skip to Main Content

Accise

Cosa c’è nel decreto Aiuti

Tutti i dettagli sul decreto legge Aiuti approvato dal consiglio dei ministri

 

Un decreto legge «aiuti» lievitato di ora in ora, dai 6-7 miliardi della mattina, quando il presidente del Consiglio Mario Draghi ha incontrato i sindacati, ai 14 miliardi del provvedimento uscito ieri sera dal consiglio dei ministri. Risorse in più trovate grazie all’aumento dal 10 al 25% della tassazione sugli extraprofitti delle imprese energetiche.

E’ la sintesi del Corriere della sera sul decreto aiuti approvato ieri dal consiglio dei ministri.

Ecco tutti i dettagli principali del provvedimento.

Sostegni economici alle famiglie e alle imprese italiane, aiuti ai profughi ucraini, semplificazioni per accelerare la transizione energetica. Il Consiglio dei Ministri ha varato nella serata di ieri il decreto da oltre 14 miliardi di euro, quasi il doppio rispetto alla cifra di cui si era parlato per giorni. Risorse provenienti in parte (circa 8 miliardi, ha spiegato il ministro dell’Economia Daniele Franco) dai risparmi realizzati nelle pieghe del bilancio pubblico, e in parte dal prelievo straordinario sugli extraprofitti, che passa dal precedente 10% al 25%. «Intendiamo fare tutto quello che è necessario, e il decreto di oggi dimostra che queste non sono parole», ha ribadito il presidente del Consiglio Mario Draghi, sottolineando come gli interventi vengano finanziati «senza ricorrere a scostamenti di bilancio», così come è avvenuto per i 15,5 miliardi già impiegati dal governo a sostegno delle famiglie e delle imprese.

I provvedimenti nel decreto approvato  spaziano invece da ulteriori misure contro il caro energia a sostegni più generali all’economia. Si va da un credito d’imposta del 28% sul gasolio per gli autotrasportatori alla retroattività del bonus sociale sulle bollette di luce e gas (esteso al terzo trimestre 2022), da un fondo di 200 milioni per contributi alle imprese più danneggiate dalla guerra in Ucraina all’adeguamento dei prezzi degli appalti pubblici, dall’allentamento della stretta sul Superbonus sulle case unifamiliari ai fondi per enti locali e sanità, dall’adeguamento dei prezzi degli appalti alle semplificazioni per impianti di rigassificazione e per quelli con fonti rinnovabili.

+++

ESTRATTO DI UNA SCHEDA DELL’AGENZIA AGI SUL DECRETO AIUTI:

Vale 14 miliardi di euro il Dl Aiuti approvato dal cdm per aiutare famiglie e imprese, con la tassa sugli extraprofitti delle aziende energetiche che sale dal 10 al 25% per finanziare un bonus da 200 euro per lavoratori e dipendenti con redditi fino a 35.000 euro. Un sostegno a 28 milioni di italiani, messi in difficoltà dalla corsa dei prezzi al consumo. Il taglio delle accise sui carburanti viene prorogato fino all’8 luglio e gli interventi contro il caro-bollette a tutela di 5,2 milioni di famiglie vengono estesi fino al terzo trimestre.

Dall’inizio della crisi energetica, Palazzo Chigi ha messo in campo 30 miliardi e lo ha fatto senza scostamenti di bilancio. Anche per i 14 miliardi di questa sera. Il pacchetto, spiega il ministro dell’Economia, Daniele Franco, prevede una prima parte da 8 miliardi di euro che sarà finanziata attraverso i margini previsti dal Def, con la differenza tra indebitamento netto tendenziale e obiettivo, e la rimodulazione del Fondo per la coesione e lo sviluppo.

Questi soldi serviranno per intervenire sull’energia, sui carburanti, sul rincaro dei prezzi per le opere pubbliche, oltre a coprire misure a favore di una serie di enti pubblici, per i profughi e per le imprese più colpite dalle conseguenze dalla guerra. Altri 6 miliardi verranno utilizzati invece per coprire il bonus da 200 euro, che, sostiene il responsabile del Mef, sarà pagato “non appena tecnicamente possibile”, presumibilmente tra giugno e luglio.

