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Ecco come evitare che la fatturazione elettronica sia una complicazione inutile

Conversazione con Martino Landi, presidente della Federazione autonoma italiana benzinai (Faib) sulla fatturazione elettronica  Preoccupazione e critiche. In sintesi sono questi i concetti espressi da Martino Landi, presidente della Federazione autonoma italiana benzinai (Faib) sulla fatturazione elettronica che vedrà i distributori di carburanti come veri e propri apripista di un adempimento che dal 2019 sarà invece…

Preoccupazione e critiche. In sintesi sono questi i concetti espressi da Martino Landi, presidente della Federazione autonoma italiana benzinai (Faib) sulla fatturazione elettronica che vedrà i distributori di carburanti come veri e propri apripista di un adempimento che dal 2019 sarà invece a regime per tutti, imprese e professionisti.

CHE COSA PENSANO GLI ADDETTI AI LAVORI

Mancano infatti solo pochi mesi al primo luglio, giorno in cui scatterà l’obbligo che riguarderà inizialmente le cessioni di carburanti (e la filiera degli appalti). Cosa pensa la Faib di questo nuovo obbligo? “C’è molta preoccupazione – risponde Landi a Start Magazine – la base ha fortemente criticato l’iniziativa e non possiamo di certo definirci favorevoli a questo nuovo strumento.
Siamo consapevoli del grande problema dell’evasione IVA, sia in generale sia nel nostro settore in particolare, siamo a favore della legalità e siamo in prima linea per risolvere questo problema che danneggia in primis noi stessi per via della concorrenza sleale di chi, non pagando iva ed accise, può offrire sul mercato il carburante ad un prezzo inferiore”. “Come abbiamo fatto anche notare alle istituzioni però – aggiunge il presidente della Federazione autonoma italiana benzinai – l’illegalità da combattere è quella che si realizza prima che il prodotto arrivi nella cisterna del distributore poiché nel trasferimento del carburante al consumatore “business finale” non vedo quale forma di evasione o illegalità possa esserci”.

LE CRITICHE

Ma la procedura di fatturazione elettronica, che obbligherebbe i gestori degli impianti a svolgere oltre all’erogazione del carburante anche una lunga fase di predisposizione ed invio documentale, è praticabile? “L’attuale procedura di fatturazione elettronica non è assolutamente fattibile – risponde Landi – abbiamo contrastato la norma e ci siamo sorpresi di averla trovata così com’è nella legge di bilancio poiché avevamo richiesto che la E-FATTURA dovesse fermarsi alla consegna del carburante all’impianto perché nella fase di vendita al consumatore business sarebbe stata insostenibile per i distributori”. “Da parte nostra – aggiunge – c’è la massima disponibilità, siamo nel commercio e sappiamo che dal 2019 la fatturazione elettronica diventerà obbligatoria per tutti, si tratta insomma un boccone amaro che dobbiamo digerire 5 mesi prima degli altri, ma l’attuale procedura è una complicazione che danneggia non solo per noi ma anche i nostri clienti”.

LE PROPOSTE

Agenzia delle Entrate ed istituzioni stanno lavorando per risolvere questo problema pratico. Voi avete proposte? “Possiamo accettare la E-FATTURA solo a due condizioni, che non ci siano costi aggiuntivi diretti o indiretti per i distributori e che la procedura venga totalmente automatizzata senza obbligare il gestore a dover digitare i dati del proprio cliente con il rischio di perdere tempo e clientela. So che si stanno sperimentando soluzioni che consentiranno di ottenere una fattura elettronica in maniera automatizzata attraverso l’uso della carte di credito, questa sarebbe l’unica modalità che potremmo accettare e che effettivamente garantirebbe ai gestori degli impianti di lavorare in serenità e di non dover sopportare oneri aggiuntivi, se così non fosse dal 2 di luglio andremo tutti al mare invece di stare sugli impianti a vendere il gasolio”.

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