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Transizione Verde

Il Decreto rinnovabili è conforme alle norme Ue

Manca solo l’ultima approvazione del Governo italiano perchè il Decreto Rinnovabili entri in vigore: lo si è atteso 16 mesi Il decreto rinnovabili non fotovoltaiche è conforme alle norme Ue. In queste ore è arrivata la tanto attesa decisione della Commissione europea “il regime italiano destinato a sostenere la produzione di energia elettrica da fonti…

Manca solo l’ultima approvazione del Governo italiano perchè il Decreto Rinnovabili entri in vigore: lo si è atteso 16 mesi

Il decreto rinnovabili non fotovoltaiche è conforme alle norme Ue. In queste ore è arrivata la tanto attesa decisione della Commissione europea “il regime italiano destinato a sostenere la produzione di energia elettrica da fonti energetiche rinnovabili è conforme alle norme UE sugli aiuti di Stato, quindi potrà contribuire al raggiungimento degli obiettivi climatici ed energetici dell’UE senza falsare indebitamente la concorrenza nel mercato unico”. Ora, dunque, il decreto dovrebbe entrare in vigore e, come si legge in una nota della Commissione, “il regime di incentivazione sosterrà l’Italia nel conseguire gli obiettivi dell’UE in materia di energie rinnovabili, contribuendo ad aumentare la capacità di generazione da fonti rinnovabili di circa 1300 MW”.

Le norme italiane sono state valutate nel quadro della disciplina in materia di aiuti di Stato per la protezione ambientale e l’energia 2014-2020, secondo cui i Paesi dell’Unione dovrebbero conseguire i propri obiettivi in materia di clima e di energia al minor costo possibile per i contribuenti.

Non si hanno, almeno per il momento, dettagli sugli incentivi previsti nel decreto. Secondo quanto rivelato dalla Commissione, quel che è certo è che l’aiuto dipende dalla dimensione del progetto: “i grandi progetti con più di 5 MW di potenza installata parteciperanno a gare d’appalto specifiche per ciascuna tecnologia; i progetti di media entità con potenza installata tra 0,5 MW e 5 MW saranno inseriti in un elenco specifico per ogni tecnologia e saranno sostenuti in base a priorità stabilite secondo determinati criteri; i progetti di dimensioni inferiori a 0,5 MW avranno accesso diretto agli aiuti su richiesta. Solo gli impianti di piccole dimensioni possono beneficiare di tariffe di riacquisto, mentre gli impianti di maggiori dimensioni riceveranno un sostegno sotto forma di un premio, vale a dire una maggiorazione sul prezzo di mercato, che espone tali fonti di energia rinnovabili ai segnali del mercato. Il regime sosterrà inoltre il rinnovo dei generatori esistenti di qualsiasi dimensione, ad esempio per aumentare la loro efficienza o prolungare la loro durata di vita operativa”.

decreto rinnovabili

 

Decreto rinnovabili: cosa accade ora

Ricevuto il via libera da parte della Commissione europea, il testo sulle rinnovabili dovrà essere definitivamente approvato dalle istituzioni nazionali. Si aspettano notizie da parte del ministero dello Sviluppo economico (retto ad interim dal premier Matteo Renzi, dopo le dimissioni di Federica Guidi).

Si tratta di un decreto tanto atteso: il ritardo (di 16 mesi) ha condizionato il crollo degli investimenti nel settore. Secondo i dati riportati nel rapporto di Greenpeace, per esempio, nel 2012 erano entrati in esercizio quasi 150 mila nuovi impianti fotovoltaici, mentre nel 2014, anno di insediamento del governo Renzi, i nuovi impianti entrati in esercizio sono stati appena 722.

Cosa cambierà ora con il nuovo decreto? Non si sa se darà una nuova spinta al settore, quel che è certo è che il decreto sarà destinato ad essere già vecchio non appena reso operativo.

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