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Trasporti Pesanti

Come decarbonizzare i trasporti pesanti

Ecco aziende, obiettivi e tecnologie per la decarbonizzazione dei trasporti pesanti in Italia. L'articolo di Energia Oltre.

 

È ancora lungo il percorso verso la transizione green dei trasporti pesanti di merci in Europa. Entro il 2040 è previsto l’addio, quasi totale ai camion diesel secondo quanto previsto dal voto in Commissione Ambiente del Parlamento europeo (ENVI) che a fine ottobre ha confermato gli obiettivi di decarbonizzazione proposti da Bruxelles per autocarri, autobus e betoniere.

GLI OBIETTIVI EUROPEI SULLE EMISSIONI

I produttori dei nuovi mezzi pesanti infatti dovranno ridurre le emissioni medie del 45% entro il 2030 e del 90% entro il 2040. Per quanto riguarda il target da completare entro il 2035 gli eurodeputati hanno alzato l’asticella chiedendo una riduzione del 70% invece che del 65%.

Per questo, da tempo ormai, l’industria di settore si sta attrezzando per traguardare impegni sempre più sfidanti nel settore del trasporto pesante per offrire soluzioni infrastrutturali e tecnologiche che consentano la decarbonizzazione di alcune forme di mobilità caratterizzate da notevoli impatti ambientali, come è, appunto, quella del trasporto pesante stradale.

LE AZIENDE ITALIANE PER LA DECARBONIZZAZIONE DEI TRASPORTI PESANTI

Una realtà italiana consolidata da tempo nel comparto è, ad esempio, Greenture, società detenuta al 100% da Snam, che ha come obiettivo quello di sviluppare e gestire progetti infrastrutturali nazionali Small Scale LNG e dare impulso alla crescita della rete di rifornimento favorendo il trasporto stradale, marittimo e le applicazioni off-grid sostenibili.

In questi giorni è presente a uno degli appuntamenti fieristici più importanti in Italia per gli operatori della filiera distributiva dei carburanti la “Oil&NonOil”, in programma a Verona fino a domani.

IL PIANO DI GREENTURE

Attiva nello sviluppo, realizzazione e manutenzione di stazioni di rifornimento di carburanti green, ad oggi ha realizzato un network di oltre 70 stazioni di rifornimento stradali a (BIO) metano compresso (CNG) e liquefatto (GNL). Inoltre, entro Giugno 2026, l’obiettivo è avviare le prime otto stazioni ad idrogeno, realizzando così un’infrastruttura sempre più capillare per i vari segmenti della mobilità sostenibile “su gomma”.

“Raggiungeremo quasi 100 stazioni per il gas compresso e arriveremo in totale ad avere circa 150 stazioni includendo anche il gas liquefatto – ha afferma Andrea Ricci, Director Downstream L/CNG Greenture -. Oltre a queste stazioni stiamo lavorando sullo sviluppo delle stazioni ad idrogeno attraverso i fondi del PNRR”. Riguardo all’andamento del mercato nel 2024, per Ricci dipenderà “dai prezzi, dalle decisioni della Commissione Europea per quanto riguarda le emissioni dei veicoli pesanti e se ci saranno correttivi o meno rispetto al decreto biometano”.

COSA FA CUBOGAS

Altra realtà del settore, direttamente controllata da Greenture e anch’essa presente a Verona, è Cubogas, sa sua volta leader internazionale nella progettazione, sviluppo e realizzazione di soluzioni di compressione per gas naturale, biometano e idrogeno.

Con più di 80 anni di esperienza, oltre 4.000 unità operative in tutto il mondo e prodotti e servizi di alta qualità riconosciuti in più di 40 Paesi, Cubogas offre un’ampia gamma di prodotti e accessori per qualsiasi tipologia di stazione di rifornimento CNG. E’ inoltre attiva nella progettazione, sviluppo e realizzazione di soluzioni di compressione destinate al rifornimento di idrogeno in ambito stradale. E’ stato infatti recentemente presentato al pubblico il nuovo compressore idraulico ‘booster’ in grado di passare da 300 a 900 bar di pressione con una capacità di 80 Kg/ora. Inoltre, in occasione di questa rassegna, viene presentata per la prima volta al pubblico la soluzione Fuel Maker Big Q H2, in grado di raggiungere, da pochi millibar, la pressione di 350 bar in soluzione slow fill per una capacità di 1 kg/h.

(Estratto di un articolo pubblicato su Energia Oltre)

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