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Ex Ilva

Che cosa non va nel piano industriale dell’ex Ilva

Tutte le ultime novità sull'ex Ilva. L'intervento di Valerio D'Alò, segretario nazionale Fim Cisl

 

Come Fim Cisl ribadiamo alla Commissione e al Governo la necessità di conoscere a fondo i termini dell’intesa raggiunta dal Governo e da ArcelorMittal sul nuovo assetto societario e in particolare sui dettagli del  Piano industriale e occupazionale, alla luce di quanto ci è stato presentato dal Commissario Domenico Arcuri nell’ultimo incontro, alla presenza dei Ministri Patuanelli e Catalfo.

Per noi è necessario capire, come con un nuovo ciclo produttivo che dovrebbe prevedere 2 milioni di tonnellate di acciaio prodotte con elettrico, sarà gestito l’organico attualmente presente e come verrà gestita l’occupazione nella fase di investimento, rifacimento e manutenzione del sito di Taranto fino al raggiungimento di 8 tonnellate di produzione nel 2025. Ribadiamo fin da ora che il nuovo assetto societario non potrà prevedere diminuzioni o riduzioni dell’organico. Come pure sugli altri siti del Gruppo.

Non da meno va chiarito come, con questo Piano, saranno gestiti i lavoratori di Ilva in AS a cui va garantito il rientro a lavoro.

Sarà necessario discutere di adeguati ammortizzatori sociali che possano garantire un salario dignitoso anche ai lavoratori che, nella realizzazione del piano, dovranno attraversare ulteriori periodi di Cassa Integrazione

Se, come auspichiamo, tra 10 giorni lo Stato sarà di fatto presente all’interno della nuova società non si potranno più accettare ritardi nelle manutenzioni che mettono a rischio i lavoratori, né tantomeno proposte di esuberi. Nel contempo dovranno essere migliorate le relazioni industriali e il rapporto con i lavoratori fortemente compromesso in questi anni di gestione con ArcelorMittal

Infine, ma primo per importanza, chiediamo chiarezza e certezza sul piano ambientale sia dal punto di vista degli investimenti e delle opere che delle scadenze di realizzazione.

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