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Gas

Ecco perché la Francia non vuole più il Gnl degli Usa

L’amministrazione Trump ha da tempo rivisto le norme federali sul metano prodotto dal Gnl e non solo, nonostante alcune grandi compagnie petrolifere si siano opposte a questa mossa Il governo francese sta prendendo tempo sull’import di Gnl americano e addirittura potrebbe annullare il contratto ventennale da 7 miliardi di dollari con gli Usa siglato da…

Il governo francese sta prendendo tempo sull’import di Gnl americano e addirittura potrebbe annullare il contratto ventennale da 7 miliardi di dollari con gli Usa siglato da Engie a causa dei cambiamenti climatici. Secondo quanto riferisce Politico.com infatti il gas americano sarebbe troppo ‘sporco’ in termini di emissioni.

LA VICENDA

La società francese Engie, ricostruisce Politico “era pronta a firmare il contratto ventennale da 7 miliardi di dollari per l’acquisto di Gnl da consegnare dall’impianto di esportazione di Rio Grande della NextDecade a Brownsville, in Texas. Il governo francese, che è un comproprietario di Engie, è intervenuto per dire al consiglio di amministrazione di ritardare, se non addirittura annullare, qualsiasi accordo a causa delle preoccupazioni sul fatto che i produttori di gas naturale statunitensi emettono troppo metano nei giacimenti di petrolio e gas del Texas occidental, ha riferito Lorette Philippot, responsabile delle campagne di finanziamento privato per il gruppo ambientale francese Les Amis de la Terre, che ha incontrato i funzionari del governo francese per opporsi all’accordo”.

UN SEGNALE IMPORTANTE

Secondo Amy Harder di Axios si tratta di un segnale importante di come il mondo stia cercando di concentrarsi sui prodotti a basse emissioni. In questo caso la preoccupazione maggiore si concentra sul flaring, vale a dire la combustione del metano prodotto dal processo di produzione e raffinazione dei combustibili fossili. Il metano è infatti un potente gas serra che la NextDecade, come qualsiasi altra azienda del Permiano che si estende dal Texas al New Mexico, produce e brucia con il metodo del flaring.

TRUMP HA RIVISTO LE NORME FEDERALI SUL FLARING

Tutta la questione nasce dal fatto che l’amministrazione Trump ha da tempo rivisto le norme federali sul metano, nonostante alcune grandi compagnie petrolifere si siano opposte a questa mossa. Mentre l’Unione Europea è passata alla strategia opposta basata sulla riduzione di tali emissioni.

In sostanza, il rischio che si sta materializzando per le compagnie petrolifere e del gas, e di “un mondo con politiche climatiche aggressive, che scommettono avremo ancora bisogno di petrolio e gas” , scrive Axios che aggiunge: “È per questo che Saudi Aramco, la compagnia petrolifera statale dell’Arabia Saudita, afferma che il suo petrolio è il più pulito del mondo. È per questo che molte aziende stanno raddoppiando la quota di gas, il combustibile fossile più pulito”.

Forse un cambio di rotta, ha concluso Amy Harder di Axios potrebbe arrivare con “Biden che potenzialmente potrebbe riprestare le regole che Trump ha eliminato”.

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