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Governo Energia

Bollette luce e gas, che cosa farà il governo sul mercato tutelato

Per il ministro Patuanelli serve un percorso studiato ad hoc per lo stop al mercato tutelato di energia e gas. E il termine fissato a luglio 2020 per la liberalizzazione è troppo vicino. Tutti i dettagli

Da luglio 2020 verrà abolito il mercato tutelato dell’energia. O almeno, dovrebbe. Sì perché, nonostante i rinvii, per il ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli (M5s), serve più tempo per uscire dal mercato tutelato. E di questo è convinto anche il presidente di Arera (Autorità energia), Stefano Besseghini. Andiamo per gradi.

LE PAROLE DI PATUANELLI

Partiamo dalle ultime dichiarazioni. “La questione legata al superamento del regime tariffario di maggior tutela” di luce e gas “prevede la cessazione dal primo luglio 2020, credo che questo processo debba essere accompagnato da una maggior consapevolezza dei clienti e da un aumento dei venditori, cosa che oggi non consente un’uscita da quel mercato immediata e tout court dal 2020”, ha detto il ministro dello Sviluppo, Patuanelli, in audizione in commissione Industria al Senato sulle linee programmatiche del dicastero.

SERVE MAGGIORE OFFERTA

“Bisogna fare quei passi che consentiranno una maggiore consapevolezza dei clienti e una maggiore offerta”, con “scadenze frazionate”, chiede Patuanelli.

VERSO UNA PROROGA

E proprio per questo il ministro pentastellato ipotizza (o preannuncia, se si vuole) una prossima proroga: “È un processo che faremo nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, per accompagnare questi elementi a una proroga dell’uscita che non sarà tout court: non si tratta semplicemente di spostare avanti quella data, altrimenti ci ritroveremo con le stesse condizioni”, aggiunge il ministro dello Sviluppo economico.

ANCHE ARERA E’ CONCORDE

Dello stesso parere è anche Arera, l’Autorità per l’Energia. Secondo quanto affermato nei giorni scorsi dal presidente Stefano Besseghini l’orizzonte temporale deciso per il fine tutela risulta “critico”. Dall’estate 2020 ci si potrebbe trovare con “un numero rilevante di potenziali clienti da rifornire in regime di salvaguardia, con ricadute significative sia sulle condizioni di erogazione del servizio sia sulle modalità di definizione delle procedure concorsuali e delle tempistiche di svolgimento delle stesse”, ha detto Besseghini in audizione presso la commissione Attività produttiva.

COSA SIGNIFICA FINE DEL MERCATO TUTELATO?

Da luglio 2020 ci sarà l’abolizione delle tariffe elettriche e del gas del servizio di maggior tutela. Cosa significa? Che non ci saranno più prezzi di luce e gas calmierati dall’autorità. Le aziende potranno decidere liberamente le tariffe.

ENEL, ENI, ACEA E GLI ALTRI FESTEGGIANO?

La fine del mercato tutelato dovrebbe segnare un punto di svolta nel mercato. E, almeno apparentemente, l’esito dovrebbe avvantaggiare le società di settore, da Eni ad Enel e ad Acea, libere di aumentare il costo.

MECCANISMO PER NON AUMENTARE I COSTI

Ed è proprio per questo che Besseghini, in audizione, ha chiesto meccanismi in grado di prevenire “ingiustificati aumenti dei prezzi e alterazioni delle condizioni di fornitura, soprattutto nei primi mesi di erogazione del servizio”. Ciò anche con “l’istituzione dell’elenco dei soggetti abilitati alla vendita di energia elettrica”, e con una “impostazione regolatoria di carattere asimmetrico, con l’obiettivo di prevenire l’esercizio di potere di mercato (per esempio, ponendo un limite massimo di clienti che possono essere assegnati ad uno stesso operatore).

CHI VUOLE LA LIBERALIZZAZIONE?

La liberalizzazione del mercato, più che aumentare i prezzi, dovrebbe portare ad importanti riduzioni: la fine delle tariffe tutelate è voluta dall’Europa, con l’obiettivo di una maggiore concorrenza tra i gestori e con l’ottica futura di maggiori investimenti nel settore

TUTTI GLI SLITTAMENTI

Quella ipotizzata da Patuanelli, comunque, non sarebbe la prima proroga. La fine del mercato tutelato è stata rimandata, con il ddl Concorrenza del 2017, dall’estate 2018 a quella appena passata, ma un con il decreto Milleproroghe è stata decretato lo stop per il 2020. In realtà potrebbe slittare ancora.

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