all’approvvigionamento energetico.

IL CAVO TRA GRECIA ED EGITTO

Proprio in un contesto simile il 14 ottobre Grecia ed Egitto hanno siglato un accordo per la costruzione di un cavo sottomarino che permetterebbe di migliorare i collegamenti tra il Nord Africa e l’Europa e che servirà quindi per migliorare la sicurezza dell’approvvigionamento nel contesto regionale.

L’EURO-ASIA INTERCONNECTOR

Questo secondo progetto va inserito tuttavia in un contesto più ampio che è quello dell’accordo tra Grecia, Cipro e Israele in relazione alla necessità di costruire l’Euro-Asia Interconnector, il cavo elettrico sottomarino più lungo e profondo del mondo che attraversa il Mediterraneo, per un costo di circa 900 milioni di dollari.

LA REAZIONE DEI GRUPPI PALESTINESI

Tuttavia questo progetto ha già determinato reazioni molto dure da parte delle organizzazioni palestinesi che vedono in questo progetto un tentativo ulteriore da parte di Israele di indebolire l’autonomia politica palestinese.

COSA VUOLE L’EGITTO?

Ad ogni modo, questi due accordi siglati dall’Egitto dimostrano la volontà del presidente egiziano di fare dell’Egitto una potenza sia sul piano economico che sul piano militare anche in funzione di contenimento antiturco.

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