skip to Main Content

Rinnovabili

Che cosa succede alle energie rinnovabili

Le richieste di Aceper al Presidente Conte, che sembra essersi dimenticato di oltre 2mila piccoli e medi imprenditori di energie rinnovabili. L'articolo di Nunzio Ingiusto

Nella produzione spinta di disposizioni, provvedimenti, circolari riferite al coronavirus, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, si è dimenticato di oltre 2mila piccoli e medi imprenditori di energie rinnovabili.

Il 30 giugno dovrebbero restituire allo Stato i benefici della “Tremonti Ambiente” con la detassazione sugli investimenti e sono allarmati. Lo storico Ministro dell’economia dei governi Berlusconi nel 2000 varò il provvedimento per dare spazio a chi intendeva metter soldi nelle energie rinnovabili. Eravamo agli inizi della lenta quanto necessaria transizione energetica, tuttora in atto. Un progetto nel quale l’attuale governo è impegnato, ma che deve ancora prendere il largo.

A ricordare all’esecutivo di sospendere la scadenza di giugno prossimo è stata l’associazione di categoria – Aceper – che non vuole far restituire agli associati le somme ricevute con il cosiddetto Conto Energia. Quel sistema agevolativo che concede ai piccoli produttori il diritto a mantenere tariffe incentivanti. Parliamo di 6.731 impianti sparsi sul territorio che anche in piena emergenza sanitaria hanno funzionato regolarmente contribuendo all’offerta diffusa di energia pulita. Accanto alle grandi Società, ovviamente, da cui si differenziano per capacità finanziarie ridotte, diffusione di energia in ambiti più circoscritti.

Conte è stato sollecitato con una lettera che raccoglie le istanze di aziende agricole, industrie manifatturiere, alberghi. Tutto di dimensioni non grandi, ma utili alla crescita di energie pulite in aree spesso congestionate.

I piccoli produttori hanno aderito anche alla campagna del Gestore Servizi Elettrici “Dona un 1 kWh per il Paese” per fondi alla Protezione Civile.

Non entriamo nel merito della legittimità dei provvedimenti sinora presi dal governo – ha scritto la presidente Aceper, Veronica Pitea – ma evidenziamo come a causa delle difficoltà economiche che molti imprenditori del settore stanno affrontando per l’attuale pandemia, sia assolutamente necessaria la sospensione del termine di pagamento del prossimo 30 giugno. A conti fatti, l’Associazione offre un assist al governo del green deal per congelare questo ennesimo adempimento fiscale. Dopo l’emergenza sanitaria se ne riparlerà.

Back To Top