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Riciclo Batterie

Tutte le corse di Toyota, Volkswagen e Ford per le batterie allo stato solido

Le batterie allo stato solido sono considerate il futuro, ma realizzarle è ancora difficile e costoso.

La mobilità elettrica dipende dalle batterie. Quelle attualmente più diffuse sono agli ioni di litio, ma una nuova tecnologia promette di superarne i limiti e offrire prestazioni migliori. Per via della maggiore densità energetica, le batterie allo stato solido – si chiamano così per via dell’elettrolita, che è solido, appunto – sono più performanti in termini di durata e di tempi di ricarica. Vista l’assenza dell’elettrolita liquido, poi, non sono infiammabili, e quindi più stabili e sicure di quelle agli ioni di litio.

Toyota Motor, la più grande produttrice di automobili nel 2020, è stata a lungo considerata una pioniera nella realizzazione di batterie allo stato solido “valide” da un punto di vista commerciale, scrive il Nikkei Asia. La società giapponese ha intenzione di annunciare un prototipo di veicolo a batterie allo stato solido entro la fine dell’anno, da immettere sul mercato nei primi anni 2020.

CHI RINCORRE TOYOTA

Toyota è però incalzata dalla casa automobilistica tedesca Volkswagen, che ha aumentato gli investimenti in QuantumScape, una startup americana che si occupa di batterie allo stato solido; tra i suoi sostenitori c’è pure il fondatore di Microsoft Bill Gates. QuantumScape vuole disporre di una linea di produzione per questo tipo di batterie entro il 2024, in modo che l’anno successivo Volkswagen possa utilizzarle sui propri veicoli elettrici: dovrebbero garantire un 30 per cento in più di autonomia di guida rispetto a quelle tradizionali che hanno la stessa dimensione e peso, e dovrebbero essere in grado di caricarsi all’80 per cento nella metà del tempo (circa dodici minuti).

Anche l’azienda statunitense Ford Motor ha iniziato a investire in una startup di batterie allo stato solido, chiamata Solid Power. All’ultimo giro di finanziamenti, da 130 milioni di dollari, ha partecipato anche la tedesca BMW. Solid Power punta a fornire le proprie batterie alle due case automobilistiche nel 2022.

Il 2022 è la data stabilita dal produttore cinese NIO per la sua nuova berlina a batterie allo stato solido, che saranno in grado di coprire una tratta di mille chilometri. Il Nikkei scrive che la batteria sviluppata da NIO potrebbe però non essere interamente allo stato solido, ma avere un elettrolita metà liquido.

La sudcoreana Hyundai Motor ha annunciato che entro il 2030 avvierà la produzione di massa di veicoli elettrici a batterie allo stato solido.

COSA DICONO GLI ESPERTI

Christoph Neef, scienziato al Fraunhofer Institute for Systems and Innovation Research ISI, ha detto al Nikkei Asia che le batterie allo stato solido sono una tecnologia “troppo di tendenza per essere ignorata” dalle case automobilistiche. Sam Abuelsamid, analista presso la società americana Guidehouse Insights, pensa invece che la ricerca di batterie economiche ma altamente performanti sia diventata, per le aziende del settore, un “criterio centrale per il loro modello di business negli anni a venire, così come i motori e le trasmissioni lo sono stati in passato”.

TESLA RESTA IN SILENZIO

A non essersi finora pronunciata sulle batterie allo stato solido è invece Tesla, il produttore di veicoli elettrici più noto. Il suo amministratore delegato, Elon Musk, si è solamente detto preoccupato per la disponibilità di nichel per l’attuale generazione di batterie agli ioni di litio.

LE BATTERIE ALLO STATO SOLIDO SONO IL FUTURO?

Le batterie allo stato solido sono considerate il futuro, ma realizzarle è ancora difficile. Ad esempio, è complicato garantire un contatto sufficiente e costante tra l’elettrolita solido e gli elettrodi positivi e negativi: nelle batterie agli ioni di litio è semplice, perché l’elettrolita liquido riempie gli spazi tra gli elettrodi e permette il passaggio degli ioni. L’altra difficoltà è legata ai costi di manifattura su larga scala.

I BREVETTI DI GIAPPONE E CINA

Il 37 per cento dei 9400 brevetti sulle tecnologie di batterie allo stato solido registrati dal 2001 al 2018 sono stati registrati in Giappone; seguono la Cina (che già domina la filiera di quelle agli ioni di litio) con il 28 per cento e gli Stati Uniti con il 16 per cento. Dal 2016 in poi, tuttavia, il numero di brevetti cinesi è cresciuto ad un tasso annuale superiore a quelli giapponesi.

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