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Come spingere sull’economia della sostenibilità

Chi c'era e che cosa si è detto all'evento “L’economia della sostenibilità” organizzato da Rcs Academy in collaborazione con il Corriere della Sera e Pianeta 2030

 

La sostenibilità intesa come elemento cruciale per essere competitivi nel mondo post pandemico: rappresenta un investimento, è vero, ma anche un patrimonio per il futuro delle imprese. Si è parlato di questo all’evento organizzato da Rcs Academy, in collaborazione con il Corriere della Sera e Pianeta 2030, per raccontare le storie di imprese riconosciute a livello nazionale e internazionale, che hanno realizzato e applicato modelli di sostenibilità.

SOSTENIBILITA’ COME STRATEGIA

“La sostenibilità è strategia”. Così ha esordito Michele De Capitani, CFO and Sustainability Officier SACE, durante il suo intervento al Business Talk “L’Economia della Sostenibilità”. “Il nostro piano industriale è fatto sulla sostenibilità, la sostenibilità è il nostro piano industriale e la nostra strategia. Scorso ottobre abbiamo presentato il piano industriale “Insieme 2025”.Innanzitutto due parole sul nome. Insieme dà l’evidenza di come le persone di Sace lo interpretano: insieme alla comunità e per la comunità, insieme alle aziende e per le aziende”.

URSO: “ITALIA SIA TERRA DELLE COMPETENZE”

“Uno dei problemi che abbiamo e su cui dobbiamo lavorare è quello delle competenze. Competenze che servono e professionalità che sono adatte alla transizione ecologica e digitale. L’Italia deve essere la terra delle competenze”, ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso durante il suo intervento al Business Talk.

“Le filiere industriali sono vulnerabili, anche per la loro diramazione nei vari continenti. Di qui serve un’autentica politica industriale europea che serve ad accorciare le filiere”, ha aggiunto il ministro.

SERVE UNA POLITICA COMUNE

“Va sviluppata una politica industriale europea che consenta al nostro continente di sostenere lo sforzo di raccogliere la sfida e di non essere schiacciato tra la politica imperiale, tecnologica e produttiva della Cina – che si manifesta ogni giorno di più, in maniera assertiva – e la politica che gli Stati Uniti ha messo in atto per rispondere alla crisi e mantenere la propria autonomia strategica. Tra questi due continenti l’Europa rischia di rimanere schiacciata. Per questo, come dicevo, non possiamo rassegnarci a diventare un polo museale, dobbiamo diventare, anzi, possiamo diventare il polo tecnologico e produttivo del pianeta. Se insieme reagiamo”, ha spiegato il ministro Urso.

“Per quanto riguarda le materie prime critiche ci auguriamo, attraverso un fondo sovrano europeo, di sviluppare una politica continua per garantire l’autonomia di approvvigionamento sulle materie prime critiche che oggi sono appannaggio in gran parte della Cina, anche per quanto riguarda la loro lavorazione. Quello che dobbiamo fare è lavorarle in Europa, proprio per raggiungere questa autonomia”, ha chiosato l’esponente dii governo.

DA “RIFIUTI” A “PRODOTTI”

“Se 30 anni fa ci occupavamo di ‘rifiuti’, oggi gestiamo prodotti ‘a fine vita’. Ciò significa che i cittadini oggi capiscono che un prodotto non è da buttare, ma continua ad avere una vita. Non c’è nulla da gettare, tutti i materiali possono essere riutilizzati”. È quanto dichiarato dall’amministratore delegato di Cobat, Michele Zilla, intervenendo al webinar “L’Economia della Sostenibilità” organizzato dalla RCS Academy.

“L’Unione europea, ma anche il ministero, hanno introdotto dei riferimenti normativi che impattano positivamente sui materiali che possiamo raccogliere e gestire (pneumatici, apparecchi elettronici, pile e accumulatori…). L’obiettivo che l’Ue ci dà è allungare il più possibile il ciclo di vita dei beni. Ad esempio, la batteria al litio che non è più utilizzabile su un’auto elettrica potrebbe essere usata come riserva di energia in una seconda casa o in un altro contesto più industrializzato”.

Si è poi parlato delle nuove normative europee con Irene Tinagli (Parlamento Europeo), di mercati green con Antonio Faraldi (BCG) e di consumatori con Luca Fiumarella (Mastercard). Green Deal e CSR al centro dei panel con Cristina Bombassei (Brembo), Leonardo Massa (MSC Crociere), Emanuela Raimondi (Gruppo Felsineo), Stefano Albini (Albini Group), Gabriella Colucci (Arterra Bioscience) e Andrea Mondoni (Beiersdorf Southern Europe).

Focus sullo sviluppo sociale e sulle nuove competenze per un’azienda più inclusiva e sostenibile con Francesco Durante (Sisal), Anna Gionfriddo (ManpowerGroup Italia), Marco Morganti (Intesa Sanpaolo), Davide Passero (Alleanza Assicurazioni e Generali Italia) e Saverio Tridico (Nexi Payments). Spazio, infine, al mondo finanziario: ESG e Impact Investing sono stati i temi trattati da Fiorenza Lipparini (PlusValue) e Roberto Randazzo (Legance). In chiusura, il confronto su criteri e strumenti di finanza green con Felicita De Marco (Iccrea Banca) e Fabio Natalucci (Fondo Monetario Internazionale).

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