Ma le misure del provvedimento non finiscono qui. Tra quelle più rilevanti, c’è l’estensione fino al 31 dicembre delle garanzie sui prestiti bancari alle Pmi e alle imprese maggiori attraverso la Sace. Il bonus sociale per le bollette di energia elettrica e gas diventa parzialmente ‘retroattivo’, con la possibilità di compensare quelle già pagate con quelle future.

Ci sono aiuti per gli affitti e per i trasporti pubblici. Viene prorogato dal 30 giugno al 30 settembre il termine per effettuare almeno il 30% dei lavori complessivi nelle villette unifamiliari ai fini dell’accesso al Superbonus 110%. Per ridurre ulteriormente la dipendenza energetica del paese, vengono velocizzate le procedure di autorizzazione per gli impianti di energia da fonti rinnovabili e le opere necessarie per i nuovi rigassificatori diventano “interventi di pubblica utilità, indifferibili e urgenti” per la cui realizzazione saranno nominati uno o più commissari straordinari di governo.

“Ad aprile il tasso inflazione è stato al 6,2%, in leggero calo rispetto a marzo ma ai livelli più alti degli ultimi 30 anni. Questa accelerazione dei prezzi dipende in grandissima parte dai prezzi dell’energia, questo significa che queste sono situazione temporanee e vanno affrontate con strumenti eccezionali altrimenti finiscono per indebolire l’economia, aumentare la povertà e creare condizioni permanenti di debolezza economica e povertà”, rileva Draghi. “Le ultime stime del pil prevedono di arrivare a livello pre-pandemico nel primo trimestre dell’anno prossimo. Speriamo prima”, conclude il premier.

+++

SCHEDA DEL SOLE 24 ORE:

L’estensione del bonus

Per i nuclei familiari più svantaggiati, dopo i rumors delle ultime settimane che avevano ipotizzato anche la possibile estensione della platea beneficiaria dell’agevolazione, la scelta del governo è caduta sull’estensione dello sconto in bolletta, più volte reiterato in questi mesi, anche per il prossimo trimestre, con la previsione di compensazioni nelle fatture successive in presenza di somme eccedenti a quelle dovute e con la possibilità per i beneficiari di usufruire, in modo retroattivo, del bonus.

Crediti d’imposta rafforzati

Con il provvedimento arrivano poi una serie di interventi a favore delle imprese contrassegnate da elevati consumi di gas e non solo, a cominciare dall’innalzamento dei crediti d’imposta già previsti dall’esecutivo nei precedenti decreti. In particolare, l’agevolazione per i gasivori viene portata dal 20 al 25 per cento e viene innalzato allo stesso livello anche il beneficio previsto per tutte le altre imprese, non gasivore ma comunque caratterizzate da significativi esborsi su quel fronte. Viene poi portato al 15% (dal precedente 12%) anche il credito d’imposta che è stato concesso alle imprese dotate di contatori di energia elettrica di potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kilowatt, diverse dagli energivori.

L’assist all’autotrasporto

Tra gli aiuti alle aziende, spunta inoltre un credito d’imposta per gli autotrasportatori. In sostanza, per alleggerire gli effetti determinati dall’aumento eccezionale del prezzo del gasolio, verrà riconosciuto un contributo straordinario al settore. Sarà un credito d’imposta, recita la bozza del decreto ieri sul tavolo del Cdm, «nella misura del 28% della spesa sostenuta nel primo trimestre del 2022», per l’acquisto di gasolio impiegato in veicoli di categoria euro 5 o superiore «al netto dell’imposta sul valore aggiunto comprovato mediante le relative fatture d’acquisto». Il credito d’imposta non concorre alla formazione del reddito d’imposta né della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive. L’agevolazione sarà cumulabile con altri benefici relativi agli stessi costi, «a condizione che tale cumulo, tenuto conto anche della non concorrenza alla formazione del reddito e della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive non porti al superamento del costo sostenuto».

Back To Top