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Ecco come sulle bollette si è sbagliata cura in Italia

Se l’impennarsi dei prezzi al consumo dell’energia produce extra-profitti, vuol dire che la crescita dei prezzi applicati ai consumatori è molto più elevata della crescita dei costi di produzione e distribuzione per gli operatori della filiera. Quindi si doveva intervenire nel modo in cui non si è fatto... Il commento di Enrico Zanetti, tributarista e già viceministro alle Finanze

 

Se l’impennarsi dei prezzi al consumo dell’energia produce extra-profitti, vuol dire che la crescita dei prezzi applicati ai consumatori è molto più elevata della crescita dei costi di produzione e distribuzione per gli operatori della filiera.

Di fronte a questa banale evidenza, si può agire in due modi:

1) lasciare le regole di determinazione dei prezzi così come stanno e introdurre una complicata tassa sugli extra-profitti che gli operatori di filiera continuano a realizzare sulle spalle dei consumatori di energia;

2) cambiare le regole di determinazione dei prezzi al consumo perché riflettano meglio le dinamiche a monte nei costi di produzione e distribuzione, eliminando così gli eccessi di prezzo al consumo che generano gli extra-profitti e, conseguentemente, eliminando gli extra-profitti stessi (nella piena salvaguardia dei legittimi profitti) e la necessità di inventarsi astruse forme di loro complicata tassazione.

La prima linea di azione lascia sul campo una distorsione economica e ci aggiunge pure una complicata distorsione fiscale.

La seconda linea d’azione attenua, nei limiti del possibile, i problemi.

Indovinate dietro a quale linea d’azione abbiamo investito (perso) numerose settimane mentre le bollette continuano a crescere all’impazzata?

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