skip to Main Content

Petrolifero

Come la Warren vuole usare la Sec contro il riscaldamento globale

Il disegno di legge sul clima presentato dalla democratica prevede che la Sec possa chiedere informazioni su emissioni di gas serra, asset in combustibili fossili, rischi fisici dovuti ai cambiamenti climatici e i rischi derivanti dalla transizione globale

Una Sec, l’organo di controllo della Borsa Usa, più rispettoso del clima, in grado di chiedere alle società quotate informazioni dettagliate sulla loro politica riguardante i cambiamenti climatici. La senatrice democratica e candidata alla corsa per la Casa Bianca Elizabeth Warren ha le idee chiare sul riscaldamento globale, ma rischia di tirarsi contro le critiche di tutte le principali compagnie petrolifere e del gas per le sue proposte.

ELIZABETH WARREN VUOLE UNA SEC RISPETTOSA DEL CLIMA

L’idea della Warren fa parte della spinta in atto, all’interno della società americana, verso una regolamentazione finanziaria molto più forte per rimodellare i mercati in modo da ottenere un maggiore beneficio pubblico, nella fattispecie per accelerare “l’adozione di energia pulita”, ha scritto in un post su Medium la stessa Warren. Il disegno di legge presentato dalla senatrice prevede che la Sec possa chiedere al momento della presentazione dei titoli, informazioni su emissioni di gas serra, sia dirette che indirette, gli asset in combustibili fossili, i rischi fisici dovuti ai cambiamenti climatici e i rischi derivanti dalla transizione globale verso un’economia a basse emissioni di carbonio.

BIG OIL SOTTO PRESSIONE

Come sottolinea Axios, una proposta come quella formulata dalla Warren, rischia però di mettere pressione alle Big Oil: “Secondo il suo disegno di legge, i documenti presentati alle autorità di regolamentazione dei valori mobiliari dovrebbero descrivere anche i rischi per l’azienda derivanti dalle politiche societarie”, costringendo, così di fatto, “a forti tagli delle emissioni coerenti per cercare di rimanere entro il limite dell’aumento della temperatura globale a 1,5°C”. In questo modo si verrebbero a creare forti responsabilità finanziarie per le società energetiche sui cosiddetti stranded assets petroliferi e del gas.

LE AZIENDE POTREBBERO ESSERE SPINTE ALLO SMEMBRAMENTO

L’idea degli “stranded assets” è controversa mentre il raggiungimento di riduzioni delle emissioni coerenti con 1,5°C sembra piuttosto improbabile, osserva Axios evidenziando una problematica enorme nel portare avanti una politica simile, la spinta per queste aziende a smembrarsi. “Se le compagnie petrolifere sono tenute a divulgare queste informazioni agli investitori, ci sarà un’enorme pressione degli investitori stessi su queste compagnie a separarsi in modo che le parti che non si occupano di combustibile fossili si separino da quelle che si occupano di combustibili fossili e dalle probabili perdite”, hanno fatto sapere le persone che si occupano della campagna della Warren.

INCERTE LE PROSPETTIVE DI MODIFICHE LEGISLATIVE

In ogni caso, osserva Axios in un altro articolo, “le prospettive per portare avanti un simile disegno di legge sono molto incerte, anche se i Democratici dovessero acquisire il controllo del Senato nel 2020”. Anche se, osservano gli uomini della campagna elettorale della senatrice, alcuni obiettivi potrebbero essere centrati anche senza bisogno di modificare la legge: “La Sec ha gli strumenti per richiedere informazioni più approfondite ed Elizabeth cercherà i candidati che avranno voglia di usare questi strumenti”, ha detto via e-mail ad Axios il portavoce Saloni Sharma.

Back To Top