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Litio

Come l’Unione europea cerca di sedurre il Cile per avere più litio

Negoziati in corso fra Cile e Unione europea sul litio: il Cile è il maggior produttore mondiale di litio indispensabile per produrre accumulatori

 

L’Ue vuole diventare una delle regioni chiave a livello globale per la produzione di batterie. L’obiettivo è approvvigionare l’industria automobilista europea che al momento è superata in produzione e tecnologia da quella cinese. Ma per fare ciò ha bisogno di un componente fondamentale per produrre accumulatori, vale a dire di litio.

Al momento il maggior produttore mondiale è il Cile. La Ue, si legge su Politico.eu, è pronta a siglare un patto commerciale entro la prima metà del prossimo anno, ma sfortunatamente “è scoppiato un battibecco sulle enormi scorte di litio delle saline di Atacama”.

LA AMBIZIONI DEL CILE SUL LITIO

Cosa è successo esattamente? “Il Cile ha le sue ambizioni strategiche in quanto detentore delle più grandi riserve mondiali di litio e non vuole essere solo un fornitore di materie prime per le industrie internazionali che si impadroniscono del valore aggiunto del business delle batterie. Santiago sta spingendo per costruire il proprio ecosistema produttivo intorno all’estrazione del litio, in parte vendendolo a prezzi preferenziali alle imprese con sede in Cile. Questo sta aprendo una spaccatura con l’Ue, che insiste affinché i partner commerciali non facciano discriminazioni tra acquirenti locali e stranieri”, sottolinea Politico.eu che sul tema ha intervistato il Vice Ministro cileno per le Relazioni Economiche Internazionali Rodrigo Yáñez.

LA POSIZIONE UE SUL LITIO

Nella sua nuova strategia sulle materie prime lanciata a settembre, la Commissione europea ha aggiunto il litio alla lista delle materie prime fondamentali per le quali esiste il rischio di interruzioni dell’approvvigionamento.

Secondo le previsioni, al 2030 l’Ue potrebbe aver bisogno di un quantitativo di litio fino a 18 volte superiore a quello attuale (60 volte entro il 2050) per garantire le forniture necessarie a realizzare batterie per veicoli elettrici e per lo storage dell’energia. “Se non affrontato, questo aumento della domanda potrebbe portare a problemi di offerta”, sottolinea la Ue nel documento.

LA BOZZA DI ACCORDO. PARTI ANCORA DISTANTI

A livello diplomatico i colloqui tra le parti starebbero procedendo bene: di fatto si andrebbe ad aggiornare un accordo commerciale siglato 18 anni fa. Ma al momento, rileva Politico.eu, le parti sarebbero ancora distanti su alcuni aspetti.

Infatti, la bozza di accordo commerciale stilata da Bruxelles prevede che ai partner commerciali sia vietato vendere energia e materie prime a un prezzo più basso sul mercato interno. Il Cile e l’Ue “non imporranno un prezzo più alto per le esportazioni di beni energetici o di materie prime verso l’altra parte rispetto al prezzo praticato per tali beni quando sono destinati al mercato interno”, si legge nella bozza del capitolo sull’energia e le materie prime dell’Ue.

IL CILE SI APPELLA A INVESTITORI STRANIERI

Ma il Cile non fa mistero della sua intenzione di attirare investitori stranieri nel Paese offrendo il litio a prezzi preferenziali, invece di limitarsi ad estrarre il materiale e ad esportarlo nel resto del mondo.

L’anno scorso, l’agenzia di investimenti cilena Corfo ha lanciato un appello per gli investitori stranieri interessati a trasformare il litio del Salar de Atacama in prodotti a valore aggiunto come le batterie. Per rendere l’offerta più attraente, Corfo ha garantito “un prezzo preferenziale calcolato sui prezzi più bassi del 20 per cento dei prodotti al litio esportati negli ultimi sei mesi”.

AUSPICIO È CONCLUDERE I NEGOZIATI ENTRO APRILE 2021

I negoziatori di Bruxelles e Santiago si incontreranno di nuovo il mese prossimo per un altro ciclo di colloqui. Santiago spera di concludere l’ultimo round di negoziati entro aprile 2021 e di concludere l’affare entro la prima metà del prossimo anno, prima delle elezioni del novembre 2021 e dell’adozione di una nuova costituzione.

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