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Cosa sono e come funzionano le Blue Barriers

Le Blue Barriers (barriere acchiapparifiuti installate nel Tevere e nell’Aniene) sono l'invenzione di due ingegneri italiani e possono contribuire concretamente alla riduzione dell'inquinamento dei corsi d'acqua. Tutti i dettagli nell'articolo di Ruggero Po tratto dal suo blog

 

Nel Lazio la Regione ha cominciato a installarle nel 2019 e le prime sono state installate nel Tevere e nell’Aniene. Le Blue Barriers sono installazioni che, poste di traverso sul fiume, lasciano passare l’acqua e trattengono i rifiuti.

Già dieci tonnellate e mezzo raccolte

In questi tre anni, grazie al lavoro delle Blue Barriers, sono state raccolte nove tonnellate di rifiuti di vario tipo oltre a una tonnellata e mezzo di taniche di ferro, pneumatici, frigoriferi, bombole GPL, scaldabagni, caschi, materassi, tavoli da ping pong, lavatrici. Oggetti che altrimenti finiscono in mare con le conseguenze che conosciamo, dalle isole di plastica, che galleggiano negli oceani, alla contaminazione della catena alimentare.

Come funziona la Blue Barrier

Le Blue Barriers sono catene di elementi modulari in plastica, anche riciclata, agganciati tra loro tramite un sistema di tubi e cavi d’acciaio che le rendono in grado di affrontare qualsiasi condizione del fiume. Le plastiche e i rifiuti di altro tipo raccolti, grazie allo sfruttamento del movimento delle correnti, vengono convogliate in appositi bacini di raccolta. I moduli, dell’altezza di poco più di un metro, affondano per circa 90 centimetri, e sono larghi ognuno un metro. In caso di piena ed eventi eccezionali sono in grado di sganciarsi e aprirsi senza l’intervento dell’uomo. Lo svuotamento dei rifiuti deve essere effettuato almeno due volte la settimana.

Tutto nasce da una startup di italiani a Londra

Seads (Sea Defense Solutions) è la startup inglese che, con Garbage Group di Ancona, si è aggiudicata la gara d’appalto indetta dalla Regione Lazio. Fabio Dalmonte è uno dei due ingegneri italiani, lui residente a Londra, l’altro a New York, che l’hanno fondata e ne sono tuttora alla guida.

L’intervista a Fabio Dalmonte:

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