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Rosneft

Come la Russia si intrufola nella guerra per le batterie

La Russia integra la strategia energetica: Rosatom tramite la controllata Uranium One ha firmato un accordo preliminare per l'acquisto del 51% della canadese Wealth Minerals per sfruttare una quota del progetto di utilizzazione del litio di Atacama, in Cile

La Russia cambia strategia e oltre a gas e petrolio – di cui abbonda il suo territorio – ha deciso di tuffarsi letteralmente sul litio, componente chiave per la realizzazione di batterie, necessarie per smartphone, auto elettriche e non solo.

L’ACCORDO CON LA CANADESE WEALTH MINERALS SUL DESERTO DI ATACAMA

Questa volta, a fare da apripista è Rosatom, il gruppo statale russo che si occupa di nucleare e che ha firmato un accordo preliminare per l’acquisto del 51% della canadese Wealth Minerals che le dà diritto di sfruttare una quota del progetto di utilizzazione del litio disciolto nei 46.200 ettari del deserto di Atacama, nel Cile settentrionale.

PERCHÉ ROSATOM SI BUTTA NEL LITIO

Ma perché il litio? “Di fatto segna l’ingresso ufficiale della Russia nella grande partita delle batterie – si legge in un articolo su La Repubblica -. Per le auto elettriche, ma non solo. Finora Rosatom alo aveva annunciato, ora fa sul serio. La Russia non vuole subire i cambiamenti che rivoluzioneranno i trasporti, pubblici e privati. Nei prossimi anni vincitori e sconfitti della transizione si conteranno in base a chi avrà la tecnologia delle batterie. E la Russia – anche per reagire alle sanzioni che rendono difficile le importazioni – vuole controllare tutta la filiera dell’automotive che si sta spostando sull’elettrico. Un monito in più per la Ue che non a caso sta spingendo tutti i grandi produttori perché diano vita a un consorzio, un Airbus delle batterie”.

IL CILE È IL SECONDO PRODUTTORE MONDIALE

In ogni caso, riferisce il Financial Times, “l’accordo consente a Rosatom di accedere ai principali giacimenti di litio disciolti nel deserto di Atacama. Il Cile è il secondo maggior produttore di litio e ha le più grandi riserve al mondo, ma è stato lento a sviluppare nuovi giacimenti anche se il minerale è sempre più richiesto per le batterie delle auto elettriche e dei telefoni cellulari. Wealth Minerals sta cercando di estrarre il litio senza usare il solito metodo di evaporazione solare, che dura circa 18 mesi e utilizza grandi stagni nel deserto di Atacama”. Proprio qui entra in gioco la sussidiaria mineraria di Rosatom, Uranium One (che è quella che materialmente ha firmato il memorandum): l’azienda russa ha a disposizione una tecnica di lavorazione che utilizzava un materiale catalizzatore per estrarre il litio, evitando la necessità di evaporazione solare.

LE TECNOLOGIE DI ROSATOM

“La partnership con Uranio One aiuterà Wealth ad accelerare lo sviluppo di progetti al litio utilizzando la tecnologia moderna e passando da un’evaporazione solare obsoleta ad una tecnologia più efficiente ed ecologica”, ha detto Tim McCutcheon, presidente di Wealth Minerals secondo quanto riferisce FT. Rosatom, dal canto suo, ha dichiarato di essere interessata a progetti legati al litio “come parte della catena di approvvigionamento del settore dell’energia sostenibile in crescita esponenziale”.

COSA FA URANIUM ONE

Uranium One è uno dei maggiori produttori mondiali di uranio, con attività in Kazakistan, Stati Uniti, Tanzania e in latri paese. Atacama sarà il suo primo progetto sul litio, ma l’“esperienza nel settore minerario, la tecnologia di cui dispone e il coinvolgimento del gruppo nello spazio energetico nel suo complesso” ne hanno fatto un partner adatto, ha detto McCutcheon.

L’INTESA FRUTTO DI UN PROTOCOLLO RUSSIA-CILE DEL 2017

L’ultimo protocollo d’intesa si basa su quello firmato nel 2017 tra Rosatom e la commissione cilena per l’energia nucleare per promuovere la cooperazione nei settori nucleare e del litio in Cile, compresa la tecnologia per estrarre il litio e trasformarlo in prodotti. Mentre in passato il Cile aveva invitato società estere a cooperare nella produzione di componenti per batterie per capitalizzare la forte richiesta di veicoli elettrici, la partecipazione di Uranium One è ora intesa a far progredire la produzione del materiale di base necessario per la sua fabbricazione.

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