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ArcelorMittal

Come e perché Arcelor Mittal segherà la produzione in Europa

Numeri, parole e dettagli sulla decisione del gruppo Arcelor Mittal

Rallentamento dell’industria dell’auto, grande utilizzatrice di acciaio (per Arcelor Mittal pesa complessivamente il 30%), aumento dei costi delle materie prime e barriere all’export negli Usa.

Sono questi i tre fattori alla base della decisione del colosso dell’acciaio di tagliare la produzione in Europa. Pessime le reazioni in Borsa.

IL TITOLO

Le azioni ArcelorMittal sono arrivate a bruciare ieri più del 6%, nel momento in cui la società ha comunicato la sua intenzione di tagliare la produzione di acciaio in tutta Europa.

IL COLOSSO

Nata dalla fusione tra due delle più grandi aziende del settore (Arcelor e la Mittal Steel Company) la società è oggi leader nel comparto metallurgico e specializzata nella produzione di acciaio.

LE TAPPE

Il 1° novembre del 2018 ha accolto ufficialmente al suo interno la nostrana Ilva, e ha continuato a produrre ogni anno oltre cento milioni di tonnellate complessive di acciaio.

LA SCELTA

Ieri come detto, per la seconda volta in un solo mese, la società ha scelto di tagliare l’output nel Vecchio Continente scatenando il panico sul mercato e imponendo alle azioni ArcelorMittal di arrivare a registrare perdite di circa 7 punti percentuali, ha sottolineato Money.it.

I NUMERI

Dopo aver annunciato il 6 maggio un taglio di produzione di 3 milioni di tonnellate l’anno tra Spagna e Polonia, la multinazionale ha dunque ha parlato di ulteriori tagli, non quantificati per ora, che riguarderanno Francia e Germania. A Taranto il passaggio a 6 milioni di tonnellate è rinviato di un anno. Nel 2019 ci si fermerà a 5 milioni, ha scritto il Sole 24 Ore.

I TAGLI

Il produttore di acciaio più grande del mondo ridurrà il proprio output sia a Dunkerque, in Francia, che a Eisenhuettenstadt, in Germania, stando a quanto emerso in una dichiarazione resa nota. Allo stesso tempo ArcelorMittal taglierà la produzione a Brema, in Germania, e prolungherà lo stop già previsto nelle Asturie, in Spagna, nel quarto trimestre.

IL COMMENTO

“Questa è ancora una volta una decisione difficile da prendere per noi, ma considerato il livello di debolezza del mercato, riteniamo che sia la linea di condotta più prudente”, ha affermato Geert van Poelvoorde, amministratore delegato della divisione flat products europea, che ha aggiunto: “È una misura temporanea e verrà ritirata quando le condizioni del mercato miglioreranno”.

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