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Come Bin Salman e Trump si gasano con il Gnl Usa

L'articolo di Chiara Rossi

In arrivo spinta saudita per il gas naturale liquefatto americano. Secondo fonti del Wall Street Journal, Saudi Aramco, la compagnia petrolifera del regno guidato dal principe Bin Salman, starebbe vagliando almeno quattro progetti per la produzione di Gnl negli Stati Uniti. Riad potrebbe annunciare un accordo nei primi sei mesi dell’anno, sconosciuti al momento il valore degli investimenti.

LE SOCIETÀ COINVOLTE

Due dei progetti riportati nella lista di Aramco riguardano la compagnia Tellurian, con sede a Houston, in Louisiana, e Sempra Energy, con sede a San Diego, in Texas. Quest’ultima sta sviluppando tre progetti Gnl negli Stati Uniti e in Messico e punta a diventare uno dei maggiori esportatori di Gnl del Nord America. Al momento Aramco non ha risposto alle richieste di commento mentre un portavoce della Tellurian ha detto che la società non commenta i rapporti commerciali. Un rappresentante di Sempra Energy ha dichiarato invece: “Abbiamo ricevuto un forte interesse a Port Arthur da parte di acquirenti e investitori di Gnl a livello globale, ma non possiamo commentare negoziati commerciali”.

CAMBIA DI ROTTA

Se almeno uno di questi accordi dovesse concludersi, rappresenterebbe una pietra miliare per il settore del gas naturale liquefatto negli Stati Uniti oltre a determinare un cambio di rotta nei flussi di energia tra Stati Uniti e Arabia Saudita. La rivoluzione shale americana ha rotto infatti anni di dipendenza dal petrolio del Medio Oriente, tanto che l’Agenzia internazionale per l’energia si aspetta che gli Stati Uniti diventino esportatori netti di Gnl entro il 2023.

L’INTERESSE DI RIAD

Per l’Arabia Saudita il Gnl americano ha una doppia utilità, secondo Jason Feer, responsabile della business intelligence presso la società di consulenza Poten & Partners. La prima di natura geopolitica: investendo negli Usa, Riad consolida la relazione con Washington. La seconda invece è nazionale: il Gnl rappresenta una diversificazione dell’approvvigionamento energetico per il regno.

Finora quasi tutta l’elettricità del regno è alimentata dal petrolio o dal gas naturale, ma ci sono piani per diversificarla in gas più naturale e rinnovabili, consentendo in questo modo l’esportazione di più greggio. Questa volontà di cambiamento dell’Arabia Saudita si inserisce nella campagna Vision 2030, il piano di trasformazione economica promosso dal principe ereditario Mohammed bin Salman.

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